«Ha bisogno di te»

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LET'S SMILE AGAIN

Capitolo 10

Louis fissò la mano tesa di quella che doveva essere una ragazza morta,lei prima lo guardò piegando la testa poi rise e ritrasse la mano

"Hai ragione,scusa. A volte non ricordo che tecnicamente non puoi stringermi la mano" ridacchiò ancora voltandosi verso quella che era la sua lapide

"In effetti sono stata abbastanza prematura ad uscire da lì...vabbè era necessario" ritornò a guardare Louis che la fissava confuso,con la bocca semi aperta

"Cosa?" chiese la ragazza guardandosi intorno allarmata "Cosa hai visto?"

"Da-Da dove sei uscita?" chiese il ragazzo,lei rise di nuovo e,per quanto fosse possibile,arrossì

"Oh beh,da quel fosso" disse indicando un punto dietro di lei,il ragazzo allungò il collo per vedere meglio cercando comunque di tenersi il più lontano possibile da...Molly.

"Ma come..?" si bloccò davanti a quello che si trovava davanti: la lapide era completamente distrutta,la terra sopra la bara era stata quasi del tutto tolta e il coperchio della bara era letteralmente spezzato in due

"Come ci sono riuscita?" continuò lei,lui la guardò e annuì "Beh,in effetti sono sorpresa anche io. Mi hanno detto che per riuscirci ci vuole una grande,anzi, gigantesca forza di volontà e beh...ne vado anche molto fiera ti dirò" disse portando le mani sui fianchi e fissando sorridendo quella che prima era una lapida

"Fiera!? Forza di volontà? Ma di cosa stai parlando? Cosa sei tu?" chiese Louis,trovando il coraggio di alzare un po' di più la voce,spaventato dalla possibile risposta a quell'ultima domanda. La ragazza rise e si voltò

"Non è ovvio Tomlinson?" disse avvicinandosi "Sono un fantasma!" lo urlò come se fosse ovvio. Allargò le braccia e fece dei giri su se stessa sollevandosi di circa un metro. Quando tornò a toccare terra riprese il sorriso

"Pensavo di non dovertelo dire Louis,hai proprio il cervello di uno zombie" scosse la testa

"Esistono?" chiese lui mettendosi più dritto con la schiena,acquisendo più sicurezza. Lei rise gettando la testa indietro

"O mio dio no! Certo che no!" continuò a ridere "Una volta morto passa un po' di tempo e poi o passi oltre oppure diventi beh..Un fantasma! E' assurdo:lavori qui e non ne sai niente" scosse la testa. Louis era seriamente in difficoltà,non sapeva come o cosa rispondere. Sto parlando con un fantasma. Continuava a ripetersi guardando la ragazza.

"Ma cosa...cosa vuoi da me Molly?" chiese,usando per la prima volta il suo vero nome

"O mio dio da quanto non mi sentivo chiamare,grazie Louis. Beh...che ne dici se ne parliamo in un posto riparato? Comincia a fare freddo non trovi?" Louis inclinò la testa

"Tu-Tu senti freddo?" lei scosse la testa e rise

"O no Louis,non posso sentirne...Ma è tardi e credo che tu ne senta. Sei cadaverico e te lo dice una che se ne intende" Louis sorrise e si avvicinò alla ragazza

"Ma a casa mia ci sono i miei,come farai a non farti vedere?" chiese bisbigliando,come se qualcuno potesse sentirlo

"Ma allora proprio non ci arrivi! O mio dio ahahah andiamo Tomlinson,portami a casa tua e presto capirai tutto" Louis annuì cominciando a camminare verso la sua auto seguito da una Molly...fluttuante.

[...]

Arrivarono a casa Tomlinson con qualche minuto di ritardo rispetto al solito dato che,e adesso sia Louis che Molly lo sapevano, per un fantasma non era molto semplice viaggiare in auto: ad ogni curva e ad ogni sobbalzo che la macchina faceva il fantasma oltrepassava gli sportelli e,anche se tentava di aggrapparsi, le risultava impossibile dato che la sua mano era più un vago ricordo di una mano sotto forma di vapore che una mano vera e propria. In conclusione,il viaggio era stato stressante.

Let's smile again [l.t.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora