Tonno

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CANZONE 1: New Rules, Dua Lipa

Ambra si sistemò gli occhiali sul naso con la penna nera che aveva in mano, mentre sospirava stanca.

Con le gambe ancora sotto alle coperte bianche del suo letto, in quella città così bella e allo stesso tempo lontana da casa sua, guardò fuori dalla finestra; un cielo grigio come il suo umore la accolse.

Sospirò ancora e chiuse con cura il suo piccolo quadernetto nero, riponendolo nello zaino.
La penna invece la lasciò sul suo comodino, vicino alla piccola abat-jour color rosa confetto, poi, sistemandosi ancora gli occhiali, scalciò le coperte del letto, alzandosi veloce, con rabbia.

Doveva piantarla.
Piantarla di sognarlo, piantarla di scrivere di lui sul suo quaderno, piantarla di pensarlo, di cercarlo.

Doveva chiudere quella storia, che poi, ormai ne aveva la certezza, era iniziata solamente per lei.

Corse in bagno per prepararsi: era in ritardo anche quella mattina, dopo aver perso tempo ancora dietro ai suoi pensieri, nella speranza che trascriverli su carta le potesse rendere la vita più semplice.

In realtà le stavano solamente facendo fare tardi a lezione.

Si mise la giacca color nocciola addosso, raccolse lo zaino da terra e, dopo aver staccato il telefono dalla carica, uscì di casa, decisa a fare una colazione veloce al bar dell'Università per recuperare qualche minuto di ritardo.

Fuori pioveva ma non faceva troppo freddo.
Si maledì però di aver dimenticato l'ombrello in casa: nonostante l'università fosse in centro e quindi i cari portici di Bologna la proteggessero dall'acqua, la casa che aveva in affitto era lontana dalla fermata del pullman, dal centro e dai suoi portici.
Sicuramente si sarebbe lavata.

Sconsolata sbloccò il telefono, mettendosi le cuffiette e facendo partire "New Rule" di Dua Lipa, decisa ad ignorare le cinque chiamate perse che aveva dalla sera precedente.

Arrivò il pullman e lei si sedette al primo posto libero, senza guardarsi intorno. Tirò fuori il quaderno e la penna, iniziando a scrivere il testo di quella canzone, sperando che le entrasse bene in testa.

"Don't pick up the phone
You know he's only callin' 'cause he's drunk and alone"

Non avrebbe risposto a quelle chiamare; aveva chiuso, chiuso davvero.

Avrebbero dovuto trovarsi per cena ma lui non le aveva più fatto sapere niente.

Si era truccata, aveva comunque scelto il suo abito migliore, ma alla fine, sconsolata, si era seduta sul suo letto ad aspettare invano, già consapevole di come sarebbe finita.
Da lui neanche una parola, una chiamata, un messaggio.

Niente.

Niente fino a quando non guardò le sue storie di Instagram: lui fuori con i suoi amici, lei dimenticata.

La prima chiamata era arrivata alle due di notte, sicuramente dopo qualche bicchiere, l'ultima alle cinque del mattino, probabilmente mentre si chiedeva per quale assurdo motivo lei non fosse lì con lui per divertirsi.

Questo era per lui: divertimento.

Eppure lei si sentiva così bene quando parlavano in università, le sembrava di volare ad un metro da terra ogni volta che la sfiorava.
Era solo una stupida cotta, lo sapeva, non era amore quello che provava, ma perché per una volta non poteva andare tutto bene?

La realtà parlava e lei ormai non era più così cieca da ignorarla; faceva male, ma doveva uscirne.

"I got new rules; I count 'em
I got new rules; I count 'em
I gotta tell them to myself
I got new rules; I count 'em
I gotta tell them to myself"

Lettere a ritmo | Raccolta di OS | Space ValleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora