Capitolo 1

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I miei genitori erano morti. era inutile usare inutili giri di parole: ''se ne sono andati'' ''sono scomparsi''

-cazzate!-

così rispondevo. Erano morti e quando uno è morto è morto boh. Non ero mai andata a scuola, avevo sempre mia madre che mi faceva da insegnate. Ma quando morirono, tipo 1-2 settimane dopo, alcuni signori sono venuti in casa mia e hanno parlato con mia zia sul fatto che io non avessi finito la scuola. Fui costretta allora ad andare in una scuola pubblica anche se mia zia era molto preoccupata per me.

-Cerca di non arrabbiarti con nessuno Candy. Sei così bella.- sottolineò BELLA

Bhe...se non l'ho avete capito mi chiamo Candy. Mi chiamo così perchè mia madre era affascinata dalla protagonista di un telefilm, che in modo molto originale si chiama 'Candy'. Sono alta 1.75 e sono un palo (senza forme e quindi per niente attraente). Sono una 'cattiva ragazza'. Ho i capelli bianchi (evitate i commenti ''hahahaha nonna mi dai la zuppina che ho una fame da lupi'' hahahahaha no.) Gli ho bianchi e basta. Non so il motivo. Ho delle grandi ciglia e gli occhi sono rossi. Rossi a mo' di vampiro. Non sono una ragazza molto socievole e i miei occhi trasmettono abbastanza timore da non essere presa in considerazione da nessuno. Buon per me. Mi vesto con i colori dell'arcobaleno e sprizzo felicità ovunque io vada. Bhe.....altre cazzate. Mi vesto di bianco e nero e faccio qualche eccezione con il rosso (raramente) e il grigio.

- si zia Adelaide..lo farò- risposi sconsolata.

- Sei sicura che vuoi andartene da sola? non mi fido del pullman, ti accompagno io-

Era la 49esima volta che me lo chiedeva. Chissa cosa vinceva alla 50esima. Avevo 16 anni non 2...mi trattava come se non mi sapessi neanche allacciare le scarpe, in effetti non me le so allacciare ma non è questo il punto.

- ancor?? IO-SAPERE-ANDARE-A-SCUOLA-ANCHE-CON-PULLMAN-IO-DOVERE-ABITUARMI-A-ESSERE-INDIPENDENTE- dissi mimando il giro di un manubrio, per poi lasciare la parte dell'autista ubriacone a quella di una camminata da buzzona di 356 chili. Rise almeno.

-Va bene indipendente, ti passo a prendere alle 2- gli lanciai un'occhiata.

-Okay Okay...ci vediamo a casa- disse lei arresa. Risi mentre mi dava un forte bacio e abbraccio...un Baccio (unione tra bacio e abbraccio.....hahahahah no.)

Il pullman arrivò puntuale sotto casa. Non mi andava di stare con quelle puttanelle che stanno alla porta solo per far vedere le loro microscopiche magliette che mettevano in risalto il nulla e quindi mi misi verso gli ultimi posti...ma visto che erano tutti occupati e mi dovetti mettere affianco ad un ragazzo con un ciuffo biondo e gli occhi scuri,quasi assenti. Non l'ho mai visto...sarà nuovo a Londra, come se io frequentassi abbastanza Londra da potermi permettere una frase del genere. Gli indico il posto vuoto accanto a lui e annuisce pensieroso senza neanche guardarmi. Mi sedetti affianco a lui con lo zaino sulla pancia e le scarpe sul posto di fronte a me. Solo quando nota le mie scarpe sul sedile si gira a guardarmi e i nostri occhi si incrociano. Mi sorride. Non sembra spaventato dagli occhi però non dovrei illudermi molto, magari adesso vomita.

-ehi- mi disse finalmente sollevato, e io suo viso si illumina come se gli avessi appena detto ''Sono Dio, tua madre la madonna e in realtà gesù è gay all'ennesima potenza''

-ao - risposi distratta all'illuminato. Avevo il dono della sintesi.

-sei nuova?- Ho sedici anni cazzo mica 64.antipatico.

- no...in realtà sono uscita dalla pancia di mia madre più o meno 16 anni fa- dissi sarcastica. Rise come se avevo fatto la battuta del secolo. Aveva un bella risata e si vedeva che era bravo...ma non posso dire altro, la pubertà e il ciclo me lo impediscono.

- piacere Eric- mi disse porgendomi la mano candida. Okay...ammettiamolo. Era bellissimo.

- Candy- dissi ricambiando.

-A che scuola vai?- mi disse cordiale.

- Alla Charles Dickens High School- dissi distrattamente non notando il suo sorriso aumentare ad ogni parola.

-Anche io- disse con il suo sorriso di circa un metro.

-Ah...ma che bello- dico sarcastica.

-Dai che ci mettiamo vicini visto che io sono nuovo e non conosco nessuno...tu magari potresti non so...metterti vicino...a me - dice tutto entusiasmato avvicinandosi.

-ohh ma ti conosco da più o meno 3 minuti...io mi metto all'ultimo banco...sempre- dissi fingendo una certa esperienza anche se ne sapevo meno di 0.

-guarda caso...anche io-

-ma che bello- dico sarcastica.

- dai fammi un sorriso, anche falso- mi dice scherzando

MISSION IMPOSSIBLE.

- sese...vedremo se mi meriti pezzente. - sentenzio non sapendo cosa dire. Ride...è bello...e ha una risata sincera.

ERIC POV'S

Come può essere? La conosco da 5 minuti ed gia è speciale. Lo vedo dagli occhi che è buona. Smetto di ridere piano piano e mi accorgo che mi sta guardando... Incrociamo lo sguardo e mi accorgo che gli occhi sono rossi. Rossi? è speciale me lo sento ma da ANGELO CADUTO scemo che sono non mi devo affezionare troppo...le regole della "setta" sono rigide e non possiamo svelare la nostra identità quindi niente amori. ...E poi ha un nome che sembra una melodia. è un nome deciso...ma dolce. AHHIAAA...oddio una cazzo di caria...sono stato troppo sdolcinato e non dovrei specialmente dopo la storia con Aley che mi ha incasinato la mia cazzo di esistenza. Mi guardo intorno e noto che tutti ci stanno guardando...attirati forse dalle caratteristiche fisiche di Candy. Ma per fortuna l'autobus arriva a scuola e tutti distolgono lo sguardo...

Urban AngelWhere stories live. Discover now