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Jxdn-PRAY

"Aris non è possibile sarà solo una coincidenza!" Cerca di convincermi la mia migliore amica...

"Louisa ti ho detto che invece è così" La sento irrigidirsi quando pronuncio il suo nome per intero.

"Io sono sconvolta" Si lascia scivolare lungo il pavimento della camera.

Bene volete sapere com'è proseguita la festa?
Bene, non è proseguita in nessun modo, semplicemente ce ne siamo andate.

"Tu pensi sia come il fratello? " Mi domanda all'improvviso.

"Ma hai visto come si è comportato ieri? Di sicuro non è una persona amichevole! " Rispondo forse troppo stizzita.

"I miei mi son venuti a prendere, vado che è tardi" Afferma dandomi un bacio sulla guancia e andando via.

Mi lascio andare lungo la parete alle mie spalle.

L'unico sfogo che mi sono concessa in questi è stato quello di utilizzare la mia voce per dire tutto quello che normalmente terrei per me.

"I pray to god i don't die in my sleep"

Sento rabbia ribollire nel sangue, bollire come acqua in una pentola e risalire sino al cervello.

Un circolo infernale, non sono mai riuscita a controllare le mie emozioni e non penso di poterci riuscire ora.

Sento le mie candide mani vellutate pulsare e tutto dentro di me contorcersi fino ad esplodere.

Ed è in questo modo che il vulcano che sorge al mio interno esplode.

Lacrime come lava.

Con uno scatto fulmineo riesco ad appoggiarmi al letto di fronte a me.

Mi ci stendo sopra ed inizio ad osservare il soffitto.

Quant'è monotona questa stanza?
Perché c'è tutto questo grigio?

I vecchi mobili di mogano non aiutano. Penso.

È tutto così spento...

Osservo con attenzione una piccola lampada a forma di cuore posta su una mensola in disparte.

Con gli occhi sgranati mi avvicino per osservarla meglio da vicino.

Come ci è finita questa in camera mia? Non mi sembra di averla mai vista.

Giro il piccolo oggetto fino a scorgere due iniziali nella parte bassa della lampada.

M+A

Lascio che il tempo si fermi.
Pensavo di aver distrutto tutto.
Di aver accantonato tutto, insieme al suo ricordo.

Il piccolo oggetto casca sul pavimento provocando un rumore assordante.

Porto le mani alle orecchie come per poter evitare contatti col mondo esterno.

~

Ed eccomi qui, rinchiusa nella mia bolla.

Chi è Aaron Black?
Lui è il fratello della persona che mi ha rovinato la vita.
Lui è il fratello di Mark.

Mark è colui che mi ha rovinato l'esistenza.
Non trovo un collegamento tra le due cose.

Mark non è più nella tua vita Aris.
Aaron non è Mark?
Aaron non è Mark.

Non lo conosci nemmeno.
Perché hai paura?

È il fratello della persona che mi ha distrutto.
E non sembra un tipo amichevole.

E con questo?
Aris ti stai facendo solo pare mentali!

L'unica cosa che mi ha aiutato in questi anni?
Parlare con me stessa.
Capirmi.
Amarmi.
Fidatevi è l'arma migliore.
Chi è vittima di violenze non è mai il colpevole.

Chi è vittima di violenze non è mai il colpevole...

Quanto avrei voluto che qualcuno lo avesse assicurato a me qualche tempo fa.
Perché se ne sono consapevole continuo a cercare di scomparire?
Perché la società è così subdola?

Perché mi sto facendo tutte queste domande?!
Perché devo capirmi.
Se non lo faccio io chi lo fa?
Devo pensarci io a me stessa.

Però quanto avrei bisogno di qualcuno che riuscirebbe a capirmi.
Non chiedo molto...
No?

Forse invece sì, forse non è il mio momento.

Forse questa è solo la volta di risalire.
Perché ho toccato il fondo.
E ho capito che non posso permettermelo.
Sia per me che per mio padre.
Devo pensarci io a lui.
Se non lo faccio io chi lo fa?
La sua ex moglie nonché mia madre? Non penso proprio.

Lei ci ha semplicemente abbandonati.
Senza ma ne se.
Ci ha semplicemente lasciati marcire da soli alle prime difficoltà.

Quanto vorrei non essere figlia unica.

Quanto vorrei ricevere un po' di amore.
Giusto un po'...

Mimo con le mani un piccolo gesto.
"Giusto un po' d'amore".
Sento all'improvviso del calore percorrere il mio viso.
Eccole, le lacrime.

A volte fa bene sfogarsi, anche se io preferisco fingermi forte, davanti agli altri, quando mi ritrovo da sola invece cerco di esprimere tutta me stessa. Perché finora non ci sono riuscita con nessuno.

Proprio nessuno.

Un singhiozzo dopo l'altro mi avvicino alla scrivania.

Prendo d'istinto il quadro raffigurante un vecchio disegno, io con mia madre, una merda assoluta.

A terra.
Io e il mio quadro siamo a terra lacrimanti.
Lacrimo io, non il quadro eh.
Quello sarebbe stato un po' strano, e anormale.

Fatto sta che mi sto lasciando andare.
Ancora una volta.
Sto sprofondando.
Da sola.

___

•spazio autrice•

Nuovo capitolo!
Spero sia di vostro gradimento!
Ho cercato di metterci tutta me stessa in questo profondo dialogo di Aris con se stessa.
Se volete seguirmi su Instagram, mi chiamo @_wattpad.him_.
Alla prossima.
Clar. ♡

Him.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora