People Try To Put Us In D-Down

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Buio.

Non si era aspettato così tanto buio, ma non doveva sorprendersi: era morto.

In teoria era morto, anche se non era così sicuro. Taehyung era molto goffo ed era probabile che nel buttarsi dal ponte abbia sbagliato punto o altezza, ma sperava di aver fatto tutto giusto. Voleva morire. Sennò ora starebbe a casa al calduccio con suo padre che probabilmente si sarebbe messo a litigare con lui perché le bottiglie degli alcolici erano finite, e con la sorellina che avrebbe dovuto aiutare con i compiti, e a provare a fare i suoi di compiti nel mentre proteggeva la piccola dal padre. 

Se Taehyung voleva morire, c'era un motivo. Per lui era più che valido morire perché non era desiderato, era inutile, e il maledetto passato lo stava infestando. Non ne poteva più.

E quindi, una sera di un marzo piovoso, dopo aver dato l'ultima buonanotte alla sorellina, e un vaffanculo mentale al padre, si diresse verso il ponte.

L'aria lo accolse come neanche la sua famiglia fece, ogni macchina che passava dava l'idea che il tempo non passasse mai, e la Luna era pronta ad accogliere una nuova stella, così come la Morte era pronta a possedere un altra anima.

Salì in piedi sul bordo del ponte, i capelli infrangevano la vista di Taehyung per via del vento, e prese dei respiri profondi, godendosi l'aria per l'ultima volta.

Il rumore delle cicale cresceva ogni secondo di più, sentiva il proprio cuore battere velocemente e, con il ricordo piacevole della nonna, si spinse di poco in avanti con la testa, ricordandosi il detto della vecchietta "La testa è più pesante del corpo".

E poi fu buio.

Faceva anche freddo, molto freddo. Taehyung però sentiva questo freddo piacevole. Era rilassante, ma dei rumori infranse lo stato di trans che si trovava il ragazzo.

Vedeva della luce bianca, accogliente e rassicurante, e porse una mano in avanti, volendola raggiungere, ma delle mani sconosciute lo trascinarono di peso lontano. Sentiva dei mormorii e poco dopo capì cosa stavano dicendo:

"E' ancora vivo, ma oltre al presunto trauma causato dalla caduta, sta morendo di ipotermia" era l'unica cosa che aveva compreso, tra il suono continuo della sirena dell'ambulanza.

Un pensiero nitido, semplice da capire e da dire, attraversò la mente del ragazzo.

Porca puttana, ho dimenticato di fare i compiti di chimica

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