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era passata una settimana dallo scontro di Minho e Jisung in quel minimarket e il più grande dei due non riusciva a togliersi dalla testa il più piccolo, non ne capiva il motivo, non lo conosceva nemmeno così bene quindi non sarebbe mai stato possibile un interesse nei suoi confronti
forse gli interessava tanto a causa della sua voce? impossibile, non avrebbe avuto senso.
Minho dal primo giorno ormai amava la voce di Jisung, ma interessarsi solo per questo lo trovava strano.
smise di pensarci quando changbin arrivò con il vassoio del pranzo di entrambi.
"a cosa stai pensando?" chiese il più basso giocando con l'uva che aveva sul vassoio. sinceramente changbin immaginava già la risposta, ormai era palese per lui.
"a Jisung" rispose semplicemente il corvino, confermando il pensiero di changbin che sbarrò la bocca dallo stupore. lo aveva ammesso senza problemi.
"cioè, no non penso a Jisung, volevo dire, non penso a niente" si corresse ma ormai il più basso aveva capito che Minho pensasse a Jisung.
"si, chi ti crede?" ridacchiò changbin con in bocca un chicco d'uva
"tsk" fu tutto ciò che disse il corvino.
"è seduto lì con Felix, perché non ti alzi e gli parli?"
"sei pazzo? quello mi odia per qualche strano motivo, non potrei mai in più non voglio parlarci" obbiettò Minho alle parole di changbin.
"come vuoi" il più basso si alzò dopo aver finito di mangiare lasciando da solo il corvino.

...

"davvero hai incontrato Minho? perché non me lo hai detto prima?" chiese il ragazzo australiano euforico.
"non è una cosa rilevante, perché avrei dovuto?" lo sguardo di jisung era il solito; uno sguardo perso a guardare il vuoto come se non gli interessasse niente di nessuno e in parte era così.
"come?non ti interessa Minho? ma non hai visto che ti guarda sempre? insistette l'australiano.
" Felix ma chissenefrega sinceramente, che mi guardi pure, finché non mi porterà disagio è libero di farlo, ha gli occhi per un motivo, in più non guarda me, guarda e basta in generale" cercò di negare le parole di Felix ma quest'ultimo era più furbo
"se non ti senti a disagio significa che ti piace il fatto che ti guardi" si alzò insieme a jisung dal tavolino e ricevette uno sguardo fulminante dall'ultimo
"Felix, la smetti di rompere? torno in classe" jisung non rimise nemmeno il vassoio al proprio posto che uscì dalla mensa diretto verso la propria classe, però qualcosa non andava, c'era qualcuno che lo stava seguendo, ma non poteva semplicemente girarsi, altrimenti la persona dietro avrebbe negato con qualche scusa molto plausibile.
decise jisung di continuare a camminare fino ad arrivare alla porta del bagno, si chiuse dentro ad uno dei gabinetti e aspettò.
la persona che si trovava dietro di lui entrò dentro il bagno e quando jisung uscì allo scoperto si trovò Minho davanti.
"perché mi stavi seguendo?" chiese il più basso guardando il corvino con la coda nell'occhio
"semplicemente ti è caduto questo" Minho passò a jisung un contenitore di mentine dove in realtà jisung teneva delle pillole.
"oh, mhh. grazie allora" il moro prese il contenitore di mentine ma venne spinto dal più grande in uno dei gabinetti.
"ma che cazzo-" minhò zittì Jisung posando una mano sulla sua bocca
"ho sentito un rumore" disse il corvino.
jisung si tolse la mano del maggiore dalla bocca e lo guardò male.
"quindi? è un bagno che cazzo ti nascondi a fare?"
"beh, principalmente non ti stavo seguendo ma stavo scappando dalla mia professoressa di inglese però ho visto questa scatolina a terra sotto al tavolo dove ti trovavi con Felix, quindi mentre scappavo ti ho seguito fino a qui per ridarti quella" jisung aggrottò la fronte a quella spiegazione e istintivamente schiacciò il piede di Minho con tutta la sua forza, facendo sussultare il maggiore dal dolore che si tenne la bocca.
"ti informo che anch'io ho lezione e a causa tua quando entrerò in classe il professore mi farà una ramanzina e probabilmente mi farà rimanere a scuola per aver saltato la lezione, complimenti genio del male" jisung uscì dai gabinetti e si avvicinò allo specchio del bagno sistemandisi i capelli.
Minho lo affiancò guardandolo con un sorrisetto sul viso.
"se vuoi rimango anch'io con te qui"
"guarda, preferirei fare due ore in più questo pomeriggio che rimanere con te. fai troppo casino per i miei gusti." il più piccolo si sistemò la giacca della divisa e guardò il corvino.
"che posso fare per te allora? che gusti hai?" il più alto dai capelli corvini si avvicinò a Jisung prendendolo dalla cravatta, sistemando successivamente il nodo.
quest'ultimo lasciò libero il maggiore per poi sorridergli ironicamente.
"Abbandona quell'idea che ti frulla in testa Minho. non mi interessi" jisung pattò la spalla di Minho prima di uscire dal bagno lasciando il più grande con l'amaro in bocca.

...

"perché hai saltato l'ora di matematica?" chiese felix all'amico che era appena entrato in classe.
"niente di che, ho semplicemente incontrato Minho"
l'australiano rimase senza parole, a questo punto era quasi impossibile che a Jisung non interessasse minho
"come? E LO DICI CON TUTTA QUESTA TRANQUILLITÀ." quasi urlò in classe Felix per quanto fosse sorpreso.
"Felix ti calmi? è solo Minho, ci siamo incontrati e mi ha semplicemente fatto perdere tempo. non è successo nulla" Jisung distrusse le fantasie e i pensieri che si stava facendo l'amico in quel momento.
"comunque io ho incontrato Changbin invece, mi ha chiesto di uscire"
"complimenti, non è una cosa positiva?" chiese Jisung dato che Felix risultava un po' triste
"sì ovvio, però mi ha chiesto di stare tutto il giorno insieme, come farai tu se ti sentirai male?"
"stranamente e fortunatamente devo dire, non ho avuto nessun problema negli ultimi due giorni. non vedo perché dovresti preoccuparti"
l'australiano fece una smorfia e quando finalmente il professore dell'ultima ora entrò entrambi iniziarono a prestare attenzione, chi di più chi di meno, come Jisung che prese quell'ora alla leggera, addormentandosi così sul suo banco, come sempre.
Felix guardò Jisung dormiente sul banco e non potè fare a meno di sorridere. gli dispiaceva per il suo amico e lui voleva soltanto che Jisung trovasse qualcuno di affidabile e maturo, per questo pensava a Minho come un qualcosa di più per il suo amico.
lo conosceva poco sì, però aveva capito che Minho fosse incuriosito dal suo amico, lo lasciava capire il fatto che con gli occhi lo cercasse sempre e in qualsiasi posto.

...

la campanella dell'ultima ora iniziò a suonare, risvegliando Jisung dal suo pisolino.
la classe era ormai vuota, c'erano solo Jisung e Felix che aspettava il suo amico a preparare il tutto per poterlo accompagnare a casa.

quando Jisung finì di sistemare la propria cartella i due raggiunsero a piedi il cancello trovando due figure li davanti
"Oh, sono Changbin e minho, perché sono ancora qui?" chiese Felix
"non lo so Felix, se lo sapessi non sarei qui a domandarmelo sai?" lo prese in giro Jisung cercando di nascondere una risata.

"allora sai ridere"
Jisung tornò serio dopo aver udito queste parole, Il corvino era davvero stressante a detta tua.
"Changbin che ci fate ancora qui?" Felix cercò subito di cambiare discorso, perché conoscendo Jisung avrebbe risposto male al maggiore.
"Abbiamo pensato di chiedervi di fermarci ad un Bar, anche solo per parlare" spiegò Changbin mentre teneva lo sguardo sull'espressione di Jisung che tra l'altro era molto cupa.
al moro venne in mente lo scenario di molto tempo fa, quando si sentì male dentro il bar. sperava veramente che Changbin non ci avesse fatto molto caso ma era praticamente impossibile, visto che si sentiva divorato da esso e anche da Minho che non gli toglieva gli occhi di dosso.
"Hai finito di fissarmi?" Jisung alzò il capo rivolgendosi al corvino davanti a lui che dopo un po' rispose rompendo il silenzio
"no" semplicemente fu tutto quello che disse. il moro tirò un sospiro mentre Changbin e Felix guardarono la scena abbastanza perplessi.
"Io vado, non mi fermerò al bar con voi per questa volta" Jisung riprese a camminarci fuori dal cancello sotto lo sguardo dei tre ragazzi.

"Minho, potresti.." iniziò felix.
"non preoccuparti, lo tengo d'occhio io, tu e Changbin potete andare, sarà per la prossima" i due piccioncini, o almeno così li chiamava Minho, se ne andarono e il corvino iniziò a seguire la figura di Jisung che per fortuna non era ancora scomparsa dietro qualche angolo ma si trovava molto più lontana di prima.
"ci penso io a te" sussurrò cercando di raggiungere il più piccolo con una corsetta

𝐿𝑎 𝑓𝑜𝑟𝑚𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑣𝑜𝑐𝑒 -Minsung-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora