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Settimane dopo

"Lele, hai cominciato a fare i compiti?"
chiede una donna sulla trentina con un'acconciatura un po' stravagante.
"Certo! Cosa credi?" risponde il bambino con tono scocciato.
La madre cerca di nascondere la sua espressione
buffa e la sua risata tirando fuori un fazzoletto e
fingendo di soffiarsi il naso.
Ma suo figlio non ci casca.
"Mammaaa! Non sono cosi stupido! Questo è il
trucco più vecchio del mondo e ce lo ha insegnato il nonno." sbuffa leggermente.
"Giusto! Mi dimentico sempre di avere un piccolo
genio in casa. Che ore sono?"
"Le 14.30, perché?" chiede lui curioso come non
mai.
Lele è sempre stato un bambino curioso e molto
maturo.
Ha solamente sei anni ma si comporta e ragiona come se ne avesse dieci.
"Oddio! Tra mezz'ora vengono i nuovi qui." dice
agitandosi.
"Quelli nuovi? Di cosa stai parlando?" Lele non
capisce.
"Al lunedi e al venerdi verranno tre nuovi bambini
qui e io faccio loro da babysitter. I loro genitori sono sempre cosi impegnati..
Il loro padre e il tuo hanno fatto il servizio militare
assieme, quindi si conoscono già.
Noi due però non conosciamo il resto della famiglia.
So solo che i coniugi hanno tre figli, di cui due sono femmine.
Adesso però vado a darmi una sistemata.
Se non sono ancora pronta quando arrivano apri tu il cancello, okay?"
spiega la donna ed esce dalla stanza del figlio.
Lele sospira.
Ogni volta i bambini che vanno a casa sua sono
tutti molto piccoli oppure sono delle pesti che non lasciano un secondo senza preoccupazione sua madre.
Davvero, non ne può più.
O almeno, non dopo che Vanessa, la sua ex cotta
non lo bidonasse per quel riccio senza cervello di
Davide. Davvero, lui non capisce.
Effettivamente Lele è davvero un bel bambino,
educato, gentile ed intelligente.
Come si fa a non amarlo?
Scaccia via quei pensieri e si concentra nel problema di matematica.
***
Curioso com'è, di certo non può starsene in camera appena sente delle voci sconosciute.
Cosi lascia stare i suoi compiti e scende lentamente le scale per arrivare in salotto, dove provengono le voci.
Osserva i tre bambini.
La ragazzina bionda, probabilmente la più grande
dei tre, è seduta nel divano mentre parla con sua
sorella minore, la bimba mora e un po' cicciottella.
Sembrano andare d'accordo ad essere tranquille, un punto a loro favore.
Invece il bambino sta parlando con sua madre.
Non riesce bene a scorgere il suo viso però sembra
abbia un'età simile alla sua. Forse avrà sei o sette anni.
I due finiscono di parlare e solo allora Antonella nota il figlio.
"Lele avvicinati"
Lui esegue.
"Allora. Le ragazze che sono sedute nel divano sono Zoe e Roberta, mentre il bel bimbo qui con me si chiama Tancredi" dice.
"Piacere!" risponde soridendo.
Poi guarda il bambino.
È quel bambino.
Ora sa che nome associare allo sconosciuto, o
meglio, a occhi verdi.


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