Capitolo 3

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"Allora Giorgia, com'è andato il primo giorno di scuola?"

Sì, già mi ritrovo qui seduta a tavola IN CASA MIA con la mia famiglia e tutta quella di Federico Ferrari. Con la parola tutta, intendo tutta tutta. Esatto, anche quel mostro, stronzo, gigante con gli occhi azzurri, vanitoso, coglio...
"Giorgia? Giorgia, ci seii?" Mi domanda la signora Ferrari
"Sisi... ehm cosa stavate dicendo?" Mi affretto a dire
"Sfigata" sussurra Federico di fronte a me
"No, ti stavamo solo chiedendo com'è andata oggi"
"Bé se vogliamo dirla tutta... grazie a determinate persone idiote, ci siamo ritrovati a fare un tema di 4 ore. Ma per il resto, tutto a posto" dico svogliatamente
"Ma chi sono questi incivili" mi continua a chiedere
"Be, perché non lo prova a chiedere a suo figlio, signora Ferrari!?" Me ne vado dalla cucina stufa sia della situazione sia delle persone presenti.
Continuando il discorso... Già stavo dicendo che mi sono trovata a cena con ragazzo-dai-peggiori-aggettivi-esistenti-al-mondo, e il motivo è che *sorpresa delle sorprese* mio padre lavorerà con il suo. Yeee!! Vado in camera e chiamo Claudia. Devo parlare con qualcuno.
Toc toc
"Gio puoi uscire un attimo? Oppure entro io?" Mi domanda mia madre
"Entra" dico sdraiandomi sul letto e coprendomi la faccia con il cuscino
"Io e tuo padre, abbiamo pensato di fare uscire te e Federico insieme stasera, sai per fare amicizia" mia madre sgancia la bomba. BUMM. Questo non accadrà mai. Non uscirò mai e dico MAI con quel coglione.
"Mamma io..." Mi affretto a dire
"Aveva ragione tuo padre a dire che ti saresti subito ribellata. È proprio per questo che abbiamo già preparato un compromesso"
"Dimmi" pur sapendo che qualsiasi cosa mi dirà, la mia risposta rimarrà sempre quella.
"Potrai uscire ogni sera che vorrai con un tetto massimo di mezza notte, ma ripeto tutte le sere"
Ci devo proprio pensare. Una volta con un Coglione contro le uscite che potrei fare ogni sera. Alla fine decido
"Accetto"
***
"Bene chiariamo due cose. Nessuno dei due vorrebbe trovarsi nello stesso luogo insieme quindi tu starai da una parte e io dall'altra. Non venire da me e i miei amici e... Be se riesci non respirare proprio"
Perché ho accettato?! Adesso mi ritrovo in macchina con... Come definirlo? Be penso che abbiate capito, e cosa fa? Mi impone delle regole. No, non si può sentire
"Allora, brutto coglione che non sei altro, io non sarei mai stata qui con te se tu non avessi fatto quel casino oggi a scuola. È ora mi dici pure cosa fare? Ma sai una cosa, vaffanculo"
Dico girandomi dall'altra parte e spero che la conversazione sia finita qui. Arrivati al locale dove si tiene la festa, scendo subito dall'auto senza tener conto di Federico. Entro e l'odore di fumo e alcolici mi invade le narici. Vado verso il bar per scaricare la mia rabbia. Quanto vorrei prenderlo a pugni! Dopo un bel po' di shottini, mi sento nuova. Sarà sicuramente l'alcool, ma... Uh che bello ho proprio voglia di ballare un po'. Mi trovo ben presto in pista e vorrei solamente che Tobias Eaton fosse qui con me. Katniss ma perché mai hai distrutto l'arena?? Finnick mi manchi!!! Ma quante luciiii..
"Hey bella. Vuoi ballare?" Mi domanda un ragazzo dietro di me. Definirlo spalmato addosso è dire poco
"Senti coso sei già attaccato come una cozza, cosa vuoi?" Rispondo stanca
"Stai zitta e balliamo" mi dici iniziando a baciarmi sulla clavicola e in quel momento non ragiono più. O forse non ragiono da quando sono entrata. Piano piano il ragazzo cerca di girarmi per baciarmi.
"Che cazzo stai facendo" sento una voce conosciuta.
"PEETA SEI TU?"
"Quanti cazzo di drink hai bevuto"
"Hey dov'è andato il mio amico. Mi stavo divertendo!" Dico incazzata
"Andiamocene prima che arrivi la polizia"
"Ni-no-ni-no Poliziaaaaa!!"
"Si cazzo lo so che lo sai cos'è la polizia. Adesso potremmo andare?!" Mi domanda quella voce tremendamente familiare
"Non ti porto a casa tua perché se no i tuoi mi ammazzano"
Quando salgo in macchina, quel poco di luce filtra da fuori, illumina i suoi occhi. Quegli occhi verdi
"Federico!" Urlo avendo un attimo di lucidità
"Stai zitta. Cosa urli. Sei proprio una pazza" e inizia a ridere. Ride il coglione
"Cosa ridi. Io sono andata come uno straccio e tu te la ridi. Coglione del cazzo"
Sono davvero stanca. Ho voglia di dormire come non ho mai fatto. Mi siedo più comoda possibile su questo sedile di...
"Cosa stai facendo?" Mi domanda con uno sguardo assassino
"Cosa ti sembra che stia facendo?!? Mangiando arcobaleni. Adesso mi fa anche male la testa. Dov'è il mio amichetto!"
"Quale amichetto?" Dice passandosi una mano sulla fronte
"Daii. Uuuu un lampioneeee. Che bellooo. Sembra quasi una bacchetta magicaaa! Avada Kedrava" dico guardando fortemente il lampione e rimanendo delusa quando un costato che non succede niente
"Rossi te l'ho gia detto che sei impossibilmente pazza!!" Dice soghignando
"Ferrari te l'ho già detto che sei un emerito, grandissimo stronzo?" Dico ritornando seria
"Lo sai brutta cogliona, che se avessi voluto, ti avrei lasciato lì con quello stupratore di merda? E poi tu che cazzo fai? Mi dici che sono uno stronzo del cazzo. Ecco cosa fai. Ma sai una cosa: vaffanculo"

Il resto del tempo in macchina passa velocemente: io mezza addormentata e lui con lo sguardo fisso sulla strada. Quando la macchina si ferma apro gli occhi
"Dove siamo?" Domando stanchissima
"A casa mia" dice col tono più freddo e distaccato del mondo
Scendo dalla macchina e lo seguo verso l'ingresso. É davvero un enorme abitazione e se non fosse così fuori, vorrei vEdere ogni singola stanza.
"Vieni che ti accompagno nella camera degli ospiti" dice prendendomi per mano, notando che la mia stabilità è agli sgoccioli.
Entrati, mi sdraio subito nel letto pronta per una bella dormita, ma ho un freddo fortissimo
"Allora io vado. Notte Giorgia"
"Federico" lo chiamo prima che esca dalla camera "non è che potresti stare un po' qui con me. Sto congelando"
Terminato di parlare, un brivido di freddo mi percorre la schiena convincendolo a restare. Si sdraia dietro di me e mi abbraccia forte forte.
"Grazie di tutto" gli dico tremando
"Dormi adesso" mi dice baciandomi sul collo
Ben presto, grazie alle sue calde braccia possenti, mi addormento come non avevo mai fatto

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