Capitolo terzo

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Finsi di essere svenuta ma volevo sapere cosa sarebbe successo, cosa volevano da me?

- Mordecai!- finalmente sentii parlare il mio inseguitore, aveva una voce potente e consumata dal tempo, roca e profonda, si addiceva benissimo al suo aspetto fisico. A quel suono l'uomo col cappello da cowboy sobbalzò e si destò dal profondo sonno della notte scorsa, non mi persi la scena perché tenevo un occhio a malapena socchiuso, ora sapevo il suo nome.

Si alzò e si sistemò gli occhiali e appena ci vide fece un passo indietro sorpreso. Guardò la mia cella poi riportò lo sguardo su di me.

- C-com'è possibile?!- si resse il copricapo con una mano. - E poi cosa ci fai da queste parti? È da molto che non ti si vede- accennò un sorrisino, inarcando un sopracciglio. Si strinsero la mano come due compagni di una vita, ma poi tornarono seri.

- Vedo che non scappino altri come questa... Ero da queste parti, siete stati fortunati...- aveva un marcato accento tedesco, lo trovavo adatto alla sua figura.

- Ti ringrazio ma non vedo come sia stata possibile una cosa del genere...- aprì la mia cella e la esaminò per bene.

- Nessun segno di cedimento o rottura... non vedo come...-

Mi poggiarono sulla branda e richiusero la porta.

- Poi c'ero io di guardia e ti assicuro che al minimo rumore me ne sarei accorto... Controlliamo le telecamere!- disse mettendosi al bancone, sarei riuscita a vedere meglio aprendo del tutto gli occhi mentre erano intenti a fissare il monitor, ma solo allora nota un particolare che mi era sfuggito: il piccolo individuo che avevo visto a bordo della jeep era probabilmente la bimba che mi stava osservando seduta sulla sedia.

Era bellissima: la carnagione pallidissima sembrava porcellana, gli occhi vitrei erano due perle cristalline che risplendevano, incorniciate da un ammasso ordinato e ben pettinato di riccioli biondissimi, quasi albini, che ricadevano sulle spalline della piccola, cinta in una veste scarlatta. Sembrava una bambola, ed era lì a fissarmi con delle gemme limpidissime per occhi, grandi racchiuse da ciglia lunghe ed eleganti.

Suscitava un senso di inquietudine e prima che potessi pensare ad altro mi portai un dito alla bocca, in segno di silenzio; spostò lo sguardo sugli uomini che armeggiavano e non mi degnò più di attenzione, come se non esistessi.

- Guarda! È... incredibile! Non ci era mai capitata una cosa del genere!- attaccò Mordecai, ora che lo vedevo meglio potevo dire che era un uomo alto, con delle gambe chilometriche, dai lineamenti ben delineati e una cicatrice leggera appena sotto l'occhio sinistro lungo tutto lo zigomo, e seppur magro presentava una corporatura abbastanza muscolosa. Avrà avuto una quarantina d'anni.

- Molto interessante... Quindi ha attraversato nettamente la parete...- aggiunse piacevolmente sorpreso l'uomo in nero.

- È un caso molto... speciale... credo che Ruby sarà esterrefatto...-

- Più che esterrefatto direi piacevolmente sorpreso, si divertirà a fare numerose analisi con tutti quei suoi... aggeggi infernali! Non capisco cosa ci trovi di divertente a piantare un ago nella carne degli altri!- alzò le spalle.

Mi alzai di scatto con gli occhi sgranati:

- No! Non succederà! Nessuno si permetta di toccarmi, tanto meno con un ago!!!- il mio battito cardiaco era improvvisamente aumentato e stavo sudando freddo.

Entrambi scoppiarono in una fragorosa risata, tant'è che l'uomo di nero vestito si piegò su se stesso e con difficoltà riprese a parlare:

- Non credevo fosse così semplice, ahaha! È da un po' che ti osservavo mentre ti fingevi svenuta, è almeno da quando abbiamo preso il volo che mi fissi!-

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 03, 2015 ⏰

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