Concorso di scrittura di: Gibba0
Parole: 1066
Mi è stato chiesto di parlare di adolescenza e di quanto il mondo sia cambiato negli ultimi tempi. Posso iniziare dicendo che la mia adolescenza è passata da molto tempo, ma ciò nonostante, di quel tempo, ho molti ricordi vividi nella mia mente..
L'adolescenza è un periodo molto complesso della propria vita, ognuno di noi lo attraversa e ognuno di noi pensa che sia il periodo peggiore della propria esistenza. In quell'età ogni cosa sembra terribile e ogni piccolezza sembra poterci distruggere. La verità è che non c'è età per il dolore, ma spesso è il contrario.
Con quest'affermazione voglio dire che ci sono età più sofferenti di altri, nel mio caso sono stati i quattordici/Quindici anni. Un'età complessa perché inizi a scoprire il mondo, inizi a muovere i primi passi da solo e impari a conoscere te stesso e i sentimenti che puoi provare.
Il primo amore ad esempio, ricordo bene il battere forte del cuore quando capitava, anche solo per caso, di vedere da lontano la persona che mi piaceva. Ricordo i primi pianti alla fine di quelle piccole relazioni che ritenevo, all'epoca, molto importanti. Ricordo i primi rifiuti, quando finalmente trovavo il coraggio di farmi avanti, ma purtroppo non ero ricambiata. In questo penso che il mondo sia cambiato molto, penso che in un certo senso, sia meno romantico. Quando ero adolescente io, i cellulari erano poco usati e quando dovevi esporre i tuoi sentimenti dovevi farlo di persona oppure scrivere un bigliettino o una lettera. Ricordo i primi bigliettini di quando eravamo piccoli, in cui scrivevamo "vuoi fidanzarti con me?" Sotto alla frase si trovavano due quadratini uno con scritto si e uno con su scritto no, con la dicitura "Crocetta la risposta". E tutte quelle letterine scritte, che quando trovavi il coraggio di consegnare sentivi dentro di te un misto di calma e ansia, perché non sapevi mai quale sarebbe stata la risposta né se l'avresti mai ricevuta. In un certo senso era più bello, perché eri obbligato ad interagire con le altre persone e questo ti permetteva di guardarle negli occhi e di provare a capire cosa pensavano, mentre oggi si usa il cellulare, Facebook o un qualunque altro social e tutto avviene tramite l'elettronica, nascosti dietro ad uno schermo. A quell'età è facile dire "Mi sono innamorata", capendo solo anni dopo che l'amore è una cosa molto più complessa.
Eppure quei primi passi nel mondo sono incredibilmente importanti; sono ricordi che, seppur sofferenti e composti da risate e pianti, ci aiutano a crescere e ci insegnato tanto della vita.
Ci insegnano che le amicizie finiscono come iniziano, ovvero con estrema facilità, perchè ogni rapporto è classificabile come una pianta. Tutto parte da un seme, che piantato nella terra, fa nascere una piccola e fragile piantina. Se la bagni, con il tempo essa diventerà alta e robusta, sempre più resistente alle intemperie. Se ignori la piantina lei morirà di sete, diventerà secca e il suo terriccio sarà sempre più arido, fino a che la pianta non scomparirà del tutto.
L'amicizia funziona allo steso modo, il tempo la rende più forte ma solo se te ne prendi cura, una lezione di vita che impari proprio nell'adolescenza. Quello è anche il periodo dove si commettono più errori e di conseguenza è il periodo in cui impari tanto di te e del mondo che ti circonda. Nell'adolescenza impari cos'è la responsabilità, impari che ogni decisione che prendi ha, in bene o in male, una conseguenza e impari anche come affrontare certe situazione e come non ricadere nei tuoi stessi sbagli.
Personalmente credo che l'adolescenza sia un'età sottovalutata, perché purtroppo con il passare degli anni, molti scordano cosa significa vivere quegli anni e scordano quanto essi siano importanti per la crescita personale.
Per quanto riguarda il cambio che il mondo ha affrontato negli anni, beh... questo è un discorso piuttosto complicato. Da quando ero ragazzina io, il mondo è diventato molto più tecnologico e se da una parte questo è un bene, perché esistono le videochiamate che permettono di vedere parenti e amici anche a distanza di km, dall'altra è un grosso svantaggio. Oggi è più difficile interagire con gli altri, conoscersi e parlarsi. Può sembrare assurdo perché con internet, i social e i telefoni dovrebbe essere più facile, ma la verità è che limitano l'essere umano. Quando io ero ragazzina si invitavano i compagni di classe al compleanno e spesso si invitavano tutti, anche quelli che non ti stavano troppo simpatici; non li invitavi con un WhatsApp, anche perché ai miei tempi non esisteva. Gli inviti erano scritti a mano su foglietti colorati e vivaci. Ricordo che quando frequentavo le medie, andava molto di moda Didl, un topolino carinissimo dove tutti possedevano dei gadget, i biglietti per l'invito alle feste con l'immagine del topino sopra e così i biglietti d'auguri. Durante la festa di compleanno, si parlava l'uno con l'altro, si rideva, si scherzava e spesso si creavano giochi di gruppo per passare il tempo. Purtroppo tutte queste cose si sono perse molto con la tecnologia, oggi è difficile andare a mangiare una pizza e vedere qualcuno che non abbia il telefono in mano. Oggi è difficile anche solo incrociare lo sguardo con un altra persona, perché sono tutti impegnati a leggere un WhatsApp, a guardare una foto o chissà che altro.
Nei miei venticinque anni, sono molto felice di essere nata in una generazione che non comprendeva come prima cosa la tecnologia, sento di aver avuto la possibilità di conoscere davvero le persone che mi circondavano e mi sento fortunata per questa opportunità. Quello che mi dispiace molto, oltre all'interazione umana che si è persa tanto, è che le nuove generazioni mi sembrano quasi incastrate tra tendenza e tecnologia, come se fosse per loro impossibile uscire e viversi ogni boccata d'aria fresca, come se fosse l'ultima.
Mi sento di dire un ultima cosa: spero che le nuove generazioni facciano meglio di ciò che hanno fatto quelle precedenti, perché noi sentivamo di non avere niente e abbiamo dato troppa importanza allo sviluppo tecnologico, quando la vera importanza era l'essere umano e il pianeta che ci circonda... lo stesso pianeta che per egoismo e avidità stiamo affondando. Il vero sviluppo è dentro di noi, ma soprattutto dentro di voi perché il mondo ora è vostro e spero impariate ad usarlo nel modo giusto. Spero un giorno di vedere il vero progresso: quello del cuore.
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Le mie storie nei concorsi
Historia CortaQui ci sono tutte le storie che ho dovuto scrivere per dei concorsi di scrittura.