Capitolo 1 : LISA

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Quell'estate era incominciata malissimo. In verità si intuiva già dalla primavera che le cose sarebbero precipitate. Papà se ne era andato di casa, così senza un minimo di preavviso. I miei due illuminati e modernissimi genitori mi avevano trattata come un'idiota. Una sera si erano presentati da me con aria di circostanza e mi avevano annunciato che si sarebbero separati di "comune accordo". Avevano anche aggiunto che che per me non sarebbe cambiato nulla: loro avrebbero continuato a fare i genitori come prima e bla, bla , bla...un sacco di stronzate.

Io lo sapevo già. Erano mesi che li sentivo litigare. Lei gli rinfacciava di essere un irresponsabile e lui le diceva che si era sentito solo e trascurato per anni. Poi aveva trovato una tipa. L'ho vista una volta. Mi era sembrato che avesse pressappoco la mia età. Io ho quindici anni, ma ne dimostro quattordici. Poi, i miei compagni di scuola, che lo avevano sentito dire a casa dai loro genitori, mi avevano detto che ne aveva almeno venticinque. Quindi papà era a posto, non una specie di pedofilo a caccia di minorenni.

Ho provato a guardare la mamma. Una volta non era male: sorriso dolce, faccia da ragazzina. Ma ora era un disastro: negli ultimi anni si era lasciata andare completamente. Vestitoni a palandrana, scarpe basse e si intravedevano anche alcuni capelli bianchi che lei non si curava neanche di coprire.

Ci credo che papà ne avesse trovato una migliore. Ecco, era colpa sua, della mamma. Se lei si fosse data un po' più da fare, forse sarebbe riuscita a tenersi il marito.

Ma adesso era troppo tardi. Eravamo rimaste io e lei. A fare la solita vita. La scuola, l'ufficio e poi a casa a cercare di raccontarci qualcosa di fronte alla cena.

A scuola non ho molti amici. Non che i miei compagni non mi piacciano in assoluto. Loro sono ok. Sono io che non vado. Non riesco a legare. Ultimamente ho fatto amicizia con due ragazzine nuove che vengono dalla Bulgaria. Ma ho il sospetto che loro stiano con me perchè non parlano bene la lingua e non si sentono molto integrate.

Noi tre facciamo parte del gruppo delle piccole, mentre le mie compagne sono le Popolari. Essere una piccola non è poi così male. Gli altri, specie i ragazzi, non ti vedono neanche, ma almeno ti lasciano stare.

I ragazzi in generale mi fanno paura. Per adesso meglio starne alla larga, anche se però quando vedo Stefano che rincorre Alice nel cortile, mi viene un brivido allo stomaco e vorrei essere io al posto di Alice.

Alice è la capa delle Popolari. E' bella, spigliata e riesce anche bene a scuola. Mi piacerebbe essere come Alice, ma vorrei che se ne andasse dalla scuola. Ne ho parlato con la mamma. Lei mi ha detto che tutti hanno avuto una Alice nella loro vita: più bella , più brillante, più brava a cantare oppure nello sport. L'importante é fare comunque del proprio meglio e realizzare il massimo con le risorse che la vita ci ha dato.

Sarà. Però se potessi fare una magia e fare scomparire Alice.....


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