INTRAPPOLATO COL NEMICO

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ORIGINARIAMENTE PRESENTE NELLA RACCOLTA "SURVIVE TO DRIVE" SU Charles_Lechair

PROMPT: la pandemia COVID-19

nda: ho preso in prestito per questa Maxiel i personaggi di The three of us, ma si può leggere tranquillamente senza aver mai sentito parlare di Gin. Si, è piena di Spoiler.

INTRAPPOLATO COL NEMICO


Vivere con Max Verstappen non era un affare semplice.

Erano passati anni da quando lui e Daniel si erano riscoperti innamorati, anni da quando avevano iniziato a convivere nel Principato di Monaco, anni persino da quando avevano voluto far sapere al mondo della loro storia, con quello spettacolare bacio nel parc fermè di Abu Dhabi. Certamente tante cose erano cambiate nel corso di tutto questo tempo, ma una cosa no: il caratterino di Max.

Daniel, che aveva sempre saputo come gestirlo, o meglio, che era sempre stato l'unico a cui Max permetteva di avvicinarsi tanto da arrivare quasi a calmarlo, era ad un passo da avere una crisi nervosa.

Max, d'altro canto, non faceva altro che prenderlo in giro dicendo che era colpa degli anni che passavano, che essendo ormai un vecchietto - quarant'anni, signori, quaranta - non riusciva più a tenergli testa. Cosa che faceva incazzare l'australiano chiaramente, che solo a sentir parlare della propria età quasi non sveniva ogni volta.

Sapevano di essere innamorati, perfino anime gemelle e che per nessuna ragione al mondo avrebbero potuto vivere l'uno senza l'altro. Ma perchè doveva essere così difficile la vita quotidiana?

C'era solo una persona però più difficile da gestire di Max Verstappen, e chi poteva essere se non colui che gli aveva donato quell'adorabile patrimonio genetico? Chi, se non Verstappen 1.0? Chi se non Jos Verstappen?

Ed è proprio davanti alla sua porta che si ritrovano in quel momento Max e Daniel, con dei sorrisi tirati sul viso e un passeggino tra loro a dividerli, dall'interno del quale proviene un'accenno di risata. Almeno qualcuno trova quella situazione divertente.

Ma torniamo un po' indietro.

<<Max, lo so che è un momento delicato, ma...>> stava dicendo Ginevra al telefono in una buia serata di fine Febbraio, mentre Max sedeva a gambe incrociate sul divano e fissava lo schermo della televisione messo in pausa. Daniel era all'altra estremità del divano. Avevano litigato - litigavano da giorni - ma in tv c'era pur sempre il loro programma preferito <<Io e Charles abbiamo quel viaggio in Marocco e la babysitter ci ha lasciato a terra perchè ha la febbre... volete tenere Hervé per quattro giorni? Lo sai che non ve lo chiederei se sapessi che altro fare>>

Ginevra Giotti era nientemeno che l'altra anima gemella di Max. Anche se c'era stata una parentesi in cui i due si erano amati davvero - e entrambi, un po', continuavano a farlo - da quando avevano deciso di stare con persone diverse a legarli era rimasta una fortissima amicizia. Gin alla fine aveva sposato il principino di Monaco, Charles Leclerc, e da poco più di un anno era nato Hervè. Max era il suo padrino. Nonostante questo, sapeva che Gin non gli avrebbe chiesto il favore di tenere il piccolo e non per non disturbarli, ma perchè si fidava ben poco di Max e Daniel come babysitter. Doveva essere davvero disperata.

<<Lo sai che non ti direi mai di no>> aveva risposto Max, senza riuscire a sembrare dolce quanto avrebbe voluto <<Chiedi a Daniel però>>

<<Lo sta chiamando Charles in questo momento>> disse Ginevra <<Siete sullo stesso divano e non vi parlate, vero?>>

Max aveva fatto una smorfia e si era girato verso Daniel, trovandolo infatti con il telefono premuto contro l'orecchio.

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