Parte 1

52 4 0
                                    

I piccoli fiocchi di neve danzavano intrecciandosi tra loro, si poggiavano sui tetti, sugli alberi e su qualunque cosa incontrassero; In pochi attimi quel paesino assunse un aspetto presepiale, tante piccole case disarmoniche, accomunate da tetti e i giardini innevati. Immaginavo che quell'insieme di case fosse un paese medioevale abitato da gente semplice e amorevole. Ogni settimana facevano il mercato e la signora bionda e paffutella vendeva il pane, bianche pagnottelle amate da tutti. Il vecchio simpaticone, insieme alle sue tronfie galline, vendeva le uova più fresche di tutto il paese. Purtroppo, però, le persone umili si lasciano facilmente addomesticare dagli altri. Il loro re, spietato e meschino, aveva come unico interesse quello di arricchirsi sottomettendo il popolo. Quel giorno radunò gli abitati in piazza per assistere alla morte di un uomo sospettato di furto. Il pover'uomo esalava l'ultimo respiro dinanzi a quei burattini che acclamavano la sua morte, per fino la donna paffutella e il vecchio simpaticone inveivano contro di lui. Davvero buffa la vita, così bella e nel contempo fragile, basta un sospetto e ti ritrovi una fune al collo. Quella palla di vetro era ipnotizzante, continuavo a scuoterla imperterrita, non volevo che la neve si fermasse, ancor di più se pensavo al condannato. Speravo che la neve addolcisse i cuori della gente, facendoli ribellare al re, scagionando quel pover'uomo. Ma all'improvviso mi fermai, smisi di fantasticare su quel paesino perennemente innevato e mi chiesi se le condizioni della terra non fossero le medesime. Un mondo limitato dalla debolezza umana, scosso da un Dio che magari tenta di addolcire noi.

Il ticchettio dell'orologio s’infiltrò tra i miei pensieri impedendomi ogni sorta di illusione, il piccolo mondo che avevo immaginato era improvvisamente svanito. Volsi uno sguardo infastidito a quell'orribile orologio, erano le otto. Papà non c'era, lui non c'era mai. Gestisce un'azienda multinazionale di sigarette e viaggia spesso per firmare contratti e sponsorizzare le sue maledette “ammazza polmoni”. A volte è stato fuori anche due o tre anni e spesso mi trasferivo con lui. Non sono mai riuscita ad avere dei veri e propri rapporti sociali, ma in fondo mi piaceva starmene da sola con i miei pensieri, io e loro come una coppietta di litiganti sposini. <<Signorina? Signorina Chiara? Gregorio è giù ad attenderla, non volete mica far tardi il primo giorno di scuola. Signorina ma mi ascolta?>> La dolce voce di Matilde, la nostra governante, ruppe il mio specchio di pensieri e mi riportò alla realtà. Sfoggiai il mio sorriso più credibile e le risposi <<Tardi? Certo che no, oggi è un gran giorno!>> Poi con la velocità di una formica e l'entusiasmo di un condannato a morte, presi la cartella e misi la pallina di vetro sul comodino. Salutai affettuosamente Matilde, e mi avviai verso l'ennesimo mio primo giorno di scuola. Scesi lentamente quell'infinità di scale, sembrava stessi su un tapis roulant, scendevo e scendevo, ma niente. Un lungo e stancante percorso per ritrovarsi in un vicolo cieco... capita spesso quando si è all'ultimo piano e l'ascensore è rotto. Giù, poggiato a una lussuosa limousine, c'era Gregorio, il nostro autista. <<Buongiorno signorinella! Suvvia si sbrighi cos'è quella faccia mogia? Non sta andando a un funerale>> feci il broncio e dissi <<Non sarà un funerale, ma la mia condanna a morte!>> Gregorio mi guardò come se avessi detto un'idiozia <<Come la fa tragica lei, deve essere positiva, ha l'opportunità di apprendere nuovi argomenti e allargare i suoi orizzonti>>

<<Non sono i nuovi argomenti a spaventarmi, ma le nuove persone. Non ho proprio voglia di conoscere gente.>> Gregorio fece una delle sue smorfie come per prendermi in giro e mi invitò a salire in limousine. Restai per due secondi imbambolata, poi decisi di andare a piedi. Diedi a Gregorio la giornata libera, è un brav'uomo, si è sempre preso cura di me, una giornata di riposo non poteva che fargli bene. 

Petali di neveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora