Dopo 14 estenuanti ore di viaggio sono finalmente arrivato all'aeroporto Kennedy International.
Sono contentissimo,non ci credo a breve rivedrò il mio Ash.
New York la mia cara e vecchia NYC, città grandissima,meravigliosa,dalle mille facce.
Ora sono fuori dall'aereoporto e sto aspettando un taxi.
Lo prendo e dico al giovane e attraente taxista il quartiere dove abitava la banda come se fosse ieri. In meno di un ora sono arrivato a Manhattan, meravigliosa come sempre.
Sono davanti all'edificio della banda,mi tremano le gambe,ma allo stesso tempo sono felicissimo finalmente dopo quasi un anno potrò rivedere Ash.
Adesso la mia mente è confusa e scombussolata.
Scendo le tetre scale,nn è cambiato una virgola.
Busso tre colpi decisi alla porta oramai deceduta.
Sono in ansia,non so chi incontrerò sulla soglia della porta. Aspetto circa 5 secondi e sento le chiavi rigirare sulla serratura.
I miei occhi si illuminano,penso di stare per svenire vedo Ash gli salto adosso con un abbraccio, è uguale,con il suo ciuffo ribelle,occhi color zaffiro,labbra sottili e perfette. Quanto desideravo riassaporarle.
Rimaniamo entrambi muti,stretti l'un l'altro;i secondi muti più belli della mia vita.