Dimenticare?Mai

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L'uomo non sa perché si innamora: viene travolto e basta. Come si fa a decidere di smettere di amare una persona? (Manuale d'amore)

Quella mattina mi svegliai tra le braccia di Jus.Le sue calde e muscolose braccia mi circondavano la vita e le nostre gambe erano intrecciate
-Jus,ehi?Sveglia!
-Ciao signora-mi sorrise e io mi sentii in paradiso.Era così bello il suo sorriso...anche quello di Simon mi faceva questo effetto,ma che vado a pensare?Non è affatto vero!Quello di Jus è il migliore!Il più luccicante sorriso che abbia mai visto,quello che è in grado di farti venire le farfalle allo stomaco.
Mi sciolgo dalla sua stretta e mi alzo,ma neanche il tempo di arrivare alla porta,che sento una mano stringermi il polso e trascinarmi di nuovo a letto.
-Resta qui,ti preparo la colazione e te la porto a letto.-mi dice Jus dandomi un bacio.Lo vedo scomparire dietro la porta e mentre lo stavo aspettavo andai in bagno,mi spazzolai un pò i capelli e mi lavai la faccia e i denti.Dopo qualche istante Justin varcò la porta con un vassoio colmo di fiori,una tazza di latte e tre frittelle alla nutella.
-Mmm bel lavoro.
-Solo per te-stavo per baciare Jus quando mi arrivò una chiamata dall'ospedale di Portland:
-Selena Gomez?
-Si?
-Salve le parliamo dall'ospedale di Portland,dove si trova?
-A casa perchè?
-Qui c'è un tuo amico... ehm Simon Horan che ha appena avuto un grave incidente stradale,non gli funzionavano i freni,la polizia sostiene che siano stati manomessi...potresti venire?E da quando è arrivato che chiede di te.
-Entro 20minuti sono là.
Ero impaurita!
Ero preoccupata!
Ero strana!
-Chi era?-mi chiese Justin dandomi un bacio sul collo.
-Ehm,mia nonna,mi ha chiesto di andare da lei.
-Come mai?
-Il nonno è partito verso le 5:00 del mattino e si spaventa a stare sola.
-Dove abita?

-A Portland.
-Ti accompagno?
-Le vuoi far prendere un colpo?Ho una nonna molto all'antica.-Dissi scompigliandogli i capelli.
-Come vuoi. Buon viaggio signora.-Jus mi diete un bacio sulle labbra e poi tornò a casa.Non potevo raccontargli la verità,non mi avrebbe lasciato nelle mani di Simon,ma aveva bisogno di me.Mi misi una felpa di cotone rosa,i miei Jeans attillati e le superga ,andai allo specchio e legai i miei capelli in una coda di cavallo abbastanza ordinata,poi presi la macchina e partii.
Ci vogliono 10 minuti per arrivare a Portland,ma ero così terrorizzata da quella chiamata che me ne bastarono 5 per arrivare.Vi erano diverse ampie stanze,mi fermai un istante a guardare i bambini malati di cancro,sembravano felici,anche se sapevano che per molti non restava molto da vivere.La loro stanza era con le pareti bianche ornate di colorati arcobaleni e fiori sorridenti.Simon si trovava nella stanza accanto,era in un letto bianco,aveva diverse garze avvolte in testa e un enorme cerotto gli copriva gran parte del collo.Qualche ciocca dei suoi biondi capelli cadeva sul suo angelico viso,mi incantava sempre.
-Sel?
-Simon...cosa hai fatto?
-Io niente,stavo cercando di frenare,ma non ci sono riuscito,anzi...me la sono cavata.
-A quanto pare.
Il nostro silenzio mi imbarazzava,non sapevo che dire,e lui,lui era senza forze era già troppo se parlava.
-Vieni,vicino a me?
-Sì
Mi sedetti accanto a lui,la pioggia cominciò a ticchettare fuori dalla finestra,diversi pensieri vagavano nella mia mente e tutti,tutti erano legati a Simon.
-Mi hai mai dimenticato,Sel?
-No,tu?
-Mai,neanche un solo istante.Perchè è finita Sel?
-Non lo so.
-Neanche io.Bè ora però è troppo tardi vero?
-Si
-Già,scusami per ieri...puoi provare a dimenticare?
-Io,dimenticare?Mai!

Sono pazza...Di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora