"Avevo ragione", pensò. "Sarà davvero una lunghissima serata."
Raggiunse i suoi amici, che erano riusciti ad ottenere a malapena la terza fila.
«Quindi esistono davvero persone più pazze di voi, che arrivano ancora prima ai concerti?»
Koushi lo prese dalle spalle e cominciò a scuoterlo. «Kenma, non capisci la gravità della situazione? Ora come farò a far innamorare Daichi di me?»
"Ti prego Koushi, non anche tu!" Pensava il ragazzo.
Mentre il grigio, insieme al rosso, continuava a delirare, Kenma decise di tirare su il morale agli amici offrendo loro qualcosa dal bar lì vicino, lasciando Hajime a controllare che nessuno rubasse loro i posti.
Dopodiché per Kenma le 4 ore di attesa passarono piuttosto velocemente, avendole trascorse in compagnia della sua console; per gli amici del ragazzo, invece, la situazione fu un po' più complessa.«Non vedo l'ora di vedere il mio meraviglioso Wakatoshi-kun! Scommetto che dal vivo è anche meglio!»
«Secondo me Shittykawa di persona è anche più brutto che in foto.»
«Non saprei proprio come comportarmi con Bokuto-san...»
«Secondo voi Daichi mi vedrà? Cosa penserà?»Tra ansie, paure e sentimenti condivisi, i quattro attesero insieme il momento tanto desiderato, e in un attimo giunsero le 23.
«Ormai manca davvero pochissimo!» Esclamò il rosso, che non riusciva a contenere l'emozione.
«Ragazzi, ma dov'è Kenma?» Disse il grigio, guardandosi intorno preoccupato. «Era qui un attimo fa...»
«Lo abbiamo perso...?» Keiji si unì alla conversazione.
Ormai la sala si era riempita, sarebbe stato impossibile andare a cercare l'amico senza perdere i posti.
«Vado io, voi rimanete qui.» Si propose Hajime, ma proprio in quel momento videro una testa bionda e castana farsi spazio tra la folla.
«Ragazzi, sono qui, ero solo andato in bagno.» Li rassicurò lui, vedendo le loro espressioni.
«Kenma, ci hai fatto spaventare a morte! Non farlo mai più!» Gridò Koushi abbracciandolo forte, seguito dal resto del gruppo.Proprio in quel momento, in quella piccola sala si spensero le luci.
«Sta per iniziare!»Da dietro al palco si sentirono delle voci, dopodiché fecero la loro comparsa cinque ragazzi che avranno avuto circa l'età di Kenma, forse un anno in più, accolti da un urlo generale.
Stavano sul palco in modo goffo e impacciato, sembravano dei bambini di quinta elementare alla recita di fine anno e Kenma non vedeva l'ora che finisse, ma sorrise notando gli sguardi sognanti dei suoi amici.Uno dei tizi prese parola.
"Ciao a tutti e grazie di essere qui! Io sono Daichi Sawamura!»
«Mio marito!» Urlò Koushi, e Kenma pregò internamente che nessuno avesse sentito.
Il ragazzo continuò a parlare.
«Loro sono Koutaro Bokuto, Tooru Oikawa, Wakatoshi Ushijima e Tetsurou Kuroo, e noi siamo i Karasuno!»
Il tizio grigio strappò improvvisamente il microfono dalle mani dell'altro.
«No, avevamo detto Fukurodani!»
La stessa cosa fece quello con la cresta nera.
«Andiamo, sapete benissimo che Nekoma è meglio!»
Il gigante dai capelli verdastri prese parola.
«Io voto per Shiratorizawa.»
Il castano fece un passo avanti, atteggiandosi ad una specie di diva.
«I vostri nomi fanno schifo! Dobbiamo chiamarci Aoba Johsai!»Stavano seriamente litigando sul palco...?
Kenma era senza parole, deluso da sé stesso per essersi lasciato trascinare in quella gabbia di matti.
Lì dentro tra l'altro sembrava l'unico ad essere sconvolto dalla cosa, perché tutto il pubblico, i suoi amici compresi, continuava ad acclamarli come déi.
"Cosa non si fa per amicizia..." Il budino cercò di sopportare.Andarono avanti per almeno altri 10 minuti, dopodiché il primo ragazzo riprese parola.
«Ci scusiamo per il piccolo inconveniente, inizieremo subito lo spettacolo!»La folla urlò di nuovo, e per Kenma era davvero forte la tentazione di sperare che ad ogni persona lì presente si rompessero le corde vocali.
Quei cinque scappati di casa sul palco iniziarono a cantare della roba. Erano canzoni carine, ma nulla di più, questo pensava il budino, ma voleva davvero tanto bene ai suoi amici e ci teneva tanto a vivere insieme un momento per loro importante, e così passò la prima ora di concerto a sorridere con loro e ridere ai loro strani tentativi di cantare, a rassicurare Koushi dicendogli che era vestito bene e Daichi non avrebbe vomitato vedendolo, a dire a Satori di smettere di urlare "Wakatoshi-kun!" ogni volta che calava il silenzio; a far sapere ad Hajime che chiamare qualcuno "Trashykawa" non era il massimo per fare una buona impressione, e ad accorgersi del rossore sulle guance di Keiji ogni volta che i suoi occhi si posavano sul cantante dai capelli grigi.
Quel momento aveva qualcosa di magico anche per il piccolo budino, e non riguardava solo l'amicizia; fortunatamente era molto bravo a nascondere i suoi pensieri e nessuno si era accorto del modo in cui studiava silenziosamente il tizio alto con la cresta nera. "È carino", pensava, "ma mi sa tanto di idiota."
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❝𝐐𝐔𝐄𝐄𝐍 𝐎𝐅 𝐇𝐄𝐀𝐑𝐓𝐒❞ 𝘬𝘶𝘳𝘰𝘬𝘦𝘯
FanfictionDove Kenma Kozume, per caso o per destino, si ritroverà sul palco di uno strano concerto a farsi dedicare una canzone da un idiota con una cresta nera.