La più enigmatica e intoccabile parte dell'essere, che per ironia gli si trova accanto ogni giorno della sua esistenza, anima. Inspiegabile ma esistente, uno dei più grandi misteri esistenziali. Mezzo per il quale si spiega l'origine e il fine della vita, essenza stessa della vita. Permette di tingere il mondo con sentimenti, senza i quali essa sarebbe inutile.
Mi svegliai sul divano e guardai l'orario sul vecchio video registratore: 18:32, avevo dormito molto. Non mi capitava da chissà quando.
Il cielo ormai scuro permetteva alle prime stelle di fare capolino, sarei rimasta ad osservare quel paesaggio tutta la sera, l'unica luce che vedevo era il riflesso sulla porta finestra del lampadario in cucina, dove mamma cominciava a preparare la cena.
Abitavamo in periferia vicino alle colline, dalla finestra di camera mia riuscivo a vedere i cavalli che pascolavano, e i primi alberi del bosco, mi sarebbe piaciuto uscire più spesso.
Scansai la coperta che aveva scaldato fin troppo le mie gambe e andai in cucina per chiedere della cena.
Trovai mia madre di spalle mentre affettava le verdure, ascoltando a basso volume la radio; di soppiatto mi avvicinai cercando di non strisciare le calze per non far rumore e l'abbracciai. Sobbalzò e poi ricambiò l'abbraccio e mi mandò a fare la doccia. Amavo moltissimo mia madre, tra di noi c'era una bellissima intesa, non le tenevo niente nascosto, e se lo facevo le lo capiva subito. Passavamo momenti bellissimi assieme, lei insegnava a me cose come cucinare o cucire e io insegnavo lei come usare uno smartphone.
Nel salire le scale di legno scricchiolanti sentii la porta d'ingresso aprirsi: era Hayley che tornava dopo aver scorrazzato tutto il pometiggio per il quartiere.
Hayley allora aveva tredici anni, le voglio moltissimo bene. Ama leggere, come me, ogni libro che leggo io lo legge anche lei appena lo finisco. Ama anche cucire, sta diventando bravissima e si diverte a fare bembole di stoffa. È più bassa di me e porta i capelli corti castani.
Appena tornò la mamma le chiese se si era divertita e se aveva fatto merenda, rimproverandola comunque per essere tornata così tardi.
- La tua merenda me la sono mangiata io, spero non ti dispiaccia.- le dissi sorridendo.
- No, ma ho assaggiato delle nocciole selvatiche vicino al bosco con i miei amici, davvero deliziose!- saltellò facendo ballare la cartella.
Sentì la mamma far cadere il cucchiaio di legno sul piano cottura.
- Il bosco?! Quante volte ti ho detto che non dovete andarci per nessun motivo?! È pericolosissimo!- sfuriò lasciando la cucina.
- Ma non ci siamo inoltrati! Siamo arrivati neanche nel sottobosco! E poi non mi hai mai spiegato perchè è così pericoloso!-
Io lo sapevo perché era pericoloso, ma come avevo concordato con la mamma sarebbe stato inutile incuetere terrore già alla sua età, avremmo aspettato un po' ad affrontare l'argomento. Seppure sembrava tutto sotto controllo e in ordine c'erano grandi restrizioni al giorni nostri riguardo loro. Erano così temuti da non usare nemmeno il loro nome. Averne uno in famiglia significava perdere quel famigliare e nessuno vuole un parente morto, tanto meno un figlio, per questo più tardi veniva spiegato ai figli, meglio era.
Loro, sono degli anima. Nel 1989 il dottor Emil Hoskins avviò uno studio sull'anima delle persone. Per anni fece numerosi test con scoperte notevoli seppur inconcludenti. Fatta eccezione per un caso. Nel 1999 prese in esame cinquecento soggetti, il test risultava negativo per tutti, tranne uno. La sua anima reagiva. Brillava intorno ad egli di un colore splendente un aura mai vista da occhi umano. Con essa si poteva raggiungere un livello superiore di capacità e abilità umane, tutto semplicemente usando la mente e il cuore. Aumentare la propria forza, aumentare la propria velocità, utilizzare la telecinesi, cambiare forma, fino ad arrivare a far emergere totalmente la propria anima. Ma questo venne dimostrato molto dopo, il dottor Hoskins morì pochi giorni dopo la sua scoperta, ucciso da un flusso di energia repentino rilasciato dal suo soggetto positivo.
