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⚠️ Sto revisionando la storia piano piano, riscrivendo parti, aggiungendo dettagli e soprattutto trasformando il tempo narrativo in presente. Quindi vi chiedo perdono se da un capitolo all'altro si passerà dal presente al passato, spero di risolvere presto. Nel mentre spero la storia vi piaccia⚠️

Di quella notte non riesco a ricordare molto, praticamente nulla. Solo frammenti vaghi. La luna piena e luminosa alta nel cielo. I latrati divertiti di quattro animali. Il vento che mi sferza il viso. E poi, tanto improvviso quanto travolgente, un dolore ad una delle zampe.

Ricordo un urlo, forse il mio, forse quello di James che, resosi conto della situazione era accorso ad aiutarmi, forse quello di Peter che temendo di farsi male a sua volta, era scappato via come un topo. Sicuramente non era stato Remus, l'unico tra di noi incapace di tornare umano.

Ricordo di essere caduto sulla strada fredda e lastricata di Hogsmead. La luce, probabilmente quella di un lampione, illumina la mia figura. Il cane nero doveva essere sparito, al suo posto un ragazzo nudo, tremante e forse con del sangua che gli usciva dal braccio.

Ricordo di aver sperato che nessun mago si fosse affacciato alla finestra per scoprire a chi appartenevano quei lamenti. Forse era un pensiero irrazionale in quel momento, ma temevo di essere scoperto - e nel profondo sapevo che anche gli altri conservavano la mia stessa paura.

Poi non ricordo più nulla. Solo buio, neanche il lampione è riuscito a far luce sui miei pensieri.

*******

Quando mi risveglio sono steso su uno dei letti nell'infermeria. La luna è sparita, sostituita dal sole ormai alto nel cielo. Provo a muovermi per comunicare a Madama Chips che sto bene e ho voglia di tornare nel mio dormitorio, ma appena tento di tirarmi su, noto che il mio braccio è più pesante del solito.

Lo fisso e sospiro. Non è la prima volta che mi capita di finire con un braccio o una gamba fasciati, ma la noia e dover spiegare agli altri il motivo di quella ferita. A turno, tra me, James e Peter, ci finiamo tutti su uno di questi letti, immagino sia il prezzo da pagare per stare vicini a Remus durante le notti di luna piena.

Provo di nuovo a tirarmi su, sperando di sgattaiolare via prima che Madama Chips possa domandarmi del mio incidente, ma neanche questa volta riesco nel mio intento. Sento delle mani che mi toccano il braccio sano appena alzo la testa dal cuscino per ributtarmi giù. Io ubbidisco.

"Sirius fermo! Devi riposare." Volto lo sguardo nella direzione del mio misterioso visitatore, ma anche senza guardarlo so che a preoccuparsi per me c'è Remus. E nonostante la voce ferma, sembra più stravolto di me.

Ha le guance bagnate e gli occhi rossi, anche se non saprei dire se per il pianto o la mancanza di sonno. Nei capelli c'è ancora qualche foglia rimasta impigliata nelle sue corte ciocche. E sul viso, seppur minuscolo, riesco a vedere un piccolo taglietto che sarei pronto a scommettere la mattina precedente non c'era, situato proprio accanto alla cicatrice che gli attraversa il naso.

E tutte queste cose di lui mi fanno impazzire. E non dovrebbe, perché è uno dei miei migliori amici, ma proprio non riesco a fare a meno di fissarlo quando siamo così vicini. E se dovessi dirgli una cosa del genere, lui probabilmente avrebbe da ridire elencando i suoi difetti. Difetti che però io non riesco a vedere.

Trattengo un risata, però provo ad offrirgli il mio sorriso più rassicurante per fargli vedere che sto bene. "Ehi Moony, perché quella faccia?" Ma le mie parole non ottengono l'effetto sperato perché ben presto i suoi occhi tornano a riempirsi di lacrime.

"Sirius m-mi dispiace t-tantissimo! È tutta colpa m-mia. Non so com'è s-successo ma...ma ad un certo p-punto credo di aver perso il c-controllo. Non averei dovuto...non...scusa! Sono solo un mostro!" Riesce a balbettare tra i singhiozzi.

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