La mattina seguente l'aria era piena di elettricità che illuminava il cielo sotto forma di fulmini accompagnati da rombanti tuoni e della pioggia degna del Diluvio Universale.
Anche nella sala da pranzo aleggiava una certa tensione, ma a differenza dei boati che provenivano dall'esterno, regnava silenzio. Ognuno di noi, compreso Billy, se ne stava mezzo nascosto dietro alla propria tazza di caffè o the, immerso nel temporale che infuriava e i propri pensieri. Dal canto mio faticavo a mandar giù la colazione. Avevo passato la notte con il volto della fotografia di Elise Holmes fisso in mente, cercando di immaginare che aspetto potesse avere 10 anni dopo.
Avevamo deciso di presentarci all'indirizzo senza preavviso. Non sapevamo se il motivo per il quale la figlia di Violet non si era messa in contatto con noi fosse mancanza d'informazione o per qualche altro motivo e avvisando del nostro arrivo le avremmo procurato tempo per scappare o qualcosa di simile.
Irene aveva da poco acquistato una nuova automobile di fattura italiana, si trattava precisamente di un'Isotta Fraschini. Vivendo a Londra, però, non aveva avuto ancora molte occasioni per provarla, dato che nel centro città un'automobile era utile solo per rimanere bloccati nel traffico. Così in quella tempestosa mattina d'autunno mia madre aveva deciso che ci avrebbe portato lei nella sua Isotta Fraschini nel Devon.
Quando fummo tutti imbacuccati nei nostri cappotti e con tutti gli ombrelli disponibili in mano osammo finalmente aprire la porta di casa. Un vento freddo e carico di pioggia mi colpì immediatamente il viso e mi portai subito una mano al mio cappellino cloche antipioggia per proteggere il più possibile la mia pettinatura dal vento e l'umidità. Lupin tentó di aprire il suo ombrello, ma esso non resistette più di 20 secondi prima di cedere al vento diventando completamente inutile. Holmes asistette allo spettacolo del suo amico che imprecava contro il tempo inglese con una sopracciglia sollevata, poi Arsène tornó a ripararsi nell'uscio.
Corremmo alla macchina come dei naufraghi che si affannano per raggiungere la zattera, ma una volta seduti al suo interno eravamo comunque abbastanza fradici. Ovviamente tutti i tre uomini della casa avevano cavallerescamente insistito che mi sedessi nel sedile passeggero al fianco di Irene ed io non volli fare la figura della fifona e non accettare. Non mi era mai veramente piaciuto viaggiare in macchina, forse era perché in confronto ad un treno o una nave c'era vi ci si trovava piuttosto ristretti, o forse con mia madre al volante, che amava la brezza della velocità, avevo avuto qualche esperienza leggermente traumatizzante.
In ogni caso non accadde molto durante il tragitto ed in generale mi sembrò lunghissimo e stancante. Presto la città e le sue case fu sostituita con la campagna inglese incluse pecore, immensi pascoli e vecchie stalle. Più ci allontanavamo da Londra, più spesso ci capitava di vedere ancora qualche piccola carrozza o carretto ed era come se uscendo dall'ambiente urbano si tornasse indietro nel tempo di almeno 10 anni. L'unica conversazione che ci fu, fu tra Sherlock e Lupin, dato che il primo sosteneva che la causa della brutta fine che l'ombrello del suo vecchio amico aveva fatto, non fosse il tempo inglese, ma bensì la fattura francese. La cosa fu accolta da Irene con una clamorosa risata e da Arsène con un ardente tentativo di difendere gli ombrelli francesi.
Per il resto del viaggio mi persi ad osservare nello specchietto retrovisore il profilo di Billy. La pioggia aveva leggermente inumidito i suoi capelli, ma ciò nonostante la sua pettinatura risultava come al solito perfetta. I suoi occhi color del mare seguivano il paesaggio fuori dal finestrino ed io rimasi a guardare la sua immagine riflessa nello specchietto pensando a tutte le volte in cui ci eravamo trovati così vicini. Senza neanche accorgermene sospirai. Quella era un'altra cosa a cui dovevo pensare, cosa era Gutsby veramente per me? Ma anche, cosa volevo nel mio futuro? Avrei dovuto accettare la proposta di Mycroft?
STAI LEGGENDO
Sherlock, Lupin e io - Un'ultima missione
Fanfiction[Un'alternativa inufficiale al 22esimo volume di Sherlock, Lupin e io, ambientato dopo "Grande inganno al Royal Hotel".] Il mondo sta cambiando, il tempo passa, la storia continua e decisioni vanno prese. Non c'è nessuno che questo lo sappia meglio...