Capitolo 2

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Capitolo 2

CANDY POV'S

Dio è enoorme questa scuola....sembra un hogwarts un pò più moderno. è rossa e ha un sacco di finestre. Eric mi guarda costantemente mentre pensa che non me ne accorgo e fingo di guardare impressionata l'edificio

-Ehi...guarda che stai sbavando- dice lui ridendo

- con chi stai festeggiando?- dissi io sovrappensiero....che demente.

- con tua madre- dice sarcastico. Mi giro di scatto e quando lo guardo negli occhi mentre mi rabbuio. La zia non usciva l'argomento Mamma e Papà da quando erano morti.

-stai zitto...non mi conosci nemmeno e ti permetti di scherzare su queste cose??? informati sulle persone che frequenti prima di parlare senza conoscere le situazioni- dico incazzata come non mai.

- che c'è?? hai litigato? Mammina non ha fatto le cose che piacevano a te?- dice cercando di farmi ridere.

-MIA MADRE è MORTA PEZZO DI MERDA, MIO PADRE E LEI SONO MORTI IN UN INCIDENTE STRADALE....-

non urlavo mai in pubblico...ma Eric ha sbagliato. mentre mi guarda cercando di trovare le parole giuste...sento che alcune lacrime mi rigavano il viso.

*flashback*

-Vaffanculo. Vaffanulo a tutti- urlo. Sembro una pazza che vuole uscire dal manicomio.

-Candy...stai calma ti prego...non si può questa sera...questa sera proprio non si può- dice mia madre con gli occhi preoccupati

- E QUANDO SI PUò MAMMA QUANDO??? NON ESCO MAI CAZZO, NON HO AMICI, UN FIDANZATO O UN SCOPAMICO...COSA MI POTREBBE SUCCEDERE AH? VAFFANCULO. Io faccio quello che voglio, voi non condizionerete la mia vita- ero arrabbiata. INCAZZATA. Volevo fare una passeggiata, una semplice e fottuta passeggiata. Ma la loro risposta era sempre NO, non uscivo quasi mai...ma quel giorno ero arrabbiata perchè mi ero rotta di stare a casa e dalla mia finestra si vedevano sempre le ragazze fare passeggiate con le loro amiche o con il loro ragazzo, io invece non avevo nè un'amica nè un ragazzo.

-Candy....- dice mia madre arresa

-CANDY COSA??? VATTENE AFFANCULO MAMMA....IO ME NE VADO- grido, volevo sapere cosa mi voleva dire ma la rabbia aveva preso il sopravvento. Quando ero arrabbiata mi sentivo sempre un pò strana...come se ero alla punta di un precipizio. Cadere mi avrebbe reso un'altra persona, ma io quel limite non l'avevo mai superato.

-Candy calmati dai non fare così...non è che non vogliamo...non puoi....ehi aspetta...-

dice alzandosi dalla sedia e toccandomi il braccio.

-Non mi toccare mamma. NON-MI-TOCCARE- dico prendendo la giacca e chiudendo la porta. Rimango due secondi alla porta e ascolto mia madre che parla con mio padre.

-Ehi...Candy....Si lo so che è pericoloso...non mi ha dato ascolto...sono calma cazzo...e invece si...hai ragione gli dobbiamo dire tutto...okay vieni e andiamo a cercarla...si...okay....anche io- Dirmi cosa??? boh...non mi interessava comunque.

''60 minuti dopo''

ritorno a casa...ormai la rabbia era passata...volevo fare pace con mia madre e scoprire cosa mi tenevano nascosto....Forse ero stata adottata....O forse era chissà che cos'altro. Rientro e trovo mia zia sulla sedia a piangere a dirotto e poi in ordine mia nonna, mio nonno, mio zio e un'altro cugino che aveva più o meno la mia età e che adoravo letteralmente.

-Ehi... come mai tutti insieme appassionatamente a casa nostra?- chiedo sarcastica. Nessuno mi risponde... Patrick mi guarda come se ho appena commesso un omicidio

- Pezza di merda che non sei altro.- ahio. Pat non mi aveva mai detto parolacce...

-Pat....ma cosa è successo?- dico anche se sto iniziando ad immaginarmi la risposta. Tutti mi stanno guardando e mia zia quando incrocia il mio sguardo inizia ad alzarsi dalla sedia, mi passa affianco...pensavo volesse abbracciarmi e invece mi supera e con passo svelto sale in camera dei miei genitori.

-Cazzo...- dico piangendo.

*fine flashback*

- Candy.....ti.....ti prego scusami....non....non volevo davvero...- mi dice balbettando...sembrava dispiaciuto... ecco perchè odiavo la compagnia, dicono cazzate enormi e poi cercano di riparare il cuore con la colla. Ma la colla non ti serve a un cazzo. Ormai il vaso è rotto...e i segni rimangono.

-No...scusami tu...non potevi saperlo...non te ne avevo parlato- dissi fingendo un sorriso, dovevo essere forte.

-Dai vieni qui...- mi dice mentre apre le braccia. Ma non potevo dargli una dimostrazione di affetto dopo neanche 10 minuti che ci conoscevamo...mi limito a battergli il cinque come un maschiaccio. Ci stanno guardando tutti...credo per la mia scenata...e specialmente per i miei capelli e per i miei occhi. Mi giro e gli guardo uno per uno. Tutti abbassano lo sguardo o se ne vanno impauriti. Solo un ragazzo non lo fa...continua a guardarmi fino a quando non passo ad un'altra persona.

-driiiiin- campanella. Dio in fondo sono emozionata. Mi sento un koala appena abbracciato da Robert Pattinson.

-Dai che si comincia...tu ti metti vicino a me eh. Boh - sentenzia. Boh. Lo ha detto lui.

- Certo capo - dico ridendo.

Urban AngelWhere stories live. Discover now