chapter I

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«Dai, Kenma! Avevi promesso di accompagnarci!»

Il ragazzo dai capelli tinti guardò fuori dalla finestra della sua camera e non riuscì a credere ai suoi occhi.
I suoi amici non stavano scherzando, erano davvero venuti a prenderlo.
Koushi Sugawara, Satori Tendou, Keiji Akaashi, Hajime Iwaizumi. Si conoscevano fin dal liceo, e ogni volta che organizzavano qualcosa era sempre la stessa storia, finivano per ricattare ed obbligare Kenma a partecipare. In fondo però, insieme a loro, gli occhi del ragazzo sorridevano sempre.

«Ti sbagli, Koushi. Io avevo detto che sarei venuto solo se ci fosse stato anche Shoyo.»

«Ma non è colpa nostra se Shoyo ha la febbre! Ti prego Kenma, ti prometto che per le prossime due settimane ti lasceremo in pace!»

Il ragazzo ci pensò un po' su, poi decise finalmente di rassegnarsi. «Va bene, ma mi dovete tutti un favore.» Mise via il suo videogioco, al quale ormai aveva perso per essersi distratto ad ascoltare i discorsi dei suoi amici, ed uscì di casa non facendo minimamente caso a cosa indossava.

«Eccoti finalmente! Non sei eccitato? Sarà la giornata più bella di sempre!»
Esclamò Satori correndogli incontro.
"Lo dici ogni volta..." Pensò Kenma. "Ma in fondo ogni volta è vero."

«Ma se non so nemmeno dove andiamo...» Rispose il ragazzo con un piccolo sorriso.

«Allora sarà una sorpresa, vedrai che ti piacerà!» Disse Koushi con una strana luce negli occhi. Kenma aveva quasi paura di lui quando faceva così.

«Ragazzi, sbrigatevi o faremo tardi.» La voce di Keiji arrivò dalla piccola macchina nera parcheggiata poco più avanti. Accanto a lui sedeva Hajime, che stranamente sembrava sereno.

«Arriviamo!»
I tre ragazzi si affrettarono a stringersi nei sedili posteriori di una macchina decisamente poco spaziosa per 5 persone, ma Keiji aveva lavorato duramente per potersela permettere e nessuno osava fiatare.

Kenma si rassegnò quando si accorse di avere le braccia bloccate tra Satori e Koushi e di non riuscire a tirare fuori la sua console dalla tasca della felpa.
"Sarà una lunghissima serata." Pensò il piccolo budino.

Il viaggio in macchina durò meno del previsto, meno del solito si intende. Tra Satori che cercava invano di coinvolgere gli amici in dei giochi, con solo Koushi dalla sua parte, e Hajime che li obbligò a fermarsi due volte a delle stazioni di servizio per andare in bagno, ricevendo insulti da tutto il gruppo, Kenma dovette ancora una volta ammettere che con loro non ci si annoiava mai.
Arrivarono a destinazione dopo appena un'ora e mezza, forse poco più; ormai il sole stava cominciando a tramontare.

«Avete intenzione di dirmi dove siamo o volete che rubi la macchina a Keiji e me ne torni a casa?» Sospirò Kenma.
«Ora ti spieghiamo tutto, aspetta solo un secondo.» Replicò il moro, più preoccupato per il suo veicolo che per l'amico.
«Koushi, ma quanto ci metti? Sei sicuro di non averli scordati a casa?» Anche Hajime stava iniziando a stancarsi, mentre il grigio, aiutato da Satori, cercava disperatamente qualcosa nel suo zaino.
«Eccoli!» Esclamò il rosso, sventolando cinque strisce di carta. Ne consegnò una ciascuno, e Kenma dopo averne letto il contenuto fece un'espressione talmente memorabile che Koushi non perse l'occasione per fotografarlo.
«Sul serio? Quindi io avrei rinunciato ai miei videogiochi per venire con voi ad un concerto di una stupida boy-band che non ho nemmeno mai sentito nominare?» 
«Ehi, non insultarli, sono fantastici! Soprattutto il mio Wakatoshi-kun, quanto vorrei che stasera mi notasse! Koushi, se ci mettiamo a correre dici che riusciamo a prendere i posti in prima fila?» Urlò Satori tutto d'un fiato.
«Potremmo fare un tentativo, anche io ci terrei a vedere da vicino Bokuto-san...» Aggiunse Keiji, sussurrando l'ultima frase.
«Allora sbrighiamoci!» Quello che dovrebbe essere il più responsabile si mise a correre, seguito da tutti gli altri, eccetto il povero Kenma.
"Tutto questo solo per una band? Ridicolo." Pensava lui, mentre li seguiva camminando e continuando a fissare il biglietto.
"Ma questi tizi hanno almeno un nome?" Sul biglietto c'erano letteralmente solo le loro facce, seguite da data, orario e luogo del concerto.
"Aspetta... Cosa?"
Ciò che il budino non aveva notato era che il concerto iniziava alle 23, ed erano solo le 19. Quei disperati dei suoi amici non solo lo avevano trascinato lì, ma lo avevano fatto 4 ore in anticipo.
"Avevo ragione", pensò. "Sarà davvero una lunghissima serata."

❝𝐐𝐔𝐄𝐄𝐍 𝐎𝐅 𝐇𝐄𝐀𝐑𝐓𝐒❞ 𝘬𝘶𝘳𝘰𝘬𝘦𝘯Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora