The Sound Of Childhood.

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Dedico queste parole alla solitudine,
Alla mia più cara amica, che mi accompagna sin dai lontani giorni della mia infanzia, che ascolta i miei silenzi e approva i miei pensieri, che mi da ispirazione e rende accogliente la mia buia stanza.
Alla mia peggiore nemica, che nonostante tutto, mi ha reso ciò che sono.
E le dedico a te, Frank, che hai deciso di vivere la mia solitudine insieme a me.



"Avanti Joe, passala a me!"
"Dannazione, è finita di nuovo in acqua!"
"Vado a prenderla io"

No, Gerard non era fatto per avere amici.

Era una possibilità a cui la sua giovane mente non aveva mai potuto pensare.
Non si vedeva a giocare allegramente a pallone sulla spiaggia, con le onde ad accarezzargli ferocemente i piedi, il vento ad insinuarsi fra i suoi capelli e a raffreddargli la pelle, con gli striduli richiami dei gabbiani a fare da sottofondo alla scena.

Al contrario dei bambini a pochi metri da lui, intenti a prendere a calci il pallone che altro non faceva che rimbalzare sulla sabbia bagnata, ai quali sicuramente non importava di nulla se non godersi al meglio le ultime settimane della stagione calda, prima di ritrovarsi catapultati nella malinconia di Settembre e del ritorno a scuola.

Erano le sette, e non era esattamente una giornata perfetta per giocare in spiaggia senza neanche indossare una maglietta.
Di sicuro, se lo avesse fatto lui, sua madre avrebbe cominciato a lamentarsi quasi disperatamente del fatto che avrebbe potuto beccarsi un raffreddore, o chissà che altro.

Ma doveva ammetterlo, era una bella immagine quella che aveva davanti ai suoi occhi, il tramonto colorava il cielo di tutti i suoi colori più brillanti e di tutte le sue sfumature più morbide, nonostante fosse ancora nuvoloso, e i raggi del sole sembravano quasi perforare le nuvole per prevalere sull'oscurità e mostrare al mondo il loro splendore.
Sembrava quasi un dipinto, in cui l'artista aveva deciso di mischiare tutti i colori che aveva insieme, creando sfumature improbabili mai viste prima e dipingere qualcosa di meraviglioso e surreale.

E quella mancanza di logica nei colori era quasi...magica.
Le figure in controluce dei bambini che correvano e giocavano, poi, erano la ciliegina sulla torta.

Gerard avrebbe tanto voluto degli amici con cui fare cose del genere e con cui condividere i giorni della sua tenera età, ma era più che evidente che nessuno volesse avere a che fare con lo strano bambino che sedeva in fondo alla classe, a malapena parlava e che disegnava mentre la maestra spiegava, ottenendo come risultato solo un grande rimprovero che lo avrebbe umiliato e scatenato le  risate dei suoi compagni di classe.

Senza togliere il fatto che il disegno per il quale aveva ignorato la spiegazione gli sarebbe stato confiscato e poi mostrato ai suoi genitori, giusto per concludere in bellezza.

La cosa gli pesava e più di una volta si era ritrovato a pensare di essere sbagliato, altrimenti non si sarebbe spiegato perché gli altri bambini non facessero altro che escluderlo e allontanarlo come se avesse qualche malattia contagiosa.

Lui non piaceva proprio a nessuno, e a lui non piaceva proprio nessuno.

Gli altri bambini lo usavano soltanto per farsi aiutare durante l'ora di arte, o perché serviva uno bravo a disegnare per i lavori di gruppo. E subito dopo, tornavano ad ignorarlo, lasciandolo perso nella dolce illusione di essersi appena fatto degli amici.

Early sunsets|| frerard os (ITA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora