Pallido, capelli corvini e labbra rosse.

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La pioggia cade incessante sulla strada.

Fa ondeggiare i rami, i panni stesi che qualcuno ha dimenticato.

Lenzuoli bianchi, che si muovono sinuosamente al ritmo della melodia silenziosa di un vento nefasto.

Spettri danzanti a mezz'aria, sospesi nell'aria invernale.

È dicembre,

E le famiglie, nel caldo delle loro case, celebrano la Nascita.

Nascosto in un vicolo, tremante, un uomo pallido, dai capelli corvini e le labbra rosse, piange.

Lo raggiungo, un po' esitante.

Non è uno di quei pianti disperati, ma una serie di gemiti appena udibili.

Quando arrivo davanti a lui, chiedo il motivo di tanta pena.

Alza gli occhi, un paio di occhi bellissimi.

Tende le braccia verso di me.

Trattengo appena un urlo non appena mi accorgo dei fiumi di sangue che le solcano.

Si è tagliato le vene.

"Volevo solo aprirvi gli occhi..."

E stramazza sul marciapiede.

Mi inginocchio e lo prendo subito fra le mie braccia.

Scosto le ciocche nere dai suoi occhi meravigliosi, accarezzo la sua guancia di porcellana.

Il suo viso è di una bellezza ipnotizzante.

Dorme e sembra un angelo.

E solo quando la sua bara verrà chiusa per sempre, tutti coloro  che hanno gridato "Inchiodatelo alla croce" si ricorderanno delle sue magnifiche opere e di quanto fu sincero quando si proclamò "figlio di Dio" senza alcuna vanità.

That blind man.  My horror stories IIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora