-27 giugno- 7:45 pm
Si stava dirigendo verso la classe numero quattro per partecipare alle lezioni mattutine come faceva già da qualche mese. Tsukishima frequentava il primo anno del liceo Karasuno, situato nella prefettura Miyagi. È un ragazzo alto circa un metro e novanta, ha un carnagione pallida, capelli biondi, occhi castano-dorati ed è sempre visto con un espressione condiscendente sul viso. Indossa un paio di occhiali neri di forma rettangolare e porta spesso al collo un paio di cuffie bianche. Nonostante sembri arrogante, schietto e disinteressato, Tsukishima ha una bassa autostima e si considera inferiore. Anche se al di fuori può sembrare poco interessato nei confronti della pallavolo, in realtà gli piace davvero molto; è un modo per schiarirsi le idee e liberare la mente.
Arrivato in classe si sedette nell'ultimo banco a destra, prese la prima penna che gli capitava nel l'astuccio e si mise a prendere appunti come faceva di solito. È sempre stato bravo a scuola anche se non era particolarmente studioso, infatti si vantava sempre dicendo "tutto merito della memoria" bhe beato lui no? Dopo un'ora suonò la campanella di fine lezione. Uscì dalla classe per dirigersi verso il bagno, attraversava dei corridoi ormai quasi familiari ma qualcosa attirò la sua attenzione, delle risa e un ragazzo, un ragazzo con i capelli verdi e le lentiggini seduto a terra. Rimase a fissarlo per qualche secondo per poi riprendere il suo cammino....
"Faccio così schifo?", Kei si girò a guardarlo, aveva la testa leggermente alzata giusto solo per vedergli gli occhi: erano occhi spenti, privi di anima ma allo stesso tempo gridavano aiuto, chiedevano pietà e speravano amore. In un solo sguardo un miliardo di emozioni scorrevano come in un film ormai iniziato da tempo ma che sfortunatamente non aveva mai visto una fine: " Ti prego aiutami". Da quel momento Tsukishima non riuscì a togliersi dalla mente quegli occhi e quella frase, alla fine se ne era andato, confuso più che mai, non poteva fare nulla. Finita la scuola andò al club di pallavolo per gli allenamenti ma niente, ancora quegli occhi, quella faccia e quella dannata frase che era come incastonata nella sua mente, perchè, perchè lui, non riusciva a spiegarselo. Concluso l'allenamento tornò a casa, si stava facendo buio ed era meglio affrettarsi, passo vicino al parco cercando di proseguire senza pensare a lui...
"Non mi hai ancora risposto" Una voce insicura, flebile ma anche priva di qualsiasi carattere o emozione, il biondo si girò e come pensava era proprio lui... "No" rispose il biondo deciso mentre il verde annuì, "mi facevi pietà", vide la faccia del verde alzarsi leggermente ma subito dopo ri abbassarsi.. " Solo questo, solo pietà, la gente prova solo pietà perchè non sa che altro dire, dillo anche tu, dillo che sono una femminuccia, di che sono un frocetto, avanti cosa aspetti", si teneva parte del tessuto dei pantaloni chiuso nei pugni mentre alcune lacrime rigavano il suo viso, Tsukishima non sapeva cosa dire, si limitò a dire: "non sei frocio, ne una femminuccia devi solo imparare a stare al mondo", si girò e tornò sui suoi passi, dietro di lui, un ragazzo, impotente ma che in qualche modo era riuscito a suscitare un emozione diversa dall'indifferenza, altruismo? Non si può ancora definire così, ma da quella notte, la notte che si incontrarono, Kei si era promesso di vedere un barlume di vita in quegli occhi che non la vedevano da ormai tanto tempo.
Ciau ragazzuoli ecco a voi la tanto attesa prima parte, sappiamo che non è molto lunga ma come primo capitolo volevamo evitare di sfasare troppo e magari fare un pasticcio, quindi ecco a voi, i prossimi saranno più lunghi e speriamo continuerete a seguirli con questa voglia, il prologo ha già fatto un successone e siamo davvero felici ^^ grazie a tutti.
Shi e Kenma