Capitolo 2

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Un sorriso si materializzò sulle mie labbra e la felicità si insinuò nel mio cuore. Forse sarebbe tornato tutto come tanti anni fa. Ma no. Sarà molto meglio se riusciremo ad aiutarci a vicenda.

Quando eravamo piccoli, la nostra complicità consisteva solo nel far mettere nei guai gli altri, nel far loro degli scherzi e non subirci le ramanzine dei nostri genitori. Anzi eravamo così bravi che a volte gli adulti si complimentavano anche con noi perché eravamo bravi bambini rispetto agli altri cuginetti, ignari che incolpavano loro per nostre cattiverie.

Ora invece sarebbe tutto diverso. Siamo entrambi adolescenti e abbiamo problemi molto più gravi rispetto a non subire una ramanzina. Sicuramente lui ne ha di più di me e io lo sosterrò, ma anche io ne ho. Di meno, forse più stupidi, ma sono pure io una teenager problematica. Mi piace l'idea di sostenerci a vicenda e mi piace anche l'idea di avere il sostegno di un ragazzo più grande e soprattutto che quella persona sia mio cugino.

I miei pensieri vennero interrotti da una scrollata. Ero rimasta immobile con gli occhi nel vuoto a formulare questi pensieri.
-Alex stai bene?- mi chiese Jenny, la ragazza con la quale ho legato di più nella mia classe.
-Sì, sto benissimo.- le sorrisi.
-È mezz'ora che cerchiamo di farti tornare sul pianeta Terra. Chi è quel ragazzo? Che voleva da te? Che ti ha detto nell'orecchio?
-Privacy, cara.-le feci la linguaccia e le strizzai l'occhio, però non feci vedere alle altre il mio occhiolino. Le avrei raccontato tutto in classe, dove eravamo solo io e lei. Non sapeva che io stavo male per lui il giorno prima, ma so che mi avrebbe capita. Al contrario delle altre che forse mi avrebbero solo dato della pazza.
Lei mi capì al volo e si affrettò a cambiare argomento.

Salutammo le nostre amiche e ci dirigemmo alla nostra scuola. Appena entrate nella classe ancora vuota, una raffica di domande di Jenny mi travolse senza farmi respirare.
-Chi era? Che voleva? Che è successo? Che ti ha detto? Ti ama? Tu lo hai rifiutato? O è il contrario? È un tuo ex? Perché non mi hai mai parlato di lui? Però è un bel ragazzo. Se vuoi ti do dei consigli. Mettiti insieme. Si vede che vi amate. Ti muovi a rispondere?!- disse tutto d'un fiato senza lasciarmi il tempo di fiatare.
-Calmati, Jenny. Non ci amiamo. È mio cugino! Sì, è un bel ragazzo ma è mio cugino. Comunque ieri stavo male per lui. Ha fatto una cosa che non doveva fare e ci sto di merda.
-Ah. È tuo cugino. - ci era rimasta male perché immaginava già come farci mettere insieme. Era già tutta gasata, ma dai...cioè...siamo cugini insomma.
-Cosa ha fatto di sbagliato? - tornò a parlare di lui facendomi ricordare tutto. Il dolore si insediò nei miei occhi.

-È stato arrestato. Sai, per me era la perfezione assoluta. Pieno di amici, ragazze, buoni voti, musicista. Poi ha iniziato a fumare, di tutto. Lo immaginavo benissimo, ma non pensavo che arrivasse ad avere tutta quella roba. Cioè, suvvia. Non pensi mica che un bravo ragazzo si impicci in queste faccende. Specialmente se si tratta di un tuo modello. Infatti per me era un modello da seguire e cercare di raggiungere. Tipo una piramide di cristallo che dopo quel momento si è sgretolata in mille pezzi. Non avere più un punto di riferimento inseguito per tanti anni, è bruttissimo. Mi sento totalmente persa e sola! - cercai di spiegarle a testa bassa per non farle vedere gli occhi lucidi ormai.
- Non ti preoccupare, lui sa ciò che fa ed è responsabile. - rispose sicuramente non sapendo cosa diceva. In queste situazioni è difficile trovare parole confortanti.
La salvai dal l'imbarazzo continuando a raccontare la storia nei più minimi particolari alternando lacrime e singhiozzi a parole strozzate e sorrisi pieni di nostalgia.

-...così, quando ieri tutti parlavano di quel signore arrestato davanti scuola per lo stesso motivo, mi tornava in mente lui e le sofferenze che ancora oggi sono ferite aperte.
- Però se oggi vi vedrete, potrete tornare come prima!- mi sorrise dolcemente facendomi notare che non eravamo più sole in classe.
La ringraziai del sostegno e mi stampai un sorriso in faccia. Quando iniziavo a perderlo, pensavo a come sarebbe andata stasera e riuscivo a riconquistarlo.

Giornata scolastica noiosa come tutte le altre, con l'eccezione che fui interrogata in francese e, mentre la prof mi faceva domande su domande, il mio cellulare riceveva messaggi su messaggi facendomi vibrare la gamba e creandomi non poca ansia.
Alla fine il voto fu buono e tornando a posto lessi i messaggi.
Tante cazzate, ma poi arrivò il suo.

Messaggio da Walter
"Passo a prenderti da casa alle 6? "

Rispondo:
"Va bene"

Breve, coinciso e sognante. O forse solo io sogno che torni tutto come prima.

***

Sono le 5 e ancora devo studiare storia, prepararmi e fare uno spuntino che non guasta mai. Con questa ansia non riuscirò ovviamente a fare niente.
Suona il campanello. È lui. Ansia alle stelle!

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Salve! Capitolo corto, ma volevo lasciare la suspense...
*Rullo di tamburi*
Spero che avrà più successo questa storia perché ci sto mettendo tutta me stessa e la mia immaginazione mi sta aiutano molto.
Un abbraccio
DreamThePeace

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 23, 2016 ⏰

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