Che succede quando tutto si rompe?

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Jace e Izzy stavano urlando.
Ma a lui non importava, ormai era tardi. La lama argentata era nella carne bianca e pallida. Lo aveva fatto davvero ? Si stava davvero uccidendo per quello stregone ?
Il suo cuore era rotto. La sua anima pure.
Era la lama a tenere insieme i pezzi e quando Izzy, di scatto la levò dalle mani del fratello, questo sputo un rivolo di sangue sul vestito verde della sorella.
Le gambe non sostenevano più il peso e si lasciò cadere a terra con Jace che era lì, dietro al parabatai, le mani a tenergli le spalle con quell'area preoccupata sul viso.
Paura.
Terrore.
Dolore.
Sangue
-Alec ti prego, no no no- scuoteva il capo Izzy più volte afferrandogli il braccio per tracciare la runa della guarigione.
Ma i grandi occhioni blu del ragazzo la imploravano, la guardavano importante, non voleva. Non voleva vivere in un mondo dove Magnus non era con lui.
-No... - riuscì a bisbigliare con il sangue che saliva fiotti e si fermava subito fuori le labbra .
Non capivano, nessuno dei due. Non capivano perché. Non volevano neanche saperlo.
Ma quando il ragazzo svenne tra le braccia di Jace, non poteva più controllare ciò che facevano i due fratelli. Non poteva impedirglielo.

Si svegliò. Sul letto della sua camera. Le mani legate due cinghie imbottite. Non poteva dire lo stesso delle gambe. Erano libere, sotto le coperte del letto.
Era vivo.
Perché lo avevano salvato ? Voleva morire. Neanche la morte gli era concessa. Ma non si sentiva bene comunque, non moralmente. Anche fisicamente.
È il solo respirare era un gesto faticoso. Chiuse gli occhi.
Respirava così piano che lo si poteva definire morto, o ancora addormentato.
E lo senti.
Il rumore di passi rapidi. Di un ticchettio a terra. Scarpe con il tacco.
Sua sorella. Molto probabilmente.
O magari Tessa.

-Lasciami entrare Isabelle- la voce.
La conosceva. Sapeva di chi era, per lui fu un colpo al petto ancora più forte.
-Magnus, vattene via. Prima che ti ammazzi al posto di Jace - ringhiò la ragazza. Probabilmente era davanti la porta ad impedire l'ingresso a chiunque. Alec se la immaginava con lo smalto fatto e i capelli acconciati, li davanti posta come una sentinella.
-ho detto.. LEVATI - alzò la voce. Di molto. Tanto da far tremare il fragile corpo dello shadowhunter.
E poi silenzio.
Prima della porta che si apriva di colpo e un peso sul letto.
Quando Alec riaprì gli occhi, magnus era lì, seduto accanto a lui. Con gli occhi sgranati, la mano a stringere quella di lui anche se imprigionata. Era lì, nonostante tutto. Era proprio lì accanto a lui.
-Che cosa hai combinato?- sussurrò lo stregone, avvicinando la fronte a quella del ragazzo. Fino a sfiorarla. Chiuse gli occhi per un paio di secondi e la stessa cosa fece Alec.
Non rispose, non ne aveva le forze. Si limitò a sospirare pesantemente e a lasciarsi andare. In un sonno. Un ulteriore sonno.
Questa volta era più strano. Perché sapeva.
Sapeva che Magnus era lì.
Che era vivo.
Non era riuscito ad uccidersi
E il suo amore era proprio lì accanto a lui.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 25, 2015 ⏰

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