A new chapter

23 luglio 2020 - parte uno

Louis pov

La sveglia stava rimbombando nella stanza da diversi minuti ma come sempre Louis si era svegliato prima. Ormai era diventata un'abitudine. Buon fottuto anniversario Tommo

Era ancora frastornato dalla giornata precedente: dopo essere atterrato, era stato scortato fino all'hotel da persone sconosciute. Non aveva ancora riconosciuto nessuno e la cosa lo innervosiva. Una volta arrivato a destinazione fu accolto calorosamente dalla sua manager Kate, che capendo perfettamente il suo stato d'animo, lo abbracciò. Un gesto semplice che però riuscì a calmarlo per qualche secondo ma riuscirono a parlare poco perché non era in condizioni di sostenere una conversazione lavorativa. Gli venne data la Tribute Suites all'ottavo piano. La camera era piuttosto accogliente: tutti i mobili erano sulla tonalità del grigio chiaro facendo risaltare la parete blu acceso sulla destra. Tutto sommato non era un brutto ambiente anche se avrebbe passato poco tempo lì. Non avendo pranzato decise di fare una cena sostanziosa ma non se la sentì di scendere al ristorante per paura di incontrare qualcuno. Chissà se sono già arrivati gli altri  si interrogò per l'ennesima volta ma non osò scrivere a nessuno. Disfò i bagagli aspettando l'ora di cena per il servizio in camera. Finito il tutto, si abbandonò sul grande letto e si addormentò quasi subito.

Era appoggiato alla finestra da qualche decina di minuti, ipnotizzato dalle luci di Times Square, anche la mattina presto. Il sole stava sorgendo e la città risplendeva di un rosso sfavillante. Tirò fuori una sigaretta dal pacchetto appoggiato sul davanzale e si sporse verso la scrivania alla sua sinistra per spegnere la melodia, ormai diventata molto fastidiosa, chiamata sveglia. Diede un occhiata alle notifiche mentre con l'altra mano si accese la sigaretta.

* Nialler @ One direction originals *
Buonanotte fiorellini che domani facciamo 10 anni.
40 altri messaggi

* Kate
Domani riunione con tutti voi alle 14. Ci vediamo in sala riunioni dell'hotel. Prova a fare tardi o a non venire che ti ammazzo. Non me le bevo più le tue scuse capito? Ah e ricordati che domani è l'anniversario eh, nel caso te lo fossi scordato o lo avessi rimosso. xx

Aprì il messaggio di Kate ma decise di non rispondere. Che stronza pensò mentre abbozzava un sorriso. Poi si soffermò un po' di tempo sul gruppo con gli altri ,che non vedeva attivo dal 2016. Ma alla fine si decise a leggere le stronzate che probabilmente avevano scritto Niall e Liam. Rimase stupito perché il primo ad aver scritto fu Harry.

*Boo: Abbiamo iniziato insieme e finiamo insieme no?*

Non riuscì a sbattere neanche le palpebre. Non aveva neanche avuto il coraggio di cambiare il nome al suo contatto ma andava bene così. Da quanto non riceveva una sua notifica. Non è proprio riferita a me ma sentì il suo stomaco restringersi, così si riaccese un'altra sigaretta e si buttò sul letto.

Passò tutta la mattinata a guardare sulla Smart Tv vecchie interviste, tutti i video diaries durante XFactor, riuscì anche a guardare quasi tutto il concerto di San Siro. Era da un po' che non si dedicava a ricordare il passato. Nei primi anni di pausa, almeno una volta al mese andava a cercare vecchie foto, si prendeva intere notti solo per le memorie della band ma con la preparazione del suo primo disco, il tour mondiale e impegni vari ci aveva messo pian piano una pietra sopra. La situazione con H non aveva aiutato per niente. Perché ricordare qualcosa che non potrò mai più rivivere, perché ricordare una persona che non è più mia, perché ricordare un amore impossibile da portare avanti?  Ancora una volta i suoi pensieri si indirizzarono su di lui. Infestava la sua testa, ripuliva la sua anima. Lui lo spingeva ad essere migliore, lo spronava a combattere per i suoi obbiettivi e quando falliva lo aiutava a rialzarsi. Ha sempre voluto il suo bene, in ogni circostanza. Quanti errori aveva commesso e lui era sempre lì ad aspettarlo a casa, con il cibo pronto anche. Non era mai stato bravo ai fornelli così Harry si prendeva cura di lui. Non gli faceva mancare nulla.