Bellamy Blake

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Piccole premesse prima di iniziare. 1) L'immagina è ambientato nella prima stagione di The 100. 2) Gli avvenimenti che scriverò avvengono tra il nostro Bellamy e la mia migliore amica che mi ha obbligato a scrivere questo immagina. 3) Buona immaginazione. 

Stavo controllando il perimetro dell'accampamento. La situazioni non era delle migliori, non che di solito lo fosse, ma sta volta i pericoli erano ben peggiori. Il terrestre che Bellamy aveva catturato e poi torturato per cercare di salvare Finn era scappato. Avrebbe sicuramente detto tutto al resto del suo villaggio e poi ci avrebbero attaccati e noi non eravamo pronti per uno scontro. Era buio e molti di  noi iniziarono ad entrare nelle tende, io invece mi incamminai con passo svelto verso la tenda di Bellamy. Entrai e lo vidi sdraiato a petto nudo sotto le coperte. Iniziai parlare e gli dissi:" Blake dobbiamo discutere di alcune cose, ORA!" Non lo chiamavo mai per nome ad alta voce, lo disprezzavo e non meritava la mia confidenza. Lui si alzò e stette zitto, muto come se fosse un cadavere. Mi osservava con il suo solito  sorrisetto storto. "Allora Blake vuoi rispondermi o il terrestre ti ha tagliato la lingua prima di scappare??!!" Dissi sfottendolo un po'. Lui continuò a fissarmi, poi iniziò a fare qualche passo verso di me. Io incrociai le braccia e piegai un po' il ginocchio destro. Mentre mi si avvicinava  notai che oltre a me non c'era nessuna altra ragazza nella tenda. Strano, di solito ci sono due o tre ragazze con lui a fargli "compagnia". Mi stava facendo irritare più del solito, avrei voluto dargli un pugno in faccia, ma so che gli avrei fatto solo del solletico. La mia pazienza era già inesistente inoltre dover aspettare tre quarti d'ora per avere una risposta metteva a dura prova quella che le persone normali chiamano buon senso. Lui si fece ancora più vicino, ma lo fece lentamente. Voleva farmi completamente impazzire. Dopo un po' smise di camminare, incrociò le braccia e piegò leggermente il ginocchio dentro. Mi stava imitando. Odiavo quando lo faceva e lui lo sa. Vuole vedere cosa succede quando una O'Brian si incazza? Bhe se lo desidera così tanto glielo mostrerò. Poi realizzai che avrei fatto solamente il suo gioco e non potevo permettermi di farmi abindolare da lui. Cambiai posizione e lui fece lo stesso. Improvvisamente avvertii che il mio corpo, soprattutto il viso, iniziò a scottare. Intuii di stare arrossendo. Lui ricominciò a camminare e il bruciore aumentò. Mi misi a fissare il suo fisico senza neanche accorgermene. Le mani divennero un fiume di sudore a causa del caldo che mi venne da un possibile imbarazzo. Non capivo il perché. Non mi era mai capitato, non capivo cosa mi stesse succedendo. Lui dovette soffocare una risata, il fatto che io mi imbarazzassi lo faceva divertire e chi sa come mai la cosa non mi stupii. Abbassai lo sguardo facendo cadere i capelli sul mio volto, poi lo rialzai. Non sapevo cosa fare, come farlo smettere, come reprimere questo enorme disagio che mi stava assalendo, conquistando, logorando, torturando, uccidendo. Il mio unico desiderio in quel momento era fuggire, scappare, non volevo vederlo per almeno una settimana, ma non potevo. Non potevo fargli vedere che mi sentivo a disagio a causa sua, il mio orgoglio era troppo forte per permetterlo. Stavo ancora attendendo una risposta che non mi sarebbe mai stata data. Cercai in qualsiasi modo di calmarmi, di sembrare la solita Amy, ma la cosa risulto impossibile. Lui si fermò a qualche centimetro da me. Non si era mai avvicinato così tanto alla sottoscritta. Fece un ultimo passo cancellando quei pochi centimetri che ci dividevano. I nostri visi era molto vicini, estremamente vicini. Il mio naso sfiorava il suo e l'imbarazzo si fece conquistare da una bellissima sensazione, sembrava quasi di stare volando, mi dimenticai di tutto e di tutti. Il mio cuore e il mio cervello ora erano atterrati sul pianeta Bellamy Blake. Feci un piccolo e timido sorriso, poi entrambi inclinammo di poco la testa nei lati opposti. "Blake, che stai fac-" non finii neanche di dire quello che volevo dire che lui mi afferrò il fiso con una mano e poi mi baciò. All'inizio rimasi stupita, ma poi lo ricambiai in un bacio che da casto divenne estremamente passionale. Ma sfiga vuole che qualcuno entri nella tenda. "Bellamy credo che qualcuno abbia mangiato una di quelle mandorle allucinogene." Io mi staccai da Bellamy e indietreggiai di qualche passo sfregandomi la mono sulla bocca e lui fece lo stesso. Non ci girammo a vedere chi fosse entrato, ma lo capimmo dalla voce. Era Octavia. Le volevo bene, ma in questo momento volevo solamente ucciderla. "Ahhh! Credo di aver interrotto qualcosa. Bhe.. allora io vado" disse Octavia più imbarazzata di me e Bellamy messi assieme. Uscì e noi rimanemmo zitti per qualche secondo per poi scoppiare in una grassa e ignorante risata. "Allora dove eravamo rimasti?!" Disse Bellamy ritornando serio. "Credo proprio qui" dissi io saltandogli addosso e ritornando a baciarci. Ci baciammo per qualche minuto, poi la cosa si evolve. Mi tolse la maglietta e io rimasi in reggiseno. Avrei voluto sfilargli via la maglietta ma non ce l'aveva. Poi gli indicai implicitamente di togliermi anche il reggiseno e lui lo fece. Poi ci sdraiammo per terra continuando a baciarci. Rotolammo un po' e infine lui si trovò sopra di me. Iniziò a dare piccoli e umidi baci casti sul collo. Poi scese sul petto, scendendo fino la ventre. Poi risalì velocemente e tornammo a baciarci. Poi portò la mano destra sul mio fianco e iniziò a sfilarmi lentamente i pantaloni. Una volta tolti rimasi solamente in mutande. Poi, da brava capo qual ero, presi il comando della situazione. Io ero sopra e lui sotto. Mentre ci baciavamo iniziai a slacciargli la cintura dei jeans. Poi sbottonai il bottone e abbassai la zip. Glieli tolsi e ora entrambi avevamo un solo strato che ci divideva dalla nudità totale. Continuammo per molto a dare baci in tutte le parti del corpo. Poi gli una mano e gliela portai verso il basso ventre facendogli capire che volevo raggiungere il prossimo step. Lui prima, però, mi osservò come per chiedermi se ne fossi sicura. Io feci cenno di si con la testa e lui fece il suo solito e attraente sorrisetto. Poi fu il mio turno. Lui si mise in ginocchio di fronte a me. Io mi tirai su stando seduta e iniziai a toccare l'ultimo strato di vestiti che divideva. Poi glieli abbassai. Poi ci infilammo sotto le coperte e il vero divertimento iniziò.   

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 01, 2020 ⏰

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