CAPITOLO 2

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Erika's pov
“Non sapete cos'è successo ieri”
Affermo guardando le mie migliori amiche Gaia e Francesca con'un espressione impassibile, con loro condivido tutto, è sempre stato così. Ci sono sempre state per me, non lasciandomi mai sola, lo stesso io nei loro confronti, abbiamo un legame indissolubile.
Mi guardano entrambe e subito capiscono...ci conosciamo troppo bene ormai.
“Tua madre?”
Mi domandano all'unisono guardandomi con la fronte aggrottata.
“Già”
Mi limito a dire alzando le spalle per poi portarmi alle labbra una sigaretta ed accenderla aspirandone il fumo di tanto in tanto con la mente persa tra i pensieri.
“E cosa voleva? Avete parlato?”
Mi domanda Gaia guardandomi, mi riscuoto e torno a guardarla
Avrebbe voluto probabilmente, ma non gliel'ho permesso...ho riattaccato senza nemmeno darle il tempo di spiegare il motivo della sua chiamata.”
Beh, forse stava cercando di iniziare ad avere un rapporto con te... penso che dovresti darle una possibilità, d'altronde è tua madre...”
Dice in tono apprensivo.
Nel sentire quelle parole una rabbia improvvisa si insinua in me, cerco di mantenere la calma ma come sempre la mia impulsività prende il sopravvento.
“Non mi interessa cosa volesse o stesse cercando di fare, io sto bene anche senza di lei,lo sono sempre stata. Non ho bisogno della sua presenza ora e se la sua intenzione è quella di entrare a far parte della mia vita è arrivata troppo tardi.”
Le rispondo freddamente alzando la voce, la mia intenzione non era quella di ferirla ma come può dirmi cosa devo o non devo fare? Non si è mai trovata nella mia situazione e non può sapere come io sia stata in questi anni dovendo fare i conti con la sua assenza.
La osservo e vedo il suo sguardo incupirsi sentendo le mie parole acide che le arrivano addosso improvvisamente come una secchiata d'acqua gelida. Non ci faccio caso e mi volto incamminandomi verso l'entrata della scuola. Percorro il lungo corridoio e raggiungo l'aula, poco dopo la campanella suona ed inizia la lezione, le ore scorrono lentamente e sebbene abbia intenzione di seguire, il mio cervello è come scollegato...quindi decido di non farlo e mi perdo a guardare fuori dalla finestra lo scrosciare incessante della pioggia di un temporale estivo.
Finalmente arriva l'ultima ora così ripongo in fretta le mie cose nello zaino ed esco dall'aula dirigendomi verso l'uscita. Per tutto il giorno non ho rivolto la parola a Francesca e Gaia, riconosco di essermi comportata male, soprattutto con Gaia che voleva soltanto darmi un consiglio in modo gentile ma la verità è che oggi non è proprio giornata... più tardi le chiamerò per scusarmi.
Raggiungo l'esterno ed ancora piove, non ho l'ombrello ma non mi importa, tiro su il cappuccio della felpa che subito copre i miei lunghi capelli ramati ed infilo le mani nelle tasche per poi incamminarmi verso casa. Dopo una decina di minuti arrivo, non è molto distante della scuola.
Entro e vedo mia nonna seduta sul divano intenta a guardare la tv, appena mi vede si alza e mi raggiunge.
“Ciao tesoro! Che è successo? Sei fradicia.”
Domanda con voce dolce strofinandomi una mano sulla schiena con l'intento di riscaldarmi.
“Nulla nonna,stai tranquilla. Semplicemente fuori pioveva ed io ero senza ombrello”
Affermo sorridendo sperando di rassicurarla.
“Oh, d'accordo, però va a cambiarti tesoro, altrimenti finirai per ammalarti!”
Esclama con una punta di preoccupazione nella voce, sentirle dire queste cose mi rende felice, sono contenta che ci sia ancora qualcuno che si preoccupi per me in questo mondo dove ormai mi sembra di essere invisibile.
“Certo... grazie, sono fortunata ad avere una nonna come te.”
Le dico abbracciandola istintivamente,senza di lei non so davvero cosa e come farei. Ricambia subito l'abbraccio stringendomi forte a sé, le sue braccia sono l'unico posto in cui io mi senta veramente al sicuro.
Anch'io sono fortunata  ad avere una nipotina come te.”
Sentendo quelle parole una lacrima solitaria riga il mio volto...per la prima volta dopo la morte di mio padre mi sento impotente per qualcuno.
Dopo svariati minuti ci stacchiamo dall'abbraccio.
“Ti ho preparato il pranzo... siediti a tavola”
Afferma esortandomi ad andare in cucina.
“Nonna scusami, adesso non ho molta fame”
Ammetto sincera sperando che capisca.
“Ne sei sicura?”
Annuisco
“Va bene tesoro... però promettimi che almeno a cena mangerai qualcosa.”
Mi guarda con occhi speranzosi in attesa di una mia risposta
“Certo nonna stai tranquilla. Adesso vado in camera a studiare,domani ho un interrogazione.”
In realtà non è vero ed odio mentire, soprattutto a lei però voglio stare un po' da sola.
Annuisce per poi avviarsi in cucina, a quel punto salgo le scale e raggiungo la mia camera. Mi butto a peso morto sul letto ad osservare il soffitto bianco pensierosa mentre il silenzio avvolge la stanza ma all'improvviso il suono di una notifica mi fa sussultare, il display si illumina e leggo il nome che compare: è Francesca, mi chiede come sto. Non rispondo,al momento non sono dell'umore.

Najwa's pov
“Non logorarti l'anima... l'hai cercata ed ha riattaccato, cosa che ovviamente capisco benissimo, però devi darle tempo e fare le cose con calma. Fai passare qualche giorno e poi richiamala... vedrai che la prossima volta andrà bene.”
La voce confortante di Alba mi rassicura, d'altronde ha ragione, come posso pensare di irrompere nella sua vita di punto in bianco dopo che per anni sono stata totalmente assente senza aspettarmi una reazione del genere? Voglio avvicinarmi a lei, o almeno provarci ma questo non è il modo giusto. Come dice lei devo darle tempo.
Siamo a casa di Ivan Escobar a festeggiare l'inizio delle riprese della quarta stagione di Vis a vis e con me ci sono tutte le mie colleghe: Maggie,Alba, Berta, Itziar e molte altre, stanno tutte parlando con Ivan per sapere ulteriori dettagli sull'inizio delle riprese e sull'andamento della nuova stagione, sembrano allegre e felici, probabilmente lo sono ed anch'io vorrei esserlo. Il punto è che non ci riesco. Il pensiero di mia figlia si è insinuato nella mia mente ed ora come non mai sembra non volermi dare tregua. Vorrei solo poter cancellare il passato e ripartire da zero facendo le cose nel modo giusto, vorrei essere presente nella sua vita e starle accanto come invece non ho mai fatto. Questo perché sono un egoista che ha pensato solo a sé stessa, mettendo davanti il suo star bene e non quello di sua figlia come invece avrebbe dovuto fare. Vorrei solo stringerla forte a me e non lasciarla più, vorrei dirle
Adesso ci sono io qui con te,sei la cosa che amo di più al mondo...non ti lascerò mai più sola.”
Ed invece me ne sto qui,a vivere la mia vita tranquilla senza sapere nemmeno come sia la sua. Mi odio tremendamente per questo e ci sono stati momenti in cui ho seriamente pensato di farla finita a causa dei sensi di colpa che dal giorno in cui l'ho abbandonata non mi hanno mai dato tregua. Spero solo di riuscire a costruire un rapporto con lei e che mi dia una possibilità per dimostrarle che in realtà la amo immensamente e non sono una persona ignobile e senza cuore come lei pensa.
Mentre faccio una sanguinosa battaglia con i miei demoni interiori scolo il quarto Martini, la gola brucia, la vista si offusca, ma la mente si fa subito più leggera. Ho bevuto troppo,non avrei dovuto, ma l'alcool è l'unica cosa che è sempre riuscita a calmarmi in momenti come questi, l'unica cosa che mi ha sempre impedito di sprofondare nel baratro più totale.

//Spazio autrice//
Ciao a tutti,come state? Spero bene...ecco il secondo capitolo di questa storia,spero vi piaccia. Se vi va fatemi sapere la vostra opinione nei commenti e lasciate una ⭐
Vi voglio bene.
A presto
~D💗🌹

Così lontane ma così vicine •NAJWA NIMRI•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora