la luce che penetrava dalle tapparelle della stanza dell'ospedale in cui il castano giaceva da due giorni. quel giorno sarebbe uscito per tornare a casa. prima che si svegliasse aveva un sorriso stampato sul volto bagnato dalle lacrime, il cuscino stretto al petto come se stesse abbracciando qualcuno. nonappena sentì la luce fastidiosa del mattino che gli arrivò sul viso mugugnò a bassa voce "nathan...", svegliandosi di soprassalto, guardandosi velocemente attorno in cerca di qualcosa, o qualcuno, di importante. di davvero importante.
"c-cosa.." disse sottovoce, facendo scomparire il sorriso una volta realizzato che non si trovasse nel mondo dei sogni. si alzò dal letto prendendo il proprio diario colmo di inchiostro e pagine rovinate per le lacrime assorbite dalla carta. iniziò a sfogliare le pagine, iniziavano dal 24/03/2017, da quel giorno Joe king, suo vecchio amico, iniziò a prenderlo in giro visto che aveva trovato dei nuovi amici. se ne fregava di Caleb e di come stesse. ovviamente il castano ci rimase male, faceva di tutto per rendere felice l'arancio e veniva ripagato con pugni, insulti e disinformazione sulla sua vita.
quando però erano soli si davano baci, coccole e anche altro. il punk si faceva manipolare facilmente, e si odiava per questo. lui e il leoncino non stavano insieme però, erano semplicemente scopamici, se non qualcosa di meno. Caleb riceveva coccole e baci solo se avesse assecondato ogni sua richiesta per almeno un'ora.

centinaia di domande passavano per la testa del castano mentre sfogliava quelle pagine di quel diario, l'unico suo elemento di sfogo. vi ci era molto affezionato, era la cosa che proteggeva di più al mondo. quando sentì la porta bussare i girò verso quest'ultima, sperando in una visita da parte dell'arancio. per sua sfortuna, o fortuna, era solamente il medico che diceva di poter andare. sospirò e prese il disegno attaccato al muro, prese il suo diario e se ne andò, con la gamba ingessata.

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passarono mesi da quando vide per l'ultima volta quell'ospedale. la casa di camera sua era piena zeppa di disegni di quel fantomatico ed inesistente ragazzo. ci stava male, ci stava davvero tanto male. aveva preso una forte cotta per un suo disegno. era possibile? non lo sapeva.

seduto sulla sedia posta accanto alla scrivania, il castano singhiozza pesantemente, graffiandosi con le unghia che aveva lasciato crescere i polsi e le coscie. si sentiva un peso per tutti, Joe ormai lo usava solo per il sesso e niente più, ma a lui stava bene. era solo un giocattolo, no? doveva solo obbedire, vero? anche se tutto ciò era falso al punk andava bene così.

dopo qualche minuto a singhiozzare pesantemente con le lacrime che scivolavano libere sulle sue guance, decise di farlo. prese un suo temperino, ne aveva tanti, prese il più affilato. lo svitò con un cacciavite e prese una lametta. sotto alle sue braccia c'era il disegno di Nathan. "scusami.. ma voglio venire da te.." mormorò il ragazzo, sperando di riuscire a farsi sentire, facendo prima un taglio, poi un altro, poi un altro ancora. erano abbastanza profondi da far uscire gocce di sangue prosperose dai tagli inflitti. alcuni di esse bagnarono il foglio con su il disegno dell'azzurro. dopo poco abbassò lo sguardo su quest'ultimo, notando l'acqua e il sangue presente. "ho rovinato anche te..." strizzò un occhio sentendo bruciare, andò poi in bagno a fasciarsi i polsi senza disinfettarli, sperando in una morte lenta e sofferente.

*angolo autore*
beh che dire follettini e follettine, non mi convince ma sticazzi :3

amore disegnato.. || FudoKazeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora