Capitolo 9.
Bill gemette sonoramente e Gustav e Georg alzarono lo sguardo, si scambiarono un'occhiata. "Hai sentito?" chiese Georg seduto in modo scomposto sul divano con il telecomando in mano, Gustav, accanto a lui con un libro in mano, corrugò la fronte.
"Ho sentito" confermò e rimasero in silenzio, Bill gemette di nuovo. Lui e Tom erano nella sala delle cuccette con le porte chiuse da un bel po'. Georg sia avvicinò a Gustav.
"Hai notato che ultimamente sono un po'—uhm, strani?" gli chiese spegnendo la televisione per ascoltare meglio le voci che provenivano dalla stanza adiacente.
"Strani in che senso?" chiese Gustav con un'espressione interrogativa stampata in faccia, chiuse il libro che stava leggendo.
"Sai, stanno sempre appiccicati, parlano a bassa volte, ridacchiano, arrossiscono" disse Georg con un'alzata di spalle. "Non ti sembra strano?"
"Hanno sempre fatto così"
"Sì, lo so, ma adesso—oh, la situazione è ridicolosamente peggiorata" Georg si accarezzò il mento pensando a cosa potesse essere successo nella vita dei due gemelli che lui e Gustav si erano persi, ma non riuscì a trovare nulla. Si alzò dal divano e si avvicinò alla porta.
"Che diavolo fai?!" esclamò Gustav, ma comunque si alzò anche lui e si avvicinò alla porta.
"Origlio, mi sembra ovvio!" I due ragazzi poggiarono l'orecchio alla porta.
"To-om! È troppo grande!" diceva Bill, Georg e Gustav strabuzzarono gli occhi.
"Come è troppo grande?" chiedeva Tom.
"È troppo grande: non entra" Georg si coprì la bocca con la mano mentre i suoi occhi erano fuori dalle orbite.
"Ma l'ultima volta è entrato! Questo buco è troppo piccolo"
"Proviamo a cambiare posizione"
Georg strabuzzò gli occhi, diede uno schiaffo sul braccio di Gustav. "Gustav! Stanno facendo sesso!" disse con gli occhi stralunati, Gustav era leggermente arrossito.
"Suvvia, Georg, loro sono fratelli e poi—"
"Sì, Tom, prendilo!"
"Cazzo!" sussurrò Georg e avvampò esattamente come Gustav. "Dobbiamo entrare"
"Non voglio vedere Bill a pecora e Tom sopra di lui!" esclamò il batterista, Georg gli mise le mani sulle spalle.
"Lo dobbiamo fare per il bene della band!" Gustav deglutì pensando per un momento se entrare a controllare che le loro supposizioni fossero giuste o meno.
Bill gemette di dolore. "Dio, Tom, mi hai fatto male!"
"Cazzo! Scusami"
"Entriamo" disse Gustav scuotendo il capo, Georg annuì con aria decisa.
"Al mio tre, okay?" Il batterista annuì. "Uno, due—" Aprirono la porta e Gustav e Georg si erano già immaginati di trovare Tom e Bill in posizioni compromettenti, ma li videro seduti entrambi a terra, al centro della stanza, completamente vestiti e con un puzzle tra di loro. I due gemelli puntarono entrambi lo sguardo sui due compagni di banda, erano completamente rossi in viso.
"Ehi, ragazzi!" Bill si aprì in un magnifico sorriso mentre Tom cercava il pezzo giusto tra i tanti sparsi a terra. "Qual buon vento vi porta qui?"
"Voi non state facendo sesso" disse Georg e non era una domanda, ricevette una gomitata nel fianco da parte di Gustav e Bill perse il sorriso.
"Perché dovremmo star facendo sesso?" chiese il moro e Tom puntò lo sguardo sul bassista.
"Georg, sei fatto di LSD di nuovo?" chiese il gemello e Georg si sbatté una mano sulla fronte.
"Cazzo, io pensavo—cioè, noi pensavamo che voi—scusate" cercò di giustificarsi Gustav.
"Certo che voi due avete una mente malata! Come potrei scopare Tom, il mio gemello, che oltretutto non è nemmeno il mio tipo?!" esclamò Bill e ricevette un'occhiataccia da parte del gemello.
"Ehi! Alle donne risulto appetibile" si difese il ragazzo.
"Se lo dici tu" disse Bill con un sopracciglio inarcato.
"Beh, scusateci. Io e Georg andiamo in cucina a—uhm, sì, farci un tè. Buon proseguimento!" disse Gustav e trascinò Georg fuori dalla stanza, richiuse la porta. Bill guardò il fratello e gli sorrise, si buttò tra le sue braccia.
"Tu sei assolutamente il mio tipo" gli disse sulle labbra, Tom sorrise e poi gli mordicchiò il labbro inferiore.
"E tu sei assolutamente il mio" Gli accarezzò i capelli mori e Bill chiuse gli occhi, sospirò beato. Fece stendere il fratello e si sedette sulle sue gambe, si tolse la maglia e la buttò a terra. Si mise a cavalcioni su di lui e iniziò a baciargli avidamente il collo come se volesse sbranarlo. Tom si lasciò andare un respiro spezzato e chiuse gli occhi, posò la mano sul fianco del fratello e gemette silenziosamente quando gli mordicchiò il lobo dell'orecchio, la temperatura nella stanza si era improvvisamente alzata e Bill gli alzò l'orlo della maglietta enorme, gli accarezzò l'addome.
"Vuoi rendere i sospetti di Georg e Gustav fondati?" gli chiese con un sorriso stampato sulle labbra rosee, Bill non poté non baciarle e ribaciarle.
"Assolutamente sì e lo voglio ora" disse con un tono di voce basso e Tom si sentì svenire per quanto fosse sensuale suo fratello, quest'ultimo gli sfilò la maglietta e questa andò a fare compagnia alla sua a terra. "Cerca di non fare troppo rumore" gli disse tra un bacio e l'altro, Tom capovolse le posizioni e ora lui era sopra di Bill, gli sorrise maliziosamente. Era la loro prima vera volta e gli dispiaceva non poterlo fare in un posto più raccolto e romantico, ma i due gemelli non riuscivano proprio a resistere dal toccarsi e volersi l'un l'altro.
"Tu, piuttosto" disse e lo baciò, accarezzò il suo petto nudo e poi premette la mano sul rigonfiamento dei suoi pantaloni, Bill gemette silenziosamente.
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20.
HumorI Tokio Hotel avevano appena pubblicato il loro secondo album, Humanoid, e Bill e Tom, neanche ventenni, non erano mai stati così affiatati: Tom adorava elaborare scherzi cattivi verso il povero Georg e trovava in Bill il complice perfetto. Ma se Bi...