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Lele: 14
Tancredi: 15

Tancredi's Pov
Lele sta parlando da ore di una tipa di cui non
ricordo il nome.
Sono abbastanza scocciato, perche non capisce che non me ne può fregare di meno di questa qui?
Va avanti a parlare di questa zoccoletta altri venti
minuti, poi si ricorda della mia esistenza.
Con calma, tranquillo eh.
"A te invece chi interessa?"chiede curioso.
Ma non ce la fa a stare zitto? Sarò io..
"Scherzi?" dico schifato.
"Perché? Hai tutte le tipe di prima e di seconda che ti corrono dietro!"  dice.
"Ho solo quattordici anni, ho tempo."
"Quasi quindici. E comunque è strano perché
a questa età -si sa- i maschi sono.. insomma hai
capito, non voglio dirlo!" dice Lele imbarazzato.
"Morti di figa? Che corrono dietro a tutte? Scusa,
ma io non sono come loro. lo cerco la persona giusta, non sto con gente a caso solo per vantarmi di aver avuto più ragazze di tutto il resto del gruppo." dico leggermente alterato senza saperne il motivo.
Lele  sta zitto per qualche secondo, poi risponde.
"Giusto, hai ragione. Mi dispiace, a volte dimentico che hai i tuoi modi di pensare."
"Dovrebbero pensarla cosi tutti, meno ragazze
soffrirebbero."
"Già.. comunque, ritornando al discorso di prima..
secondo te come posso parlarle?"
No vi prego ditemi che non è ritornato a parlare di
quella tipa.
Non la conosco nemmeno e già non la sopporto, è un record.
"Non saprei... Non sono bravo in questo campo."
Non ci posso credere.
Ho appena mentito ad Einar.
Per la prima volta dopo otto anni.
E non ne so nemmeno il motivo.
Che cosa mi sta succedendo?
Va bene... inventerô una scusa.
****
Mi sveglio dopo aver sentito mia madre urlarmi
contro.
"Wow, che bel buongiorno!"
"FILIPPO MARIA FANTI SEI IN RITARDISSIMO."
M"-mhh"
Come può pretendere che io riesca a parlare alle 6.20 del mattino?
"ALZA IL CULO DAL LETTO E MUOVITI." Se ne va
sbattendo la porta.
Guardo la sveglia.
Non sono le 6.20 ma le 6.45 e devo prendere
l'autobus alle 7.00, ora capisco il suo comportamento.
Mi alzo -forse troppo velocemente visto che mi viene un capogiro,e poi corro in cucina.
Prendo un cornetto dal tavolo e vado velocemente in bagno.
Mi lavo i denti e mi sciacquo il viso. Mi tolgo il
pigiama e afferro i pantaloni grigi che avevo preso
ieri sera insieme alla maglia bianca. Mi cerco di
sistemare un po' i capelli, ovviamente fallendo
miseramente.
Prendo la cartella ed esco di casa diretto alla
fermata.
Come al solito ci sono quattro ragazze. Due sono di seconda  (come me), una di prima (come Lele) e una di quinta.
Le due mie coetanee sono simpatiche.
Si chiamano Valeria e Giulia, la prima è della svizzera  mentre l'altra di Milano.
Non ci ho parlato molto insieme mai sembrano
ragazze dolci ed educate.
Le saluto e poi mi infilo le cuffiette.
Parte "Little Things" degli One Direction.
Aspetta.
Perché ho canzoni degli One Direction salvate su
Spotify?
LELE.
BRUTTO STRONZO, ME LA PAGHERAI.
Appena finisce la canzone mi rendo conto che e
abbastanza carina, però forse troppo sdolcinata.
Arriva l'autobus e mi siedo verso la metà, vicino al
finestrino.
Questo è il posto mio e di Lele,ci mettiamo sempre qui dall' inizio dell' anno.
Ora siamo a dicembre e tra poco cominciano le vacanze invernali, non vedo l'ora!
Che peccato, proprio oggi Lele è a casa con la
febbre.
Volevo fare una scenata per la canzone che mi ha
salvato.
Sospiro e mi lascio trascinare dalla musica.
È la mia vita, davvero.

Forever is a promise Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora