Eclipse.

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Erano ormai le 23.55 quando finì l'esibizione di Aimi, dopo quella ci sarebbero state altre due canzoni: la penultima e la finale, labyrinth, con tutti i ballerini che avevano partecipato a quella serata.
Shoyo non sapeva più come esprimersi, mai avrebbe potuto immaginare che la tecnica di Aimi comprendesse un'influenza hip-hop.
A differenza delle backup dancer, tutti avevano notato con quanta facilità e scioltezza la ragazza produceva quei movimenti.
Continuava ad ammirare perplesso il controllo completo sul suo corpo: che siano braccia, gambe, busto... Tutto era sotto il suo totale controllo.
«Non penso sia il massimo del suo potenziale» disse Tsukishima e gli altri lo guardarono confusi.

«Ha una tecnica interessante, decisamente migliore alle altre che ci sono stata ma inferiore a chi lo esegue con più potenza di lei. Nonostante questo, Aimi fa sembrare i movimenti più facili di quello che possono sembrare, mentre chi è più veloce, aumenta la difficoltà, ecco qual è il bello del vedere Aimi esibirsi: lei si esprime con corpo e anima, per questo qualsiasi coss la fa risultare meravigliosa ad occhi altrui» disse il biondo e Hinata si girò, quasi con gli occhi fuori dalle orbite.
«Non parlarne come se capissi qualcosa» disse Shoyo, quasi offeso e Tsukishima e Yamaguchi si girarono completamente sconvolti l'uno verso l'altro.
«Era solo una mia opinione gamberetto, cerca di controllare la tua gelosia» disse il biondo, facendo sgranare gli occhi a Shoyo mentre il resto della squadra scoppiò a ridere.

Intanto nel dietro le quinte, Aimi era appena rientrata e già i suoi amici le salutarono addosso.
«Mia figlia?! L'avete vista tutti?!».
«Proprio grandiosa e strabiliante».
Bokuto e Chiyuki erano ormai usciti fuori di testa ma grazie a ciò il suo morale era di nuovo risalito alle stelle.
«Dai su, vatti a cambiare che sta volta i vestiti e i capelli saranno difficili da gestire» disse Chiyuki e la minore annuì, ridacchiando a Bokuto che improvvisa a una canzoncina per farle capire quanto talento avesse.
«Kenma!» la giovane richiamò il suo migliore amico e il biondo si girò verso di lei.
Arrossì alla domanda che voleva fargli, ma non riusciva a tacere.
«Per caso Shoyo è venuto?» chiese ma il ragazzo negò.
Aimi sospirò.

Dovrei lasciar perderlo, si disse mentalmente e con un velo di tristezza rientrò nei camerini, con l'aiuto di Chiyuki si vestì per l'ultima canzone.
«Aimi,» la richiamò la sua migliore amica e la minore alzò la testa.
«Ti voglio bene, lo sai vero? E ciò che sto per dire non lo dico per male... Ma cosa ci guadagni scappando continuamente da Shoyo?» domandò e Aimi strinse gli occhi, il cuore stretto in una morsa, come se fosse stato spezzato in due.
«N-non... Non lo so» mormorò.
«Sei solo una codarda» disse Chiyuki con freddezza ed Aimi alzò lo sguardo, ferita da quelle parole.
«Stai continuamente scappando da Shoyo solamente perché non ha avuto una reazione ma dopo ciò non ne avete più parlato e dovreste farlo. Scappare non ti porterà a niente e me l'hai detto tante volte, ma ora sei tu quella che sta scappando» la rimproverò Chiyuki.

Aimi guardò a terra, non avendo nessuna parola da spiccicare.
«Hinata ti ha tenuto gli occhi addosso tutto il tempo, nemmeno ha guardato le altre ragazze e so che cosa stai per dire,» la interruppe la più grande, non appena la piccola fece per aprir bocca.
«Non è perché ti hanno nominata Main Dancer, il fatto che tu lo sia non ti rende speciale perché rimani sempre la piccola stessa Aimi di una vita, solare, stupida ed anche la mia migliore amica ed è ciò che Hinata apprezza più di te. Aimi Kiyoko, lui apprezza te come persona non per il titolo che ti hanno dato» concluse Chiyuki, uscendo fuori e lasciandola sola.

Aimi rifletté molto sulle parole della sua migliore amica e non poteva non dire che avesse ragione.
Si guardò allo specchio e chiuse gli occhi, disperata, gettando la testa all'indietro e con le mani tra i capelli.
«Che cosa ho combinato?!» si disse, prendendo un profondo respiro.
Avrebbe per forza dovuto pensarci il giorno dopo, non appena il tutto sarebbe finito.
Per ora non aveva tempo per essere triste, doveva concentrarsi e connettersi con la musica e l'avrebbe fatto, sciugliendosi e liberandosi da tutto il peso che sentiva addosso.
«Aimi!» la richiamarono.
La più piccola sussultò.
«A-arrivo» esclamò, passandosi una mano tra i capelli.
Uscì dal camerino e raggiunse le altre, per poi salutare i suoi amici e salire sul palco.

Involontariamente, prima dell'accensione delle luci dello stage, si mise a cercare lo sguardo di Hinata e un piccolo sorriso non poté non spuntarle addosso quando vide il sorriso di Hinata e il suo sguardo cercare il suo.
Le metteva più agitazione il fatto che Shoyo la stesse guardando, anziché sentire gli occhi dei membri della squadra o il volto dell'attenzione tutte su di lei, come se fosse l'unica a trovarsi sotto i riflettori.
Sospirò, continuando a sorridergli, era consapevole che non l'avrebbe vista e riconosciuta visto che ai suoi occhi era solo una strana ombra, però lei lo vedeva e doveva proprio ammetterlo, dirlo ad alta voce nella sua testa.
Hinata Shoyo le era mancato da morire.
Il suo cuore impazzì ma in quel momento dovette mettersi in posizione.
Prese un bel respiro prima di cominciare.

«Perdonami Shoyo, sono proprio una stupida».

Falling For You // Hinata ShoyoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora