-4. The meeting-

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"Solito posto?"
Chiese Eren in una domanda che non aveva mai avuto veramente bisogno di una risposta.
Era venerdì, erano usciti dalle rispettive case dopo essersi cambiati dalla divisa scolastica: i tre amici ogni venerdì andavano in un piccolo bar al centro di quella piccola città insieme.
Mikasa annuì semplicemente, ma i due ragazzi sapevano bene entrambi che la mora avrebbe seguito il fratello adottivo ovunque.
"Io... In realtà io avrei da fare..."
Disse Armin in imbarazzo.
Per loro era come un rito quello di uscire quel giorno della settimana.
Un'abitudine che non avevano mai perso, ed un appuntamento che non avevano mai infranto.
"Cosa!?"
Esclamò il castano sorpreso, con gli occhi verdi spalancati in una teatrale ed esagerata espressione di stupore.
"Che peccato"
Commentò Mikasa a bassa voce, lasciando trapelare un briciolo di tristezza nel suo solito tono piatto.
"Dai, non ci puoi dare buca così"
Continuò Eren.
"Ragazzi... Davvero, mi spiace m-ma ecco... Io..."
Provò a giustificarsi il biondo.
"Tranquillo, stavo scherzando. Era ora che ti facessi una ragazza"
Disse poi con un ghigno.
"COSA?!"
Armin arrossì di colpo, spalancando i suoi occhi azzurri.
"M-ma guarda che... Che non è come pensi, davvero"
"Sì sì certo. Poi la vogliamo conoscere"
Disse iniziando ad incamminarsi, seguito dalla sorella adottiva, che si girò verso l'amico per salutarlo con un piccolo sorriso incoraggiante ed un pollice in su.
Armin, rassegnato, si diresse nella direzione opposta rispetto ai due fratelli, non prima di girarsi un ultima volta verso di loro, con un espressione di sconforto in volto, solo per vedere le schiene dei due allontanarsi.
Cosa stava facendo?

Era veramente la scelta giusta?
Non sapeva neanche il nome di quella ragazza.
Non sapeva nulla di lei.
Ci aveva pensato tutta la notte e anche durante le lezioni, guadagnandosi una sgridata dal professore Ackermann.
L'indecisione lo aveva divorato fino a quel momento.
Eppure la sua risposta era stata spontanea ed impulsiva, nonostante tutto il tempo che aveva perso pensandoci.

E invece ora si ritrovava lì, a camminare per quella strada quasi sconosciuta in riva al mare, con l'aria marina che invadeva i suoi sensi, rilassando il suo intero corpo, leggermente affaticato dalla camminata.
Non passò molto, che raggiunse il piccolo pontile in legno.
Lo percorse, con le onde che si infrangevano sotto quelle travi malandate.
Lì, seduta alla fine del pontile c'era infatti la ragazza.
Teneva lo sguardo fisso all'orizzonte, e questa volta non aveva le cuffie.
Armin non disse nulla, e si sedette di fianco alla c/c.
Lei si girò verso di lui solo dopo, guardandolo con i suoi occhi c/o e rivolgendogli un sorriso sincero, un sorriso splendido.
"Sei venuto"
Osservò lei casualmente.
"Già..."
Passarono momenti di silenzio nei quali i due si guardarono negli occhi, senza dire niente, avvolti e protetti da quella piacevole assenza di voci.
Si lasciarono andare ai loro pensieri e alle loro domande, trovando risposta nell'altro.
"Come ti chiami?"
Chiese poi Armin.
Si sentiva uno stupido a fare una domanda del genere al loro secondo incontro.
"T/n T/c"
"Armin Arlert"
La ragazza volse di nuovo il suo sguardo all'orizzonte.
"Allora Armin? Cosa vuoi fare?"
"Eh?"
T/n ridacchiò e scosse la testa divertita.
"Non lo so, hai detto che la tua vita è monotona, è per questo che te lo chiedo"
"Oh. Bhè... In realtà non ci avevo pensato ecco... Diciamo che incontrare una sconosciuta è già abbastanza... Nuovo per me e-ecco"
La c/c scoppiò a ridere facendo arrossire il ragazzo.
"C-cosa?!"
Chiese imbarazzato lui.
"Niente niente, è che sei carino"
Disse casualmente senza far caso alle sue parole.
"EH?!"
Un esclamazione di sorpresa si fece largo dal petto del biondo, che divenne rosso dalla testa ai piedi, seguito  anche dalla ragazza che arrossì leggermente rendendosi conto di ciò che aveva detto.
"Scusa è che a volte parlo senza pensarci"
Rispose ridacchiando imbarazzata.
Entrambi spostarono lo sguardo verso l'orizzonte, aspettando di calmarsi e recuperare la loro sicurezza, prima di continuare la conversazione.
"Uhm... Forse potremmo... Non so, conoscerci meglio?"
"Oh. Sì mi sembra una buona idea"
Passarono quindi così il resto del pomeriggio, a parlare di loro stessi e dei loro interessi, anche delle parti del loro passato. Si raccontarono tutto, eccetto alcune cose: Armin non disse di essere stato bullizzato, e T/n rimase muta sulla situazione dei suoi genitori.
Si organizzarono per vedersi lunedì, scambiandosi anche il numero di telefono.
Erano pronti a creare una nuova amicizia, che gli avrebbe portato molto di più.








Angolo cottura bagno
Volevo postare ieri che era il compleanno di Armin ma non ho fatto in tempo :(
Vabbè, spero vi sia piaciuto.

Addio~


Waiting For Love || Armin x Reader || MODERN AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora