Mi sono alzato 5 minuti prima della sveglia, penso che sia per l'ansia, oggi sarà un giorno importante per me.
"Pensi troppo al lavoro", me lo ripete ogni giorno mia moglie.
Lei non comprende l'importanza di ciò che stiamo realizzando, qualcosa di sconvolgente, niente sarà come prima, il presente verrà superato in un'istante, come un fulmine a ciel sereno. Pochi riusciranno a capire, e tutti rimarranno stupiti, già sento le loro voci.
Fantasticando indosso la cravatta che mi regalò all'anniversario di 1 anno di matrimonio, per quell'occasione la portai in vacanza in una delle poche aree naturali rimaste e nel mentre i ricordi fluttuano a quell'estate.
Le gocciole di sudore ci bagnavano il viso, ci allungammo sotto l'ombra di una quercia che dichiarammo nostra salvatrice.
In silenzio ci tenemmo per mano senza guardarci, mi misi a raccontarle storie buffe, lei rise molto e ciò mi rese felice.
Quando fui sazio delle sue risate mi girai e le saltai addosso, in quell'istante ci mettemmo a ridere con i visi uno di fronte l'altro, senza motivo se non l'amore. La gioia di quell'istante fu come quando la incontrai per la prima volta.
"Cavolo è tardi", non potevo permettermi di arrivare in ritardo.
A lavoro ci occupiamo di un progetto per riesumare quel mondo in preda alle macchine, da anni l'essere umano dipende dalle tecnologie, io stesso mi sento oppresso da esse, mi mancava l'indipendenza umana, quello che voglio è creare un rimedio contro la "dipendenza tecnologica".
Durante il tragitto verso il lavoro vedo tutte le persone che usano le Poltrone Volanti, e nel mentre parlano con altre persone e vedono film, sono l'unico che va ancora a piedi.
Nel 2050 la situazione ormai è così, l'aumento climatico a cui andavamo incontro è stato completamente fermato, c'è stato un periodo di boom ambientale, ma con la nuova generazione anche quel poco che restava è stato trascurato.
Non riesco più a sopportare questa tecnologia, persone che si affidano completamente ad essa, che non provano più a pensare e a ragionare, sembra quasi che siamo diventati noi stessi i robot che eseguono le azioni comandate dalle intelligenze artificiali.
L'amore è diventato solo un condimento per film e serie TV. Le quali per vendere lo sminuiscono a livelli banali, ragazzi che si incontrano di colpo, si guardano e nasce subito una storia d'amore con tanti problemi ma che rimane sempre pura.
Ogni volta rigirano le storie aggiungendo nuovi elementi tralasciando i particolari.
Varco la porta del laboratorio, già sento l'ansia nell'aria.
Entro in ufficio puntale, camminando a piedi mi è più facile evitare il traffico tra le poltrone.
"Hey Rick, dov'è il mio Caffè?" Di solito Rick mi fa sempre trovare il Caffè pronto.
"Mi sono scordato, stavo ricontrollando i dati. Te lo porto subito, oggi è proprio un casino tu hai finito la tua parte?"
"Sisi, la ricontrollo ancora una volta, ma penso che non ci siano problemi"
In realtà si chiama Alexander, lo chiamo Rick da quando siamo piccoli perchè assomiglia molto a un personaggio di un cartone animato che vedevamo da piccoli, il suo difetto più grande è la puntualità.
Fa sempre ritardo, mi ricordo quella volta che in un appuntamento a 4 ci fece perdere lo spettacolo di realtà virtuale. La ragazza dell'epoca aspettò al freddo per 1 ora, il motivo del ritardo era sulla scelta della giacca da indossare, alla fine non ne indossò nessuna e dopo una settimana si lasciarono.

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Il Rimedio Sbagliato
Mistério / SuspenseE' una storia che mostra la disperazione prendere forma in qualcosa che non è umano, ma il concetto non è questo, è quello che è dentro al mostro.