Chapter Tree

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“ma sei impazzita per caso?” mi domanda Zayn alterato.

Alzai il voto ancora sotto shock guardandolo negli occhi ancora frastornata. Lo guardavo terrorizzata.

“stai bene?”. Mi disse lui con un tono leggermente preoccupato.

“si, solo mi sono spaventata” gli dissi appoggiandomi sul suo petto.

Gli occhi del uomo alla guida dell'auto mi erano molto famigliari.

Mi ricordavano qualcuno ma per ora non riesco a capire chi.

Mi ripresi dallo stato di trans in cui ero e mi allontanai dal ragazzo.

“grazie per avermi salvato. Ora me la posso cavare da sola” gli dissi allontanandomi ed andando di nuovo verso casa.

Lui mi venne dietro senza fiatare e provò ad entrare ma non lo lasciai.

“ti ho detto di andartene Zayn, non voglio vedere nessuno”.

Lui sbuffo in risposta”Non ti lascio sola dopo ciò che è successo”

Rimasi un po interdetta del sua risposta.

”prima mi odi e mi guardi male ed ora pretendi di entrare in casa mia come se niente fosse. Vattene Zayn non ti voglio in casa mia ne te ne nessun altro”.

Chiusi la porta lasciandolo lì come un fesso e poco dopo lo senti imprecare ed andarsene. Non potevo pensare a lui ed ai suoi cambi d'umore ed ora avevo una situazione molto più complicata da risolvere prima che Jordan tornasse all'attacco e decidesse di porre fine a tutto prima ancora che iniziasse.

Mi diressi in cucina a bere un bicchiere d'acqua.

Vendicare mia sorella è il motivo per cui sono fuggita da quel posto.

Quando mia sorella morì avevo promesso a me stessa che l'avrei vendicata. Avrei fatto giustizia per lei. le scene della tortura che aveva subito mi tornavano sempre in mente, sopratutto la notte. Quando il buio avvolgeva la mia mente, le immagini tornano vivide nella mia testa facendomi ricordare l'atrocità fatta da mio padre.

Ricordarmi di quella scena mi faceva ancora male ma non piangevo. Dicevo a me stessa che non avrei sprecato tempo a piangere ma avrei conservato tutte le mie forze per vendicarla. Volevo che quel uomo che noi chiamavamo padre soffrisse come ho sofferto io.

Volevo fargli provare il dolore che ho provato io quando persi mia sorella, fargli del male colpendo ciò che lui ha di più importante dovevo capire qual'è il suo punto debole e sferrare il colpo senza pietà, distruggerlo e liberare il mondo da una feccia in più.

Era colpa sua se ora sono qui, senza madre ne padre e senza una persona su cui contare.

Mi sentivo vuota ormai, senza sentimenti, senza affetto, senza amore. Una persona sola al mondo che aspetta chi le da un mano per uscire dall'oscurità che l'avvolge. Una persona fredda che non si fida di nessuno, che allontana chiunque si avvicina, la solitudine è la cosa migliore con Jordan ancora vivo.

Mi diressi in salotto e mi sedetti pensando a ciò che è successo poco fa fuori. L'uomo alla giuda, i suoi occhi azzurri. Sapevo di averlo visto da qualche parte ma ancora non sapevo dove. Ho una gran confusione in testa e non riuscivo più a pensare in modo lucido. Mi misi comoda sul divano ed in pochi secondi mi addormentai.

Mi svegliai che era le otto della mattina successiva. Avevo dormito cosi tanto. Mi alzai ed andai a farmi la doccia. Mentre mi spogliavo, vidi la fascia con il taglio e sbuffai. Cercai di lavarmi senza bagnare la ferita ed alla fine usci abbastanza pulita. Mi misi dei pantaloncini con una maglietta corta che mi scopriva parte della ferita fasciata.

I Hate You Don't Leave MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora