Taehyung non era un ragazzo superficiale. Sapeva che ogni cosa aveva un peso, e che stare all'ospedale per aver tentato il suicidio era una cosa molto seria, e da prendere in considerazione.
Ma quanto cazzo era bello fare il coglione sulla sedia a rotelle.
Nel frattempo che le infermiere insieme a Sorn, che il ragazzo la soprannominava 'best infermiera ever', portavano i pochi effetti personali di Taehyung nella stanza dove sarebbe rimasto fino a quanto non lo dimettevano, lui andava in giro per l'ospedale a fare l'idiota girando con la sedia a rotelle.
Salutava i bambini che piangevano lì, rassicurandoli e facendoli divertire, piegava il capo ai signori anziani e toccava i pancioni delle donne incinte che si ritrovavano sulla sua via. Anche perché non poteva alzarsi, la schiena avrebbe ceduto.
Si divertiva a girare, pensava di stare in un autoscontri, anche se quando Sorn lo beccò a fare a gara con dei bambini nella corsa, lo portò nella nuova stanza a forza. Anche se scappò, correndo mezzo ospedale.
"Taehyung, ti pare il caso di fare un baccano del genere ad un ospedale? Soprattutto vicino alla sala operatoria?" chiese severamente Sorn dopo aver legato le mani di Tae e trasportandolo verso la sua nuova stanza
"Mi annoiavo, e poi non stavano operando in quel momento" ribattè con una linguaccia
Sorn scosse la testa "Comunque non dovevi" disse, fermandosi davanti ad una porta "questa è la nuova stanza, le tue cose sono già dentro"
Il ragazzo sbuffò "Non voglio un compagno di stanza"
L'infermiera lo guardò malamente "Le sedute con la psicologa saranno il martedì, giovedì e domenica, invece l'incontro con la psichiatra che i medici hanno suggerito di fare, si terrà dopodomani. Sei allergico a qualcosa? Così diremo alla mensa cosa darti da mangiare"
"Sono allergico alle noci, e basta, credo" disse sovrappensiero "Ma la psichiatra che dovrà fare?"
"Ti visiterà, dovresti fare dei Day Hospital, per vedere che tipo di medicinale darti, ma essendo tu già in ospedale ridurremmo questa cosa in due larghe sedute"
"Ah perfetto, pure i farmaci" alzò gli occhi al cielo "Non sono ricco Sorn, mio padre mi ammazza"
"Sta tranquillo, lascia le cose del futuro al te del futuro. Ora pensa a riposare e a conoscere il tuo nuovo compagno di stanza" disse aprendo la porta e portando Taehyung dentro.
Sorn prese in braccio Taehyung, appoggiandolo delicatamente sul letto, e attaccando la prima flebo, poi se nè andò augurando buona fortuna al ragazzo.
Taehyung buttò violentemente l'aria fuori, guardò davanti a sé, e due occhioni lo stavano fissando.
Erano gli stessi del giorno prima.
"Ehi, ci rivediamo eh" disse sorridendo, ma non ricevette risposta, e si concentrò sul suo aspetto.
Aveva gli occhi marroni e lucenti come un bambino, i capelli mossi ricadevano delicatamente sul suo volto, le labbra erano rosee e nascondeva sotto al labbro inferiore un piccolo neo.
Taehyung rimase sorpreso quando l'altro si alzò improvvisamente, e si mise a cercare un qualcosa fra i cassetti del comodino, tirando fuori un quaderno, dove non esitò a scriverci velocemente sopra.
Appena finì, si avvicinò a Taehyung, sedendosi sul letto, a gambe incrociate.
"Oi, spazio personale-" tentò di dire, ma l'altro mostrò il quaderno facendo leggere a Taehyung cosa ci fosse scritto.
"Ciao! Tu saresti il mio nuovo compagno di stanza?" la scrittura era molto elegante, per essere di un maschio
"Si... in un certo senso. Sono Kim Taehyung, e tu?" chiese, già facendosi un'idea sulla situazione
"E' un piacere Tae! Io sono Jeon Jungkook" appena Taehyung lesse, si mise di nuovo a scrivere
"E sono sordo"
Taehyung rimase di sasso.
Pensava fosse mutismo selettivo, ma non sordità.
Il suo cervello andò in panico, ma il volto tradì le vere emozioni del ragazzo con un sorriso "E' un piacere anche per me Jungkook" disse facendo anche i segni nella lingua dei segni
Il ragazzo chiamato Jungkook spalancò gli occhi, sorpreso dal fatto che conoscesse il linguaggio "Come conosci la lingua dei segni?" chiese il ragazzo gesticolando
"Lunga storia" lasciò andare Taehyung, ricordandosi il passato da cui scappava da tutta la vita.
Gli occhi di Jungkook brillarono, come se si fosse ricordato qualcosa, e agitò le mani per avere l'attenzione su di sè
"Ma non sarà per sempre, sto qui apposta" disse sorridendo
"Buon per te" disse con i segni, poi si stravaccò sul letto, pensando a tutt'altro.
"E tu? Perchè sei qui?" chiese ingenuamente Jungkook, ma Taehyung rispose solo nella sua testa
Perchè, dopotutto, questa vita mi pesa
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Κώφωση
Fanfiction°Taehyung voleva solo morire, ma trovò in quell'ospedale l'unica ragione di vita° Idea simile al film/manga Koe no Katachi o The Shape Of Voice, ma solo l'idea della condizione di sordità, il resto è puramente mia immaginazione. BOYxBOY Fluff Agains...