Una Persona Vera.

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Diana, il giorno dopo, si svegliò piuttosto tardi, visto che la sera prima si era stancata, a ballare alla festa della Resistenza.
Visto che il Generale la portava a feste varie solo per la sua presenza, dal momento in cui non poteva divertirsi né interagire con altre persone, quindi non era abituata a ballare né tantomeno a ridere.
L'incontro con Carol era stato quasi ordito dal Destino, perché la bionda era stata una vera e propria boccata d'aria fresca, una scoperta continua.
Furono dei colpi dati sulla porta a riportarla alla realtà "Su, svegliatevi! Dovete prepararci la colazione, il pranzo e svolgere le vostre mansioni!"
Diana chiuse gli occhi e sospirò, alzandosi dal letto ed entrando nel suo bagno privato per darsi una rinfrescata, poi si cambiò e lasciò la sua stanza, pronta a svolgere la sua routine quotidiana.
Preparata la colazione per le guardie rimaste a sorvegliarla, tornò in camera sua per lavare i suoi vestiti, poi andò in giardino per lavare quelli delle guardie e stese poi tutto.
Già nel primo pomeriggio, Diana si rivelò essere piuttosto esausta e, dopo aver preparato con largo anticipo la cena, si ritirò nella sua stanza.
Le guardie, una volta che Diana aveva fatto tutto, non andavano più a disturbarla e si limitavano a fare il loro mestiere.
Presto il sole iniziò a tramontare, sparendo all'orizzonte e Diana, come al solito, lo guardava, stando affacciata alla finestra.
Ma qualcuno che dal ramo dell'albero saltò sul davanzale, la fece sobbalzare e spaventare parecchio "Accidenti... Che paura mi avete messo!"
"Scusatemi." Sorrise un poco Carol, mentre Diana si spostava, per farla entrare nella stanza "Mi piace la vostra camera!"
"Grazie..."
"Siete pronta?"
"Sono davvero stanca..." Ammise Diana, sedendosi sul letto e Carol prese posto alle sue spalle.
"Vi chiedo scusa..." Sussurró la bionda, all'orecchio della mora, che arrossí "Lasciate che vi coccoli..."
Carol iniziò un massaggio lento e molto accurato ed i muscoli tesi di Diana si rilassarono, con l'Omega che gemette lievemente "Non dovete... Mai nessuno mi ha coccolata..."
"Io non sono Drummond... Io so riconoscere ed apprezzare una bellissima Omega!"
La mora arrossí maggiormente e lasciò che Carol continuasse il suo massaggio "Grazie..."
"Di nulla! Pronta per andare?" Chiese Carol e Diana si ritrovó a sorridere.
"Si... Vado a prepararmi."
La ragazza non ci mise molto a cambiarsi, poi seguí Carol, salendo sul ramo e scendendo dall'albero, quindi raggiunsero la macchina, lasciata allo stesso posto della sera prima.
Salite sul veicolo, Carol guidò nuovamente in direzione del nascondiglio della Resistenza, arrivandovi in pochi minuti "Ciao!" Le salutò Wanda Maximoff, abbracciata a Natasha Romanoff "Mi raccomando, divertitevi!"
"Voi non esagerate!" Ribadí Carol.
Diana si limitò a sorridere e strinse la mano tesa di Carol, seguendola lungo la scala e poi nel bunker, venendo accolte dalla musica "Iniziano a piacermi queste feste clandestine..."
L'Alpha sorrise "Mi fa piacere." Rispose, tendendole l'altra mano per portarla a ballare.
Ovviamente Diana accettò e, stretta a Carol, si specchió nei suoi occhi verdi e pieni di sentimento "Sei una persona meravigliosa... Sono felice di averti conosciuta!"
"Anch'io! E ti estendo l'invito a venire a vivere qui con me..."
Diana la fissò seria, come se stesse pensando all'idea "Mi piacerebbe... Almeno non farei più da schiava al Generale e ai suoi uomini!"
"Meriti molto di più... E se potessi, farei l'impossibile, per renderti felice."
"Allora tienimi fra le tue braccia..." Disse solo Diana, cingendole il collo e poggiandosi a lei.
E Carol soddisfó più che volentieri la sua richiesta.

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