Ovunque tu vada io ci sarò.

2.

Più il tempo passava e più Alec era confuso per ciò che aveva fatto.
Se ne era andato perché aveva tradito la fiducia di Magnus.
Il suo stregone.
Lo stesso che non raccontava niente di se. Con i suoi segreti. I misteri dietro quegli occhi fantastici.. Era stanco dei segreti. Ma allo stesso tempo aveva danneggiato il suo rapporto con Magnus. Era colpa sua.

Oramai era ad idris.
Assieme alla sua famiglia. Assieme a sua sorella e a Jace.
Il suo parabatai.

-Smettila di fare quella faccia Alec. Dai andiamo- aveva detti Isabelle trascinandolo verso il portale.
Si sentiva in colpa. E sapeva di essere colpevole ed egoista.
Andare a Idris era l'unico modo per lasciar in pace Magnus. Per poterselo levare dalla mente per quanto fosse difficile.
Oramai tutto girava attorno a lui.
Passava le giornate pensando a cosa faceva e viveva per i momenti in cui lo incontrava.

Si sentiva vivo. Si sentiva speciale. Non l'ombra di Jace. Si sentiva importante.
E adesso era tornato ad essere solo un oggetto nello sfondo.
-Se vuoi possiamo andare a fare una passeggiata- propose la sorella sistemandosi i lunghi capelli in una coda di cavallo. Alec era steso sul letto a guardare il soffitto.
- Voglio rimanere qui- replicò il ragazzo.
-Tu vieni con me invece. Non voglio stare da sola a camminare come una stupida. Su! Alzati- Isabelle diede un colpo alla gamba del ragazzo che si issò sui gomiti per guardarla
-Lasciami in pace. Non ho intenzione di uscire da questa stanza- e detto questo si lasciò cadere nuovamente sul letto

Si sentiva vuoto.
Un guscio.
Senza la sua stella arcobaleno.
E cosi in un silenzio abissale in cui Isabelle era uscita seccata, Alec cadde addormentato, pensando a ciò che avrebbe fatto. Anche se alla fine si ritrovò a sognare il ragazzo dai capelli arcobaleno