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Sono a casa con Ella, da quando gli abbiamo detto quella cosa ha iniziato a piangere e non ci credeva, ma quando Nathan gli ha detto il motivo della cicatrice e sull'occhio gli ha creduto. Ora lui è dai suoi zii, sto aspettando un suo messaggio che mi dica quando poter andare da lui. Non abbiamo nemmeno cenato, abbiamo tanta tensione e non abbiamo fame.

T: Dai El, si risolverà tutto.
E: No, lui andrà in galera e rimarrò da sola.
Io: non rimarrai da sola, ci saremo noi, tuo fratello, i suoi amici e tua mamma.
E: perché ha fatto questo, perché non me ne sono accorta prima? Nathan e mamma potevano morire ed io non lo sapevo.
T: devi stare tranquilla, è l'odio verso di lui che parla.
Io: si, poi ti avituerai a non averlo più.
E: Già, alla fine non è morto, potrei andarlo a trovare. Alla fine a me non ha fatto niente.
Mi ritornano in mente mille ricordi dopo ciò che ha detto, ma cerco di stare calma.
E: oddio, scusa. Non volevo ricordarti quello ché è successo ai tuoi.
Mi arriva il messaggio di Nath che mi avverte di andare. Si è fatta sera ormai e quello sarà già di ritorno.
Io: non fa niente, ora vado.

Senza farli parlare me ne vado, piango per tutto il tragitto. Non doveva dire quelle cose. Appena arrivata alla casa indicata nel messaggio mi nascondo in un cespuglio li vicino.

*chat Alfa🖤 (Nathan)*

Hey, ci sei?

Si.

Stai bene?

Credo di si.

Dopo se ne parla.

Non importa.

Si invece. A dopo bimba, buona fortuna❤

Okey, speriamo che il mio piano funzioni. Buona fortuna anche a te.

*fine chat Alfa🖤*

Dopo 5 minuti sento fischiettare, immagino che sia arrivato. C'è un uomo con due bottiglie in vetro di birra che sta entrando nel cortile della casa di Nathan. Mi affretto a chiamare i carabinieri. Hanno detto che arriveranno in cinque minuti, alla fine è qua vicino il distretto. Mentre aspetto prego che non succeda niente a nessuno la dentro, ma con scarsi risultati sento delle urla di una donna, subito dopo quelle di Nathan, una bottiglia di vetro che si frantuma, poi silenzio. Ti prego fa che non gli sia successo niente a nessuno dei due.
Dopo poco arriva la polizia, fanno uscire quest'uomo dalla porta di casa con le mani in alto e poi non appena mi lasciano entrare cerco Nath e sua mamma. Sua mamma ha un braccio che sanguina è seduta sul bordo della porta della cucina con 2 carabinieri accanto, mi avvicino a lei.

Io: salve. Sono un'amica di suo figlio, dov'è lui?
MN (mamma Nathan): te devi essere Shachira. Sei te che hai chiamato i carabinieri non è vero?
Io: si sono io.
MN: grazie mille per tutto ciò che stai facendo per questa famiglia.
Io: È questo che dovrebbero fare i bravi cittadini. poi i suoi figli sono miei amici e non lascerei mai un amico nei problemi come questi.
Carabiniere: esattamente signorina, questo è un dovere cittadino. La ringraziamo anche noi per ciò che ha fatto.
MN: Nathan è di sopra in camera sua, va da lui, non penso stia più di tanto bene.

Vado di corsa al piano di sopra e trovo una porta con del sangue sopra. Entro e lo trovo a piangere disperatamente sul letto con una fascia alla mano dove gli esce del sangue. Non appena vedo quella scena mi avvicino a lui.

Io: Oy, calmati. È tutto finito.
N: come sta mia mamma?
Io: sta bene, è giù con i carabinieri.
N: le ha tirato una bottiglia e l'ha tirata pure a me, ancora.
Io: ti ho detto che non accadrà più nulla finché ci sarò io.

Si fionda tra le mie braccia e continua a piangere come un bambino, è strano vedere quanto un ragazzo possa soffrire, soprattutto lui. Quando si è calmato un po slacciamo l'abbraccio e si asciuga le ultime lacrime.

N: ti devo un favore.
Io: più di uno vorrai dire.
Ridiamo entrambi.
N: già, più di uno.
Si avvicina a me e pensavo che mi volesse riabbracciare, invece mi da un bacio all'angolo della bocca.
Io: ti lascio fare ciò che vuoi solo perché al momento stai male, ma non ti abituare
N :ci proverò. Andiamo?
Io: si.

Mi prende per mano e scendiamo. I carabinieri se ne sono andati con quello stronzo, sono arrivati anche gli zii Nathan.

N: mamma, noi andiamo.
Elizabeth (zia di Nathan): ciao, tu dovresti essere Shachira.
Io: si, piacere di conoscervi.
Andrew (zio di Nathan): Hey Nathan, l'hai scelta molto carina la ragazza.
E: non è la sua ragazza, è la ragazza che gli piace, c'è lo ha detto prima.
Che imbarazzante situazione.
N: io direi che la conversazione possa finire qua. Andiamo.

Mi trascina fuori, ormai è notte fonda. Non ci siamo mai staccati, mi ha tenuto la mano tutto il tempo. Inizio a sentire tanto freddo, ho lasciato la giacca a casa per il nervoso che avevo prima.

N: hai freddo?
Io: noo, cosa te lo fa pensare?
N: dai vieni qua.

Apre la sua giacca e mi fa appiccicare a lui, in effetti il ragazzo sembra un calorifero.

N: cosa è successo prima quando sei venuta?
Io: niente, Ella ha detto una cosa che mi ha fatto ricordare i miei genitori. Stavo male per quello.
N: cosa ha detto?
Io: ha detto che preferisce avere un padre in galera che i genitori morti.
N: io quella peste l'ammazzo a mani nude.
Io: mi ha chiesto scusa subito dopo, non c'è bisogno che l'ammazzi.
Ridiamo.
Io: Ma riguardo a te. Perché i tuoi zii hanno detto così prima?
N: no niente, la vecchiaia fa brutti scherzi.
Io: mi fido.

Arriviamo finalmente a casa, entriamo e troviamo El e Tay sul divano a guardare in film.

Io: siamo arrivati!
T: ma perché urli se siamo qua.
Io: sono abbastanza carica.
E: fratellone!
T: eccone un'altra.
N: hey sorellina.

Gli corre in contro e gli salta addosso.

Io: uuh, anche ioo!
T: no, no, no, no.
No finisce di parlare che gli salto addosso.
T: togliti mi stai uccidendo.
Io: ma io ti voglio bene.
T: anche io ti voglio bene pprincipessa, però mi fa piacere anche rimanere vivo.
Io: si, direi che è accettabile come cosa.

Mi tolgo da sopra di lui e si alza, sembra un nonnino che non si alza dalla sedia da una poltrona.

T: aiaiai, la vita fa brutti scherzi.
Io: Tay.
T: che c'è ora?
Io: Ho sonno.
El: dove ci mettiamo noi?
Io: te con me, Tay nella sua camera e Nathan in quella degli ospiti.
N: perché devo dormire da solo?
Io: se vuoi puoi stare con Tyler ed abbracciarlo mentre dormi.
N: okey, sto da solo.
Tay: vieni, ti mostro la stanza.
N: si, arrivo.

Mentre passa vicino a me, mi da un bacio sulla guancia.

N: notte bimba.
Io: notte Alfa.
E: buona notte anche a te fratellone.
N:notte sorellina.
Io: notte Tay.
T: notte ragazze.

Anche Tay mi da un bacio sulla guancia e poi se ne vanno, io ed El li seguiamo e ci dividiamo nelle nostre stanze.

il mio dannato bulloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora