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"Com'è andata a scuola?" chiese Louis mentre suo figlio di 9 anni si metteva la cintura, seduto sul sedile dell'auto accanto a lui. "La maestra mi ha dato 10 in inglese" disse allegro Freddie, e Louis ridacchiò. "Sicuramente non hai preso da me" scherzò. "Ah, e oggi è arrivata una bambina nuova in classe" aggiunse Freddie, spostandosi il ciuffo biondo dalla fronte. "E com'è?" "E' molto bella e si chiama Darcy" rispose Freddie. Louis sentì una dolorosa fitta al nome, che gli ricordava troppo il suo primo amore di adolescenza. "Che bel nome" disse, e stettero in silenzio per il resto del viaggio. 

"Se non ti lavi le mani non farai merenda" minacciò Louis. "La mamma non mi costringe" replicò Freddie piccato. Louis sospirò. La sua ex ragazza Briana viziava il figlio e quelle poche volte che lo vedeva (Louis aveva l'affidamento assoluto) gli faceva fare cose che non avrebbe dovuto per metterlo contro il padre. "La mamma non ti ha mai comprato una macchinina telecomandata" ribatté Louis, usando la sua stessa moneta. Sapeva bene che, nonostante Briana avesse cercato di succhiargli ogni singolo centesimo, avesse poi perso la causa e fosse quindi lei ad essere rimasta senza molti soldi. Freddie corse in bagno e Louis sentì l'acqua scorrere, poi tornò sorridente in cucina e si sedette sullo sgabello alto. Probabilmente Louis non avrebbe dovuto lasciarlo, ma non era mai stato molto apprensivo. "Voglio un toast con l'avocado" ordinò Freddie. Louis si accigliò. "Vorrei" corresse il figlio. "Io mi sono accigliato per l'avocado. Non devi mai chiedere con gentilezza, prendi ciò che vuoi avere, le persone cercheranno di rubartelo" gli insegnò Louis. Poi si innervosì. "Ovviamente quando sarai adulto e in determinate situazioni" aggiunse, cercando di rimediare al danno. Freddie lo guardò curioso. "Non ti farò un toast all'avocado" disse Louis per cambiare discorso. "Cosa c'è di sbagliato negli avocadi?" "Sono orribili" rispose Louis come se fosse ovvio. "Al massimo ti concedo un toast all'ananas" disse. Un'altra dolorosa fitta. "L'avocado è meglio" affermò Freddie "ma d'accordo" concesse. Louis ridacchiò scompigliandogli i capelli e si mise all'opera. 

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"Darcy smettila!" gridò impaurito Harry Styles, mentre sua figlia correva agitando le braccia sul muretto alto del giardino. "Sono una farfalla!" rispose Darcy eccitata, prima di cadere inevitabilmente tra le braccia del padre terrorizzato. "Niente dolci per un mese" ordinò Harry arrabbiato ma sollevato che Darcy stesse bene. La bambina ridacchiò. Harry era puramente felice. Sua figlia aveva iniziato una nuova scuola quel giorno e ne era rimasta estasiata e a lui bastava che la sua piccola farfalla fosse felice. "Dopo cena non devi uscire in giardino, te l'ho già detto!" la rimproverò. Darcy sbuffò, ridacchiando. "Le farfalle della notte non ci sono di giorno!" replicò Darcy. Harry sospirò. Sua figlia era una vera patita delle farfalle e anche delle falene che lei chiamava 'farfalle della notte', anche se Harry non capiva come esseri tanto orribili come le falene potessero piacerle. "Beh, ho una sorpresa per te visto che domani è il tuo compleanno, farfallina" annunciò felice Harry. Entrò in casa portandola in braccio, chiuse la porta finestra e abbassò le tende, poi accese la luce e depositò la bambina sul divano. Si tolse il maglione bianco con Mickey Mouse sopra che Darcy gli aveva regalato e si alzò la maglietta. "Papà, cosa-" Gli occhi della bambina si aprirono e le sue labbra si distesero in un sorriso enorme. Iniziò a strillare. "HAI UNA FARFALLA! UNA FARFALLA! UNA FARFALLA! PAPA' HA UNA FARFALLA SULLA PELLE!" continuava a gridare, saltellando in giro per il salotto. Harry rise. Si era tatuato una farfalla tra petto e stomaco in inchiostro nero per onorare la sua piccola farfallina. "Il vero regalo te lo do domani" le disse, prendendola per mano. A Darcy brillarono gli occhi verdi. "Un altro? Questo è già il regalo più bello del mondo!" gridò felice, abbracciandolo. Harry ridacchiò e la portò a letto. Aspettò che si preparasse per dormire e si sedette accanto a lei. "Allora, perché oggi sei così felice?" le chiese. "Beh, ma non è ovvio? Domani compio 10 anni!" rispose Darcy. Harry alzò un sopracciglio. "Intendo, l'altro motivo" specificò, e Darcy ridacchiò rassegnata. Harry riusciva sempre a leggere le emozioni delle persone. "Oggi ho fatto tanti amici, ma uno in particolare lo adoro" confessò. "E spero che diventeremo migliori amici" aggiunse. Harry sorrise. "Chi è questo fortunato?" chiese. Darcy sorrise a sua volta. "Si chiama Freddie ed è il mio vicino di banco" rispose. Harry sussultò. "Che c'é?" "Freddie è un nome che mi ricorda una persona" disse. "Una persona importante?" "La persona più importante della mia vita" rispose. "Dopo di te" aggiunse velocemente, baciandola sulla guancia. Aveva le guance arrossate. "E chi è? Il tuo migliore amico?" "Era più di questo" rispose Harry, alzandosi dal letto. "Ma ormai è acqua passata e quella persona rimarrà solo un ricordo" aggiunse dolcemente, accarezzando i ricci di Darcy. Lei sorrise e si sistemò sul cuscino, poi Harry spense la luce. "Buonanotte farfallina" "Buonanotte papà e..." "Ricorda di trattare le persone con gentilezza" dissero insieme. Era il loro rito, Harry l'aveva insegnato a Darcy e ogni sera la ripetevano insieme. Harry sceglieva sempre la gentilezza, se poteva. Uscì dalla camera, chiudendo piano la porta.

Si sedette sul divano a pensare. Nella sua mente svolazzavano ricordi confusi e sensazioni legate alla persona importante di cui aveva parlato con Darcy. Era stato il suo primo e più vero amore e non lo avrebbe mai dimenticato. Né smesso di amare, se per questo.

Harry non sapeva cosa pensare ma aveva bisogno di muoversi e di distrarsi, perciò decise che il giorno dopo sarebbe andato a prendere lui Darcy a piedi. Chiamò la madre, la sua ex ragazza e migliore amica Kendall, che viveva nel suo stesso isolato, per informarla e parlarono anche di Darcy. Harry sapeva che era fortunato ad avere un tale bel rapporto con la sua ex ragazza, madre di sua figlia. Erano migliori amici e si parlavano di tutto, ma non si piacevano più in quel senso. Kendall era una bella ragazza con capelli castano scuro lisci e occhi nerissimi, mentre Harry aveva occhi verdi e capelli di un castano caldo ricci, quindi Darcy era venuta una copia di Harry con i capelli scuri come Kendall. Era una bambina bellissima, che, come tutti gli amici della famiglia dicevano, sarebbe potuta nascere solo da due genitori altrettanto belli.

Harry si riscosse dai suoi pensieri e andò a dormire.

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