Nuova Vita

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«Sei pronta?»
Le chiese stringendole la mano e guardandola emozionato

«Assolutamente sì!»
Gli rispose con un sorriso immenso e gli occhi che brillavano di gioia

«E allora partiamo!»

Adrien e Kagami salirono sul primo aereo, caricarono i loro bagagli a mano e il velivolo partì poco dopo.
Erano elettrizzati all'idea di essere finalmente liberi e non vedevano l'ora di raggiungere la destinazione.

Avevano preso una decisione importante: non ne potevano più di quella vita di etichette, apparenza e buon nome.
Era una realtà che a loro non si addiceva più.. O forse non era mai stata per loro.

Il solo pensiero di essere riusciti a trasgredire ogni divieto e fuggire da quel mondo pieno di regole, imposizioni, impegni, che non faceva per loro, che calzava talmente stretto da soffocare, per poter finalmente essere loro stessi, dava loro una gioia indescrivibile.

Erano ormai due anni che cercavano di risolvere quella situazione.
Due anni in cui si erano resi conto di ciò che volevano davvero.
Due anni lunghi, tanto attesi, da essere quasi infiniti.

Dopo aver saputo che avevano iniziato a frequentarsi, il Sig. Agreste e la Sig.ra Tsurugi avevano deciso di mandarli a studiare insieme in una struttura privata in America.
Non volevano avessero distrazioni dagli amici, tantomeno che quella relazione appena nata svanisse nel nulla.
Perché entrambi i genitori tenevano fin troppo alla loro reputazione, tanto da non badare a cosa davvero i loro figli volessero o provassero.
E senza chiedere loro alcun parere li avevano spediti là.

Quella di Adrien e Kagami non è mai stata una relazione esplicita, a dir la verità, né agli occhi degli altri né nei confronti l'uno dell'altra.
Nonostante sui giornali e sulle riviste venissero menzionati come coppia, nessun paparazzo era mai riuscito a fotografarli insieme anche solo per mano.
Nessun momento di tenerezza tra i due giovani, nessun atteggiamento che alludesse effettivamente ad una relazione amorosa.

Durante quei pochi mesi, per quanto si sforzassero a mantenere un rapporto perlomeno normale, si resero conto che quello stare insieme  così superficiale mancava sicuramente di qualcosa di essenziale.

Fecero allora un passo indietro, di comune accordo, ricominciando da zero e iniziando a raccontarsi le vicende degli ultimi mesi a Parigi, realizzando di come fossero in realtà semplicemente grandi e ottimi amici.
Ciò che ebbero provato all'inizio di una conoscenza ancora acerba era in realtà puro attaccamento ad una persona che vivesse la loro stessa situazione. Non compresero però che il vero bisogno era di una persona che li capisse, che li sostenesse, che li facesse vivere e uscire dai loro schemi quotidiani.

Ogni ricordo raccontato scaturiva nuove emozioni, che diventavano sempre più forti man mano che si accorgevano di cosa effettivamente avevano lasciato per ritrovarsi lì.
Se avessero continuato quella farsa, che era sempre valsa per i loro genitori e le riviste, si sarebbero persi quell'opportunità così importante.

Finché un giorno decisero di prendere i loro cellulari e far partire quelle chiamate che avrebbero dovuto fare molto tempo addietro e che avrebbero decretato il loro futuro.
Con le mani tremanti e carichi di emozioni contrastanti, si diedero coraggio a vicenda, mentre componevano i numeri aspettando che dall'altra parte rispondesse qualcuno.

Il loro più grande timore era quello di essere rifiutati.
E se, dopo aver spiegato la situazione in tutte le sue sfaccettature, si fossero ritrovati a dover stare ancora lì, senza saper più cosa fare?
Erano talmente presi da ciò che dovevano dire che non pensarono alle varie possibili reazioni o al fatto che magari, adesso dopo due lunghi anni, loro potessero stare insieme.

Kagami non riusciva a togliersi dalla mente e dal cuore l'immagine di Luka, quando l'aveva conosciuto quella volta sulla Liberty; era andata insieme ad Adrien e c'erano anche tutte le sue compagne di classe.
Doveva essere un pomeriggio di svago all'insegna della musica, ma nonostante ci fosse stata l'akumizzata che aveva interrotto quel piacevole momento, la ragazza lo aveva notato.
È vero, lei al tempo era innamorata di Adrien. O almeno così credeva.
Finché non vide lui.
Non aveva avuto modo di parlargli quel giorno, eppure ne era rimasta affascinata.

Adrien invece non aveva mai dimenticato il bacio che Marinette gli diede sulla guancia, durante quel pic nic che la ragazza aveva organizzato con tutti i compagni di classe nel giorno degli eroi.
Era un bacio sentito: gli aveva riempito davvero il cuore.
Avrebbe voluto rimanere quel giorno, se non fosse stato per l'evento a cui dovette partecipare con suo padre.
Avrebbe voluto rimanere con lei.
Chissà cosa sarebbe successo se invece fosse rimasto, chissà se lei gli avrebbe comunque dato quel bacio.

Non credettero alle loro orecchie quando, dall'altro capo del telefono, le voci tanto attese risposero.
Il cuore batteva forte, le parole si incespicavano dimenticando completamente il discorso che si erano preparati per affrontare l'argomento.
Ma con stupore e tanta gioia nel cuore, Marinette e Luka diedero loro ascolto ed furono felici di dar loro una possibilità.

A quelle prime due chiamate ne seguirono altre e altre ancora, contornate da altrettanti innumerevoli messaggi.
E senza rendersene conto, per entrambi quello fu l'inizio di due relazioni a distanza, finché un giorno Adrien e Kagami riuscirono finalmente attraversare quell'oceano che li separava dai loro amati.

Due anni di lontananza.
Due anni di conoscenza.
Due anni di amore a distanza.

Era metà mattina.
L'aereo atterrò dopo il lungo viaggio.
Non stavano più nella pelle.
Si guardarono e raggiunsero l'interno dell'aeroporto tenendosi sempre per mano, per incoraggiarsi.

Ed eccoli lì, a tirare un gran sospiro pieno di emozione.
I loro cuori fremevano al pensiero che i due ragazzi fossero totalmente ignari del loro arrivo: quella sì che sarebbe stata una splendida sorpresa di San Valentino.
Si affrettarono a prendere il proprio bagaglio a mano dal rullo trasportatore e raggiunsero rapidamente l'uscita, intrufolandosi tra la folla per non perdere altro tempo, per poi salire sulla navetta che li avrebbe portati in città.

Finalmente ora avrebbero potuto dire "ti amo" come da sempre avrebbero voluto, potevano baciare quelle labbra tanto desiderate, stringere tra le braccia il suo Luka e la sua Marinette.

Perché quando ti rendi conto che è vero amore, niente e nessuno ti impediscono di amare e solo tu puoi scegliere il come.

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NdA.
Questa ff è nata come one-shot, ma grazie ai suggerimenti di alcuni lettori ho aggiunto altri quattro capitoli, che raccontano com'è avvenuto l'incontro dei nostri protagonisti con le loro  controparti.

Liberi di scegliere se proseguire la lettura o meno.
Grazie comunque per aver letto!
Sara

Quando ti rendi conto che è vero amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora