resto per una notte✨𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨14✨

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Ore 19:30 pm 20 ottobre 2019
Mi chiusi a chiave dentro il bagno è presi i vestiti per cambiarmi, dopo di ché mi asciugai i capelli è andai in camera di Allison.
<<ho finito >> dissi entrando nella camera <<ti stanno alla perfezione! >> disse alzandosi è vendo verso di me
<<si se escludiamo il fatto che potevo andare benissimo a casa mia per cambiarmi... Ma cinque mi ha obbligata prendendomi come un sacco di
patate! >> Dissi ironizzando è alzando gli occhi al cielo <<Cinque ti ha già detto tutto su di noi? >> disse uscendo dalla camera è facendomi cenno con la testa di seguirla <<ancora no, mi ha portata qui
apposta. >> dissi fermandomi dietro di lei davanti una porta.
<<bene, questa è la tua camera. Fra dieci minuti ci vediamo in cucina per cenare è poi ti racconteremo tutto >> disse l'ultima frase andandosene
<<aspetta! Io non passerò la notte qui! Non lo mai detto.. >> dissi afferrandola dal braccio <<celeste.. Dopo quello che handler ti ha fatto, se scopre che sei viva ti ucciderà. Qui sarai al sicuro, è poi dopo ti spiegheremo anche l'altro motivo. >>
Disse prendendomi le mani
<<ok, ma lascia le mie mani. Non mi fido di voi finché non saprò cosa volete, però per questa notte resterò qui. >> dissi aprendo la porta della camera.
Subito dopo Allison se ne andò è io mi chiusi all'interno della camera.
Mi guardai attorno è mi buttai nel letto, con il corpo morto a guardare il soffitto è a chiedermi se io stessi facendo la cosa giusta. Se non dovrei fidarmi?
Se sono d'accordo con handler? Se vogliono sfruttare i miei poteri?
Però mia nonna ha detto che non sono miei nemici, è che devo fidarmi.
Se i miei dubbi si avverranno in quel caso me ne andrò o li ucciderò.
Ho detto che odio il mostro che sono, non che avrei cambiato ciò che ormai non si può cambiare. Quindi se ci sarà di uccidere, lo farò!
Da quanto sono entrata in questa camera sono passati cinque minuti, ma non ho fame quindi scenderò dopo, solo per parlare.
La camera era maschile.. Sicuramente era di quello che è morto. Ci sono tutte le loro foto assieme, tranne vanya.. Che lei sia venuta dopo? No, non credo!
Perché vanya non è nelle foto? Vabbè poi gli è lo chiederò. Ancora non so quali poteri abbiano oltre cinque.
Ci sarà molto di cui parlare
<<hey, sorellina! >> a disturbarmi fu
quel ubriacone di Klaus, entrando nella mia camera senza nemmeno bussare.
Adesso lo ammazzo.
Mi alzai di colpo è avanzai minacciosamente verso di lui con lo sguardo omicida.
<<c-che fai? >> disse Indietreggiando è sbattendo con la schiena al muro.
Io mi avvicinai al suo volto è lo fissai dritto negli occhi <<chiamami di nuovo sorellina è ti fac->> dissi venendo interrotta <<che sdolcinati del cazzo! Venite è pronto, poi i piccioncini li fate dopo! >> Disse cinque Tele-trasportandosi accanto a me, facendo una faccia disgustata è irritata allo stesso tempo.
Io lo guardai è subito dopo mi voltai nuovamente verso Klaus <<dicevo, chiamami di nuovo in quel modo è ti faccio esplodere la testa! >> dissi con un sorriso falso.
Subito dopo mi allontanai da Klaus è andai verso cinque con lo sguardo del tipo "wtf" <<preferisco ignorare ciò che hai detto prima! >>
<<io me ne vado! >> disse Klaus correndo fuori la camera <<gli altri ci stanno aspettando, quindi scendiamo! >> disse in modo freddo guardandomi dritto negli occhi, per poi andare verso la porta
<<io non ho fame, quando dovremmo parlare mi chiamerete! >> dissi buttandomi nel letto
<<io non sono il tuo segre->> disse venendo interrotto da me
<<addio! >> dissi alzandomi buttandolo fuori dalla camera per poi chiuderla a chiave.
Mi buttai nuovamente nel letto ma stavolta la mia attenzione era rivolta verso il cielo, le nuvole, il vento fuori dalla finestra. Perché io non posso essere libera come loro? Come il vento, le nuvole ecc... Oggi è stata una giornata orribile. Tra i mille pensieri in testa, il sonno prese il sopravvento.
Mi addormentai, senza pensare che dopo cinque è gli altri dovevano raccontarmi tutto. Mi lasciai andare guardando la libertà è lasciando che il cuscino prendesse il controllo del sonno.

*****

Nel frattempo i fratelli hangrevees stavano cenando. C'era chi faceva la battutina su celeste è cinque, come Klaus
Chi non si fidava come Luther, chi si sarebbe sacrificato come Allison, chi si fidava come Diego, è poi c'era cinque...
Lui che cercava di fare credere a tutti che era senza cuore proprio come celeste. Loro sono molto simili ma sono troppo orgogliosi per ammetterlo, o rendersene conto.
Cinque non fece nessuna battutina o commento sui discorsi dei fratelli su celeste, preferiva fare credere a se stesso che era una semplice bambina arrogante, che gli serviva solo per i loro scopi.

******

<<ragazzi, prima che si faccia troppo tardi dobbiamo parlare con celeste>>
Disse Allison ricordando a tutti che dovevano ancora raccontare la loro storia a celeste.
<<cinque vai a chiamare celeste >> disse Diego facendogli l'occhiolino
<<perché, io!? Vi ricordo che sono il più vecchio, è comando io! >> disse irritato
<<perché sei l'unico che sa tenergli
testa! >> rispose Luther in modo ovvio
<<però se non vuoi.. Mandiamo Klaus! Anche se è talmente irritante che non potrebbe tornare vivo >> disse Diego facendo espressioni buffe
<<ok! Vado, io >> disse cinque sbuffando è Tele-trasportandosi davanti la porta della camera di celeste.
Cinque bussò alla porta ma non rispose nessuno, bussò per la seconda volta ma nessuna risposta.
<<celeste!! Aprì! Vedi che mi Tele-trasportò se non aprì tu! >> disse preoccupandosi è bussando in continuazione.
Il ragazzo si stava preoccupando che gli fosse accaduto qualcosa, allora in preda al panico è non sapendo che fare si Tele-trasportò all'interno della camera.
Vide celeste che dormiva con i suoi lunghi capelli quasi neri che cadevano delicatamente sulle sue spalle, quelle mani minute accanto al viso, le sue piccole è corte gambe piegate verso le braccia. In quella posizione si era fatta talmente piccola che sembrava quasi cute. Cinque sospirò. Era un sospiro di sollievo, pensava che handler avesse scoperto che fosse ancora viva è che l'aveva presa.
Da lì cinque capì che si era preoccupato talmente tanto di una ragazzina che conosce da poco, che nemmeno lui voleva crederci.
Avanzò lentamente verso celeste è si sedette accanto a lei, distinto gli spostò i capelli che gli copriva il suo delicato viso.
In quel momento pensò che quando dorme non è la solita celeste irritante, anzi tutt'altra cosa.
Si mise ad accarezzargli il viso, poi i capelli, è poi la guardò con gli occhi persi verso di lei, si alzò è la coprì con il piumone che aveva accanto.
Subito dopo uscì dalla stanza senza emettere il minimo rumore. Non voleva svegliarla, era la prima volta che la vedeva innocente è tranquilla.

<<si è addormentata>> disse cinque Tele-trasportandosi dai suoi fratelli.
<<davvero? Ci hai messo così tanto che pensavamo ti stessi dichiarando >> disse Luther perplesso è ironico.
<<lei mi irrita! Quindi non dire
cazzate >> rispose cinque in modo serio con le mani in tasca
<<allora ci parleremo domani, ora vado a letto, notte>> disse Allison uscendo dalla cucina, con Luther che gli correva dietro come un cane che rincorre un gatto.
<<bene, io devo andare. Mi raccomando se si sveglia non fate troppo rumore o vi uccido! >> disse Diego ridendo è uscendo dalla sala <<vuoi vedere come ti stacco gli organi? >> rispose cinque irritato Tele-trasportandosi davanti ad esso.
<<perché ti agiti tanto? Infondo sto scherzando >> disse diego ridendo nuovamente, uscendo dalla cucina
<<quella ragazza mi fa paura >> disse Klaus fissando un punto non ben preciso per cinque.
Quest'ultimo sbuffò è si Tele-trasportò in camera sua, dove si mise il pigiama.
Si coricò nel letto con le gambe intrecciate è le mani dietro la nuca, è fissò il cielo con lo sguardo serio.
Stava pensando ancora alla celeste minuta che dormiva sul suo letto, stava pensando quando domani gli racconterà tutto, come reagirà, cosa gli risponderà, poi questi pensieri scomparverò.
Stava ricordando tutti i momenti in cui celeste era come lui, che forse sono davvero simili. Ma lui insisteva facendo credere a sé stesso che non gli importava. Fin quando non si addormentò pensando a lei.

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