Capitolo 2

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Non volevo tornare a casa perché sapevo che mio padre  mi avrebbe fatto qualcosa visto che mi aveva riempito di chiamate e messaggi. Mi diressi nel parco di Londra dove mi rifuggiavo da quando sono arrivata qui. Presi  il pacchetto di sigarette e mi accorsi che ne erano rimaste solo 2 così andai in un bar comprai le mie amate camel alla menta.

Arrivai finalmente nel parco e mi sedetti a fumare mentre leggevo un libro. Alzai gli occhi e vidi tutti quei bambini felici che giocavano con i loro genitori e i loro fratellini e sorelline. Mi vennero in mente tutte le scene con mia madre e mio fratello,scossi subito la testa e mi asciugai quella piccola lacrimuccia che mi era scesa ricordando delle belle giornate passate con mia madre e mio fratello. Presi le cuffiette e cominciai ad ascoltare musica che mi faceva stare bene,ma venni interrotta da un ragazzo che mi mise una mano sulla spalla.Sobbalsai a quel tocco e mi levai subito le cuffiette, "Scusa hai una sigaretta?" disse, senza rispondere presi il pacchetto di sigarette e gliene diedi una,"Grazie, comunque io sono Mattia" disse sorridendo e allungandomi la mano, io lo guardai e dissi " Hope" e abbassai la testa senza dargli la mano. "Il tuo nome è bellissimo" disse sedendosi vicino a me io annui senza rispondere, mi rimisi le cuffie e cominciai a fumare insieme a lui. Ma che vuole questo mica se ne è andato,ma che cazzo vuole da me questo mo. Passaro ore da quando lui stava vicnio a me senza mai spiccicare parola,vidi l'ora e mi accorsi che dovevo tornare a casa. Mi alzai "addio Mattia" dissi e me ne andai,mi accorsi che stava per dire qualcosa ma sti cazzi non mi importa. Arrivai alla porta di casa,presi le chiavi e la aprii. Mio padre  non c'era forse era andato a bere in qualche locale qui vicino. Andai in cucina e vidi un biglietto:

cara Hope

me  ne sono andato via di casa,so che ti ho lasciato da sola e di questo mi scuso, se hai trovato questo biglietto allora io sono in una cura per alcolisti. Nel casssetto della cucina ci sono dei soldi e ogni mese te  ne manderò così puoi vivere bene.

Mi dispiace. Papà

Cominciai a piagere disperata e a strappare quella lettera. Mi ha lasciata anche lui, nessuno può stare con me, nessuno ci riesce. Rimasi in quell'angolo per ore fino a quando a quando non mi suonò il telefono mi suonò. Mi asciugai le lacrime e risposi "pronto chi è?" una piccola voce mi rispose e disse "Sei Hope vero? io sono tua cugina quella a cui volevi tanto bene e passavemo ogni giorno insieme quando ero più piccola,ora ho 7 anni e ho voluto chiamarti,il tuo numero l'ho trovato nella rubrica di mamma. Volevo dirti che mi manchi tantissimo e che oggi ho preso 10 a italiano, quella materia che ti piaceva moltissimo. Fatti sentire ogni tanto, ora devo andare ti voglio bene" " anche io jasmine non sai quanto" dissi e riattaccò. Ma dove lo avrà trovato zia il mio numero? l'ho cambiato per non farmi cercare, bha. Presi il telefono e ordinai una pizza. Mi andai a lavare la faccia e ritornai di sotto, stavo morendo di fame e dopo un'eternità finalmente arrivò questo dannato fattorino della pizza. Aprii la porta "E tu che ci fai qui?"

                                                             SPAZIO AUTRICE

Eccomi qui con il secondo capitolo. è la prima volta che uso  wattpad da computer è figatissimo, comunque spero che vi piaccia e commentate così posto il terzo capitolo

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 20, 2015 ⏰

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