-6. I need your help-

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T/n, dopo aver udito quelle parole, si diresse in camera sua quasi correndo e chiuse la porta a chiave.
Prese dal suo armadio uno zaino nero e lo riempì dei primi vestiti che le capitavano a tiro.
Poi prese il suo portafogli e più soldi possibile, e mise anche quello nello zainetto.
Si fermò un attimo, guardandosi intorno.
Cosa stava facendo?
In genere, quando scappava tornava dopo qualche ora.
Ma adesso aveva davvero intenzione di lasciare tutto?
Per andare dove, poi? Non aveva parenti o amici in grado di accoglierla.
Chiuse gli occhi, facendo un lungo respiro, cercando inutilmente di calmarsi.
Prese in mano il telefono, che aveva lasciato sul letto.
Stava tremando.
Quando accese il dispositivo, sullo schermo si trovava la notifica di un messaggio:

Armin
Erano i tuoi genitori che urlavano?
Non mi voglio impicciare, solo sapere come stai.

Decise di scrivergli.
Lui era l'unico che l'avrebbe potuta aiutare.

T/n
Devo parlarti.
Ti posso chiamare?

Spense il telefono e lo mise in tasca.
Poi si diresse verso la finestra della sua camera e l'aprì.
Era al piano terra, e faceva questo quasi ogni giorno.
Uscì da lì con un piccolo salto e si mise a correre per i vicoli di quella cittadina.
Corse per davvero tanto tempo, senza mai fermarsi.
Ed arrivò al mare.
Sul pontile, davanti quel bar.
Faceva fatica a respirare e le facevano male le gambe.
L'aria gelida di inizio gennaio le bruciava i polmoni.
Si sedette sul pontile, il freddo le bruciava le mani, ma non le importava più di tanto.
Sentì il telefono vibrare:
Armin le aveva risposto.

Armin
Certo

Lo chiamo, aspettando impazientemente una risposta, che non tardò ad arrivare.
"T/n? Tutto bene?"
Era chiaramente preoccupato.
Una folata di vento particolarmente forte fece rabbrividire la ragazza.
"Ma dove sei!? Vai in un posto chiuso, fa freddo!"
"Armin..."
"Che mi dovevi dire? Mi sto davvero preoccupando."
"Ho bisogno di aiuto.
È... È difficile per me chiedertelo, e mi dispiace doverti dare questo peso ma... Posso stare da te? S-solo per qualche giorno!"
"M-ma certo! Nessun problema!
Però... Quando arrivi dovrai dirmi che sta succedendo."
"Ok... Allora a dopo."
"A dopo"
Quando chiuse la chiamata si guardò intorno per un po', pensando al da farsi.
Sapeva dove abitava Armin, nonostante non fosse mai andata a trovarlo.
Camminò per un altro po', controllando gli orari della fermata dell'autobus che si trovava a pochi chilometri da lì.
Tra circa venti minuti uno dei mezzi diretti verso la sua destinazione sarebbe arrivato.
Ricominció così a correre, seguita dal rumore delle onde e del vento.
I suo capelli c/c le volavano davanti alla faccia e spesso le impedivano di vedere con chiarezza.
Quando finalmente vide il cartello della fermata con la piccola tettoia in plexiglass, delle prime gocce di pioggia avevano iniziato a cadere.
Fece a malapena in tempo a mettersi a riparo, che iniziò a piovere pesantemente.
Rabbrividì dal freddo.
Gli occhi c/o della ragazza si posarono sulla figura al suo fianco.
Era coperto da un lungo cappotto nero e un cappello dello stesso colore, per questo non riuscì a distinguere i tratti della persona.
Dalle spalle larghe, T/n intuì trattarsi di un uomo.
Era seduto sulla panchina con la schiena curva in avanti, il braccio sinistro poggiato sul ginocchio sorreggeva la testa pigramente abbandonata al suo peso.
Una sigaretta ormai spenta tra le dita dell'altra mano.
La giovane si girò dall'altra parte, intimidita dalla presenza dell'uomo.
Poco dopo, arrivò l'autobus che si fermò con un fischio davanti a loro.
La c/c fece un passo avanti, pronta ad entrare, quando si sentì afferrare un  polso:
Era quell'uomo.
La sua stretta era forte e decisa.
Si girò a guardarlo.
Lui aveva alzato la testa, permettendo ora alla ragazza di vedere il suo volto segnato da alcune rughe.
Gli occhi erano piccoli, dal taglio orientale, e neri, e un accenno di barba scura delineava la mascella.
Un ghigno inquietante solcava il suo volto.
Si guardarono per qualche secondo, dopo l'uomo parlò con tono divertito:

"Porta i miei saluti a tuo padre, T/c.
Digli che il suo vecchio amico lo verrà presto a trovare per ringraziarlo.

Il suo ghigno si allargò ancora di più.

"Da parte di Kenny."


Angolo cottura bagno

È da tanto che non ci si vede eh?
Non avevo più idee, scusate.

Spero che non vi dispiaccia questo piccolo intoppo nella storia, ma stava essendo monotona.

Addio~

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 04, 2021 ⏰

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