Capitolo 7

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Finita la giornata Sato tornò a casa e crollò sul letto dalla stanchezza, sentiva male alla pancia, ma non si ricordava se avesse mangiato qualcosa che avrebbe potuto farle del male, si sdraiò e si mise un cuscino sulla pancia tenendola al caldo. La mattina successiva tornò al lavoro e notò di nuovo la mancanza di Takagi, preoccupata andò da Megure.

<<Ispettore, dov'è Takagi?>>

<<Sato, h...ho il sospetto che T...Takagi sia stato rapito!>>

<<C..come?>> alla ragazza iniziarono a scendere le lacrime.

Sato si mobilitò e si diresse verso casa di Takagi, per chiedere ai suoi vicini, ma non ricevette nulla che la polizia sapeva, un'anziana donna, che Sato conosceva solo di sfuggita, disse che aveva visto un furgone nero parcheggiato davanti casa per un paio di giorni. Sato domandò il numero di targa, ma purtroppo non l'aveva vista. La polizia era ad un punto morto, Takagi era sparito e a Sato venne un attacco di panico. Megure preoccupato, la portò in ospedale, insieme a Chiba e Yumi.

Entrarono in ospedale e la visitarono subito, inoltre Sato riferì ai medici dei suoi continui attacchi di fame e varie nausee, dopo vari accertamenti le riferirono una notizia, destinata a cambiarle la vita: era incinta! Megure, Chiba e Yumi si congratularono, alla ragazza scese una lacrima, avrebbe dato al mondo un Takagi in miniatura. Questa notizia le diede la forza necessaria per trovare il suo amato!

Nel frattempo Takagi era imprigionato e sentiva sempre parlare quell'uomo, ripensava a dov' avesse sentito quella voce. Non mangiava da quasi tre giorni ed era stremato, inoltre in 72 ore ne aveva dormite a malapena 5. Quindi oltre ad essere stremato dalla fame, era stremato anche dal sonno, l'unico momento di respiro che aveva era quando gli tiravano su il sacchetto fin poco sopra il naso, lasciandogli gli occhi bendati, per dargli da bere.

Megure avvertì la centrale e iniziarono ad indagare sulla scomparsa di Takagi, i malviventi avevano i giorni contati, Sato tornò in centrale, entrò in una stanza e si mise a lavorare, era da sola, si accovacciò per un momento per prendere qualcosa dalla scrivania e in quel momento entrò Yui, che era al telefono!

<<...si si tranquillo posso parlare, sono centrale completamente sola, stanno tutti cercando quell'imbecille di Takagi...>> la ragazza iniziò a ridere

Sato, sentendo quelle parole gli ribolliva il sangue nelle vene ma non fece nulla, perché voleva captare qualcosa di più.

<<...lo sai come vuole il capo e gli altri due! Non ucciderlo! Deve dirci ancora qualcosa!>> in quel momento arrivarono tre poliziotti e Yui si affrettò a chiudere la chiamata, ma prima di chiuderla definitivamente disse il nome di un posto. Sato guardò fuori dal suo nascondiglio e dopo essere sicura che Yui fosse uscita, uscì anche lei.

A Sato quasi venne un mancamento, doveva trovare il suo Takagi prima che lo uccidessero!

Il coraggio di dirsi Ti amo!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora