TRE

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"WOW QUESTO POSTO È PIÙ SCHIFOSO DI QUANTO PENSASSI"

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"WOW QUESTO POSTO È PIÙ SCHIFOSO DI QUANTO PENSASSI"

Faccio uscire il respiro affannoso, soffocando mentre passo sopra un mucchio di spazzatura. La mia mano vola istantaneamente al naso, bloccando l'odore orribile mentre lo chiudo.

"Ei, tu!"

Salto per quella che sembra la milionesima volta oggi, girando sui tacchi per essere accolto da una faccia stranamente familiare. Le mie sopracciglia si alzano verso la donna, il mio corpo si fa rabbrividire involontariamente al suo sorriso malvagio.

"Non sei di qui," osserva, avvicinandosi a me.

Faccio un passo indietro, chiedendomi se questa signora sa cos'è lo spazio personale o se semplicemente non le importa che stia invadendo la mia bolla personale.

"Sei una ragazza Auradon, vero?" Accusa, puntandomi contro un dito ossuto.

"No," mento freddamente, scuotendo la testa, "perché lo pensi?".

La donna socchiude gli occhi verso di me, emettendo una risatina fastidiosa, "Menti, il tuo vestito è stato fatto ad Auradon. Non abbiamo il tessuto per fare una cosa del genere qui."

"Oh questa cosa brutta?" Abbasso lo sguardo sul mio vestito, fingendo di disgusto mentre la saluto. "L'ho rubato."

La donna stringe gli occhi, studiando il mio viso prima di annuire. Non dice nient'altro, semplicemente mi fissa per quella che sembra un'eternità prima di voltarsi e andarsene.

"Strano." Mi faccio beffe di me stesso, voltandomi per continuare lungo il vicolo solo per entrare direttamente in un'altra persona. "Sul serio, gente! Spazio personale, sostenetelo!" Spingo indietro la persona, sbuffando quando cade a terra.

"Ehi, sai chi è mia madre ?! Ti farò decapitare proprio qui!" Il ragazzo divaga, balzando velocemente in piedi.

ai suoi piedi.

"Sono sicuro che lo farai," ghigno sarcastico, "fammi indovinare, sei Quincy. Figlio della Regina di Cuori."

"È così ovvio?" il ragazzo evita il contatto visivo con me, fissandosi le scarpe come se fossero la cosa più interessante in questo vicolo.

"Tipo." Alzo le spalle, indicando i suoi vestiti coperti dal cuore. "Inoltre hai detto di tagliarmi la testa, quindi c'è anche quello."

"Vero," annuisce, i suoi occhi si fissano nei miei prima di spalancarsi. "Ti conosco!"

"No, neanche io ti conosco." Scuoto la testa, allontanandomi di un passo da lui.

"Sì, certamente!" Insiste, "sei la principessa Beverly".

"No non lo sono!" Mentisco: "Immagino di avere solo una di quelle facce". Alzo le spalle, allontanandomi di un altro passo dal ragazzo ma lui mi afferra il braccio, tirandomi rudemente dentro di lui. "Cosa ho detto sullo spazio personale ?! Lasciami andare!"

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