LUNEDÍ

29 1 0
                                        


Il liceo scientifico Albert Einstein di Rimini è molto grande, più di quello che mi aspettassi. E' un vantaggio, non mi piace farmi notare, in mezzo alla moltitudine sguscio fluido, incolore, trasparente come l'acqua.
Alla fine dell'anno, se mantengo alta l'attenzione, nessuno ricorderà il mio nome. E se tutto procede come sempre tra un anno mi trasferirò in un'altra città. Preferisco essere invisibile, odio gli addii, i distacchi, odio tutto ciò che ha un che di sentimentale.

Siamo a Rimini da due giorni, mio babbo si sposta di continuo, quando un'azienda sta per crollare lo chiamano, l'estremo rimedio prima del fallimento e i rimedi estremi difficilmente durano più di un anno.
Affittiamo la prima casa disponibile e non guastiamo nemmeno del tutto le valigie. Famiglia agile la nostra, siamo in due, sempre pronti a ripartire, silenziosi e anonimi.

Tra dieci minuti devo entrare nella classe seconda C. Prima regola dell'invisibilità è non chiedere informazioni a nessuno. Sguardo distratto e nessuna informazione, invisibilità garantita.
La scuola è disposta su due piani con tre corridoi a piano, ma la conosco già a memoria, l'ho girata in lungo e in largo, ho aperto tutti i cassetti e tutti gli armadietti, come ci sono riuscito? E' un segreto. Il corridoio è affollato, davanti alla classe ci sono cinque ragazze che parlano, sono sicuramente le mie nuove compagne ma non ho voglia di presentarmi. Non mi fermo, proseguo verso il distributore automatico di merendine, se entro troppo presto mi faranno domande e per ora preferisco evitarle. Non ho soldi e guardare il distributore automatico senza prendere niente è da idioti, adesso sembro uno stupido. Pessima idea il distributore, meglio dirigersi al bagno.

La fortuna gira dalla mia parte, è vuoto, mi concede dieci minuti di tranquillità.

«Scusa guarderesti se nell'altro cesso c'è la carta igienica? Qui non l'hanno messa»
Mi guardo intorno, un bagno ha la porta chiusa.
«Sei lì dentro?»
«Trovato! Mai giocare con te a nascondino. Adesso guardi se c'è la carta igienica?»

Entro nel bagno accanto e prendo il rotolo di carta: «Sì c'è»
«Tirala da sopra la porta»

Tiro la carta sopra la porta e sento il tonfo.
«Ahi, colpito, ma non affondato. Mai affondare in un cesso. Soprattutto se appena usato. Grazie, chi sei? Non riconosco la voce»
«Diego, scusa devo entrare in classe»
«Scappa Diego, appena apro la porta arriva la vampata letale»
Esco dal bagno, ritorno verso la mia aula, manca poco alla campanella e non ho più voglia di girare a vuoto.

Tutti in piedi a parlare, a gruppetti di tre, quattro e cinque. Ci sono ventisei banchi e a colpo d'occhio le ragazze sono più dei ragazzi. Vado alla finestra e guardo fuori ma sento gli sguardi di almeno la metà dei compagni. Per fortuna entra l'insegnante, seguito da uno studente ritardatario che chiude la porta e parla al professore.
«Non è ancora suonata la campanella! Ci fa fare gli straordinari?»

La campanella risuona squillante per tutta la scuola.
«Siediti Federico, non fare il clown»
La voce di Federico è identica alla voce dietro la porta chiusa del bagno. Tutti si siedono, solo io rimango alla finestra, devo capire quale banco resterà vuoto.
Il professore apre un registro.

«Diego Astolfi, benvenuto, ottimi voti e giudizio notevole, non avrai problemi in questa classe di primati sottosviluppati»
«Seguiamo le orme del nostro prof»
A rispondere è stata una ragazza bionda, molto carina, curatissima, vestita firmata, mentre io comincio a sentirmi in imbarazzo da solo in piedi.
«Maria, tu segui le mie orme come un topo segue quelle di un gatto. Diego trovati un posto libero»
Per un attimo rimango senza fiato, l'unico posto rimasto è proprio accanto alla ragazza più bella che abbia mai visto.
Ovviamente l'avevo già notata appena entrato in classe, capelli lisci mori, carnagione chiara, occhi grandi e scuri, maglietta e jeans aderenti, sembra uscita da un manga giapponese. Mi siedo ma non mi degna di uno sguardo, nemmeno se ne accorge che mi sono seduto.
«Facciamo un ripasso generale in onore di Diego, mostrategli quanto facile sarà raggiungere la vostra preparazione. Chi si offre volontario?»
Silenzio assoluto.

299792 km/sDove le storie prendono vita. Scoprilo ora