Chapter Four

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Il mio cuore batteva ad un ritmo irregolare ed avevo difficoltà a respirare. I miei occhi s'inumidirono ma non lasciai che le lacrime scendessero. Cercai di non lasciar trapelare il mio nervosismo.

La voce di Jordan invece usci tranquilla e mi gelo il sangue nelle vene.

“lo sai che mi sei mancata bambina. Il lavoro senza di te non è come prima” mi disse sornione.

Era tranquillo e sapeva che mi stava distruggendo. Tremavo ed avevo cominciato a stringere il cellulare tanto forte che le mie nocche diventarono bianche. Guardavo un unico punto nella stanza e cercavo di parlare, ma ero terrorizzata e le mie corde vocali rifiutavano di funzionare dal terrore. Mi sentivo debole e sul punto di crollare.

Non ero ancora pronta ad avere a che fare con lui ancora.

“che c'è bambina, il gatto ti ha mangiato la lingua?” mi disse ridendo”io ti chiamo per sentire la tua voce e tu non mi parli, cattiva bambina. Sei sempre stata una cattiva bambina, una troia come tua madre e tua sorella”.

A quelle parole il mio cuore perse un battito. Stringevo il cellulare talmente forte che l'avrei distrutto.

“non ti azzardare a nominare mia sorella lurido bastardo” ringhiai attraverso il telefono.

I ragazzi mi guardarono straniti ma allo stesso tempo interessati alla conversazione.

Jordan si mise a ridere divertito dal mio scatto d'ira.

“ho fatto arrabbiare la micia. Sentimi puttanella, Ora senza giri di parole, se tra una settimana non torni qui e cominci a fare il tuo lavoro ridandomi i soldi che mi hai rubato, giuro che ogni persona che ti gira intorno farà una brutta fine. Ci siamo capiti?” poi stacco.

Strinsi forte il cellulare stringendo i dente poi dalla rabbia lo scaraventai sul muro distruggendolo. Non sono arrivata a niente scappando. Mi ha trovato velocemente senza lasciarmi il tempo nemmeno di sistemarmi.

Averlo di nuovo tra i piedi mi obbliga a cominciare a prendere vari provvedimenti. Primo tra quelli, allontanare chiunque si avvicinasse a me.

Mi girai guardando i ragazzi.

“dovete andarvene” dissi subito”non voglio più vedere nessuno di voi qui oppure anche solo a pochi passi da casa mia, per qualsiasi motivo”.

Nessuno di loro osava fiatare per primi 5 secondi ma poi Zayn si alzo di scatto.

“che diavolo stai dicendo” esplose.

“dico che dovete andarvene.” dissi tranquilla “Jordan non esiterà a farvi fuori anche se con me non c'entrate niente”.

“non possiamo lasciarti affrontare tutto da sola. Conosciamo la persona con cui in questo momento hai a che fare e credimi siamo in grado di affrontarlo. Zayn ci ha raccontato dell'incidente che ti stava quasi per capitare e noi conosciamo perfettamente quel uomo e per chi lavora” mi disse Liam.

“possiamo benissimo prenderci cura di noi stessi senza che tu ti metta sulle spalle anche i nostri problemi” disse Harry cercando di convincermi.

“voi non lo conoscete. Non conoscete Jordan come lo conosco io. Potrebbe benissimo farvi fuori senza che ve ne accorgete. Puoi anche colpire le vostre famiglie pur di arrivare a me”

Non volevo che fossero in pericolo per colpa mia. È già morta mia sorella ed io non voglio vedere altra gente morire per mano di Jordan.

“perché tu sai di che cosa è capace quel uomo? Un coglione proprietario di una casa piena di prostitute e trafficante di droga cosa può avere a che fare con una ragazzina come te?” mi riprese Zayn.

I Hate You Don't Leave MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora