Capitolo 37

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Voglio dire, la foto.

La sua mascella, la pelle, le labbra, i capelli, quel dannatissimo collo... Il suo tutto.

Piango.

P.s. Questo capitolo è MOOOOOOOOOOOOLTO LUNGO, perciò prendete i pop corn.

Spero di non annoiarvi.

Buona lettura.

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[ALEXANDRA]

Strinsi i pugni fin troppo forte per essere una ragazza e fin troppo poco per bastare a rappresentare il mio livello di rabbia, mentre la campanella scolastica suonava l'orario di fine lezione.

Nell'ampia aula di biologia, immersa nella delusione e nell'ira fino al collo, o forse più, feci strusciare la mia sedia sul pavimento, afferrando la mia borsa a tracolla per poi portarla sulla mia spalla.

A guardo basso, mi affrettai ad uscire dalla classe, evitando gli occhi di tutti.
Evitando lo sguardo di Ashton, perché ero a conoscenza del fatto che, se soltanto avessi incrociato i suoi occhi, tutta la mia frustrazione e tutto il mio nervosismo sarebbero stati capaci di farsi valere.

In quel momento tutto ciò che volevo fare era allontanarmi con passo svelto da lì, per avvicinarmi al mio armadietto, afferrare tutti i miei libri e tornarmene a casa.

Ma, quel che invece avvenne successivamente, fu totalmente il contrario.

Avvertendo una mano dalle lunghe e ruvide dita stringermi la spalla, non sobbalzai per la sorpresa, poiché sapevo di chi fosse quella presa, ma mi bloccai nel bel mezzo del corridoio, cercando di reprimere inutilmente la rabbia.

- Alex, cosa succede, piccola? -

La voce falsamente preoccupata di Ashton arrivò alle mie orecchie come un suono assolutamente fastidioso ed estremamente irritante, una volta raggiuntami - probabilmente di corsa - dall'aula di biologia che avevamo in comune.

Aveva notato che dal giorno prima ero piuttosto fredda e distaccata, con lui, più di quanto già non lo fossi normalmente.

E mi sentivo uno schifo, perché ero stata così terribilmente ingenua, non fidandomi di Luke.
Nei suoi occhi meravigliosamente azzurri avevo letto quanto stesse soffrendo nel dirmi di seguire il mio cuore, per lasciare o meno Ashton.

Ed io conoscevo la natura di quel ragazzo, di Ashton.
Era stato un lurido donnaiolo, in passato, prima di me.
E, a quanto pareva, lo era ancora.

Così, con il dubbio snervante di essere arrabbiata più con me stessa che con Irwin, per essere caduta nel suo sciocco tranello, mi irrigidii un istante avvertendo una scarica improvvisa di adrenalina percorrere internamente il mio corpo.

Era un bastardo, ed io lo avevo ignorato totalmente tutta la mattinata.
Ero delusa da lui, ed anche da me stessa, per aver anche solo pensato che Ashton potesse essere quel bravo ragazzo che non si meritava le mie azioni di tradimento, per cui valeva la pena soffrire.

Ma mi sbagliavo, era tutto l'inverso.

O meglio, nessuno si meritava di essere tradito... solo, a me non dispiaceva più come una volta, averlo fatto.

Ero egoista? No, semplicemente in quel momento mi sentivo meno sporca dentro poiché mi ero resa conto di non essere l'unica ad aver commesso errori di tale importanza, così salienti.

Sentivo di esser stata ripagata con la stessa moneta.

Perciò, perché continuare?
La possibilità di far cambiare totalmente le cose, non importa se in meglio o in peggio, mi era stata sbattuta in faccia. Ed adesso, avrei certamente preso la palla al balzo, avrei colto l'occasione.

Rebel || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora